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Redazione
Artena (Rm) – La Vis Artena vince un fondamentale scontro diretto interno con il Città di Minturnomarina per 3-1 e, al momento, si toglie dalla zona play out. E’ il giovane esterno di centrocampo Mattia Longo (classe 1994) a commentare la gara di ieri, “griffata” da una sua rete nel primo tempo alla quale sono seguite quelle di Monaco di Monaco e Grelloni nella ripresa. «L’unica cosa che contava era vincere – dice Longo – e noi l’abbiamo fatto. Abbiamo fatto una buona gara, ma avremmo dovuto chiuderla prima perché loro avrebbero potuto pareggiare prima dell’intervallo (gli ospiti hanno sbagliato un calcio di rigore, ndr) e poi potevano rientrare in partita dopo il gol del 3-1. Comunque tutto è filato liscio e alla fine abbiamo potuto esultare per questi tre punti pesantissimi». In realtà un “piccolo” episodio ha guastato la domenica di Longo, quasi perfetta per la soddisfazione personale e per il risultato di squadra. «Sono stato ammonito e, visto che ero in diffida, dovrò saltare la sfida di Roccasecca che è molto importante per noi. Il gol? Ho sfruttato un assist di Grelloni, dopo uno scambio con Monaco, e ho battuto il portiere. Mi mancava un po’ la marcatura personale – spiega il giovane esterno – visto che avevo segnato un solo gol finora (contro il Lariano, ndr) e voglio dedicare questa rete alla mia ragazza Alessandra che non si perde una partita. Ma al di là dei miei gol, conta il risultato della squadra: a Roccasecca incontreremo un avversario arrabbiato per la sconfitta di ieri ad Albano e voglioso di contro-sorpassarci in classifica (è a -2 dai rossoverdi, ndr), ma noi andremo lì per vincere». La squadra di Granieri, dunque, si è tolta dalle “sabbie mobili” della zona play out. «Ma ci sarà ancora da lottare tanto e lo sappiamo – dice Longo – Certo, in settimana potremo lavorare più tranquillamente perché era chiara la nostra volontà di toglierci da quella zona di classifica, ma non possiamo rilassarci. Vogliamo centrare l’obiettivo della salvezza anche per dare una soddisfazione alla società che ci ha sempre sostenuto e fatto lavorare senza pressioni eccessive».
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