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Redazione
Roma – La Polisportiva Borghesiana può gonfiare il petto per il comportamento dell’Under 16 femminile allenata da coach Camilla Chiodi che, come tutto il settore giovanile della società cara alla responsabile del volley Giuliana Montaldi, sta facendo davvero una stagione coi fiocchi. «Sinceramente non mi aspettavo, in un anno, una tale crescita da parte del gruppo e di tutte le ragazze – dice la Chiodi – Rispetto a inizio stagione i progressi sono evidentissimi e molti elementi di questa squadra vanno a rinforzare anche l’Under 18 e la Seconda divisione di coach Marco Aquili. Insomma sono molto soddisfatta di come stanno andando le cose». E la classifica rispecchia il lavoro dell’Under 16. «Siamo terze in classifica dietro Volley Friends e Roma Otto e abbiamo concluso la prima fase di stagione – sottolinea la Chiodi -. Ora dovremo verificare se saremo nel lotto di squadre che potrà partecipare alla seconda parte di campionato, in ogni caso la nostra annata non finisce certamente qui. Anzi, è importante continuare a giocare perché, attraverso le partite, il gruppo può migliorare». Nell’ultimo match della stagione regolare, giocato venerdì scorso sul campo amico di via Paternò, la Polisportiva Borghesiana ha battuto con un netto 3-0 casalingo la Pallavolo Tivoli Guidonia. «Un match praticamente senza storia in cui le ragazze hanno vinto con scarti molto ampi – rimarca la Chiodi – e in cui hanno svolto tutti i compiti in maniera pressochè perfetta. Tra l’altro la festa è stata completa perché il nostro capitano Martina Rossi faceva gli anni». Se dovesse esserci il “pass” per la seconda fase, l’Under 16 non dovrebbe porsi limiti. «L’obiettivo sarebbe quello di dare il massimo in ogni partita – conferma la Chiodi – e arrivare il più lontano possibile». Il processo di crescita, insomma, deve continuare. «Non stiamo lavorando su uno specifico settore o fondamentale, cerchiamo di far fare alle ragazze tutto quanto per renderle atlete complete tanto che spesso cambiano di posizione per essere testate in ogni situazione di gioco» conclude la Chiodi.
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