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ROMA, VIALE DEI PARIOLI: UNA “COSTELLAZIONE DI DOPPIE FILE”

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Tempo di lettura 2 minuti L'ora di pranzo a viale parioli è uno schiaffo in faccia, se ne avesse una, al codice della strada.

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di Matteo La Stella

Roma – Il traffico, si sa, affligge la capitale senza fare sconti a niente e a nessuno. Quasi 3 milioni di abitanti generano movimento certo all'interno dell'urbe: veicoli di ogni genere quotidianamente transitano in lungo e in largo per ogni strada della Città Eterna, rompendo il fragile equilibrio tra portata (delle strade) e utenze molteplici.

Ma se tutti rispettassero il Codice della Strada, la situazione rimarrebbe immutata? A Viale dei Parioli, la domanda sarebbe da porre in maniera diversa . Nel tratto che va dalla fine di Viale Maresciallo Pilsudski a Piazza Santiago del Cile infatti, la giungla metropolitana è invasa da ogni sorta di “animale” a quattro ruote, fermo, senza le quattro frecce e in sosta vietata. L' apoteosi della sosta selvaggia si manifesta quotidianamente nella fascia oraria che va dalle 12:00 alle 15:00 che, neanche a farlo apposta, sono in corrispondenza dell'ora di pranzo. Già, perchè proprio nel tratto oggetto delle marachelle automobilistiche, vi sono numerosi punti di ristoro:noti ristoranti, bar e caffè rigorosamente senza parcheggio privato. Ma le leggi vanno rispettate, anche se la fame, in dose massiccia, può portare a non vedere.

La lunga coda di veicoli in doppia fila si arrampica per viale dei Parioli, costeggiandone il percorso, sul lato destro come su quello sinistro, a discapito degli automobilisti in transito e di quelli parcheggiati regolarmente. Ma i “furbetti”, convinti di essere automobilisti di serie A rispetto agli altri, non si fermano qui, e mietono vittime anche tra le strisce pedonali, le fermate degli autobus e i marciapiedi che, in questo modo, diventano inutili. Basti pensare ad una mamma con un passeggino o ad un disabile in carrozzina: per transitare sul lato destro di Via Carlo Stuparich, traversa di Viale dei Parioli, dovrebbero camminare a bordo strada, in condizioni tutt'altro che sicure. Stessa sorte per la strada che per un tratto corre parallela a Viale dei Parioli, Via Ruggero Fauro, dove i marciapiedi sono utilizzati da entrambi i lati, come parcheggi a cielo aperto.

A rendere il tutto ancor più paradossale è l'immediata vicinanza dei frangenti stradali sopra citati, con niente popò di meno che, la stazione del secondo Gruppo della Polizia Municipale di Roma. Situate in Viale dei Parioli 204, le unità del secondo Gruppo dovrebbero accorgersi dei tanti “soprusi” stradali commessi a poche decine di metri dalla loro base operativa, quanto meno per rimanere fedeli alla dottrina del Codice stradale, che viene calpestato per almeno 3 lettere del comma 2 ed un paio del comma 1 dell' articolo 158 in materia di divieti di fermata e di sosta.

Ma niente, l'attività dei vigili ricomincia nel pomeriggio, ben oltre l'ora di pranzo, quando il tappeto di automobili unite a formare le “Costellazioni della Doppia Fila”, artisticamente create da automobilisti incivili e fuorilegge, si è già dissolto.
Guardando nello specchietto retrovisore però, appare rivelatrice una iniziativa portata avanti dalla stessa Polizia Locale di Roma, datata 10 ottobre 2014. In quella stessa giornata, durante l'operazione “Street Control”, volanti della Polizia Municipale di tutti i Municipi montavano fotocamere sul tettino, e gli agenti, con un palmare in dotazione, manovravano la fotocamera per immortalare l'auto del furbetto di turno, magari in doppia fila, ed emettere così la contravvenzione.

Solo una prova, un oggetto futuristico e sperimentale che tarda ad accompagnare il quotidiano impegno delle forze di Polizia capitoline che, a maggior ragione, dovrebbero aumentare la loro presenza sulla via in tilt. I conducenti invece, dovrebbero imparare a rispettare i cittadini e la legge. Quella della strada ovviamente, non la legge della giungla.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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