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Redazione
Roma – L’Alberone è scivolato sul campo del Castelverde, un avversario evidentemente “stregato” per i ragazzi del presidente Emanuele Centra e di mister Gianluca Cippitelli. E’ proprio l’ex tecnico di Roma VIII, Pro Tivoli, Rebibbia e Cineto Romano a parlare della gara di domenica scorsa. «Abbiamo perso 3-1 (inutile il gol di Vannozzi nel finale, ndr) e il Castelverde ha meritato il successo. Loro ci hanno battuto anche all’andata, evidentemente sanno come metterci in difficoltà considerando che in stagione abbiamo subito solo un’altra sconfitta. Comunque hanno un’ottima squadra che era stata costruita per vincere e molti dei loro giocatori li conosco bene per averli allenati. Senza fare drammi ci lecchiamo le ferite e aspettiamo di riscattarci al più presto». L’idea è di farlo già domenica quando al “Pionieri” di San Basilio (calcio di inizio alle ore 11) arriverà il Pibe de Oro penultimo della classe. «Siamo in attesa di riprendere i punti conquistati sul campo a Vicovaro (c’è un ricorso pendente, ndr) e con quelli saremmo ancora al primo posto – dice Cippitelli -, quindi mi aspetto di vedere una reazione forte e una squadra arrabbiata e cattiva agonisticamente. E’ vero che abbiamo qualche problema visto che ci sono tre infortunati e due squalificati che non saranno della gara, ma dobbiamo andare oltre a queste difficoltà». Il campionato dell’Alberone, comunque, rimane ovviamente molto positivo. «Se i numeri contano qualcosa… siamo felici della classifica attuale. Io sono qui da dicembre del 2013 e la scorsa estate abbiamo completamente rinnovato la rosa anche grazie alla sapienza calcistica del direttore sportivo Ivano Petrini. Ora siamo in ballo e vogliamo ballare fino alla fine, sperando di spuntarla». Nel caso succedesse la dedica di Cippitelli è già pronta. «Tutte le cose positive ottenute nella mia carriera di allenatore le ho sempre dedicate, e continuerò a farlo, a mio papà Angelo che mi seguiva sempre quando ero giocatore, mentre ora sente troppo l’importanza del mio ruolo di allenatore e quindi mi segue da casa».
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