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Roma

NEMI: BUIO SU VIA NEMORENSE NONOSTANTE I SOLDI PUBBLICI SPESI

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Tempo di lettura 3 minuti Ma quanto è stato speso per i lavori relativi la realizzazione del marciapiede e della pubblica illuminazione sulla via Nemorense?

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LEGGI ANCHE: NEMI – FOTOVOLTAICO, LA SOCIETA’ DEL SINDACO NON PRESENTA I BILANCI PER DUE ANNI DI SEGUITO

 

di Ivan Galea

Nemi (RM) – Oltre 1.800 euro a carico della comunità pagati dall'amministrazione comunale di Alberto Bertucci a titolo di incentivo al personale dell'area Tecnica del comune di Nemi relativamente ai lavori di "realizzazione di un marciapiede e della pubblica illuminazione lungo la via Nemorense".

Le somme al lordo delle ritenute Cipdel, Inail e Irap, come riportato dalla determina 724 dello scorso 30 dicembre 2014, risultano essere le seguenti: euro 1.176,82 per l'architetto Rosanna Galanti, euro 411,89 per il geometra Andrea Bongianni ed euro 294,20 per la signora Patrizia Senesi.

Gli incentivi, previsti dal regolamento comunale, vengono ripartiti al personale interno coinvolto nell’opera, che in questo caso corrisponde appunto alla realizzazione di un marciapiede e della pubblica illuminazione.

Ma quanto è stato speso per i lavori relativi la realizzazione del marciapiede e della pubblica illuminazione sulla via Nemorense?

A guardare le carte ufficiali l'importo risulta essere di oltre 170mila euro di cui oltre 73mila euro pagati il 13 dicembre 2013 come prima tranche alla ditta Euroscavi Cilia Srl che troviamo sovente tra i vincitori delle varie gare a ribasso indette dal Comune di Nemi per l'affidamento di lavori pubblici. Per quanto riguarda la seconda tranche del pagamento non siamo riusciti a trovarne traccia.

"Via Nemorense e parco Andersen, i traguardi estivi dell'Amministrazione Bertucci". Così veniva annunciata, lo scorso agosto 2014 dal Comune di Nemi, la notizia riguardo l'accensione delle luci sulla parte buia della via Nemorense. "Nei giorni scorsi è stata completata l’illuminazione della via Nemorense, – si legge nel comunicato comunale di agosto 2014 – nel tratto subito dopo la clinica “Villa delle querce”. L’intervento, attraverso l’utilizzo di lampade a led, grazie a un finanziamento pubblico, ha permesso finalmente di porre in sicurezza, almeno dal punto di vista della visibilità notturna, lo strategico asse viario che da Nemi arriva a Genzano".

La via Nemorense, ad oggi, nonostante gli annunci in pompa magna, nonostante il pagamento di incentivi e nonostante il pagamento di parcelle alla ditta appaltatrice non sembra proprio messa totalmente in sicurezza per quanto riguarda almeno la visibilità notturna. Infatti, come risulta dalle foto scattate durante un nostro sopralluogo sul posto, tre lampioni sono privi del corpo illuminante presentandosi con del nastro isolante a tenuta del cavo elettrico sull'estremità del lampione dove invece andrebbe posta la lampada al led e diversi lampioni risultano spenti ergo la via Nemorense per interi tratti continua ad essere, come lo era precedentemente, completamente al buio.

Sicuramente il sindaco di Nemi Alberto Bertucci, che di illuminazione dovrebbe ben intendersene considerato che tra le sue molteplici attività c'e' anche quella di essere socio della Solar Seneca Srl il cui slogan è anche "Per qualsiasi esigenza troviamo sempre la soluzione giusta.. Se la “famiglia”, le Attività Produttive, gli Enti Pubblici e Privati, ora possono risparmiare sull’energia, allora vuol dire che abbiamo dato con serietà e impegno il nostro contributo all’economia e al benessere del Pianeta . ."

Alcuni cittadini di Nemi, ormai stanchi e delusi dai proclami propagandistici di questa amministrazione comunale e non sapendo a chi rivolgersi, in quanto chi dovrebbe fare opposizione monitorando anche su come vengono impiegati i soldi dei cittadini sembra latitare da diverso tempo , hanno inteso lanciare un appello al primo cittadino attraverso le colonne del nostro giornale: "Caro sindaco Bertucci, come recita la pagina internet della tua società trova una soluzione… ma che sia definitiva per via Nemorense.

Ah… dimenticavamo un'ultima cosa: Una tagliatina alla vegetazione che incombe sui pali dell'illuminazione renderà sicuramente migliore il decoro urbano e la sicurezza stradale.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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