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Redazione Lazio

REGIONE LAZIO: FABIO REFRIGERI ANNUNCIA L'ATER UNICA

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Tempo di lettura 2 minuti Refrigeri: "Solo con la rimozione delle poltrone avremo un risparmio annuo di circa 8 milioni"

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Redazione

Regione Lazio / Politiche abitative – L'Ater del futuro sarà unica. Spariranno le cinque aziende provinciali per l'edilizia residenziale pubblica incluse quelle di Roma e Civitavecchia. Un solo Consiglio d'amministrazione, un solo collegio dei revisori, un solo direttore generale. Per ora c'è una relazione legata agli interventi da realizzare nell'ambito della spending review ma presto arriverà una proposta di legge, forse proprio ad hoc sulla riforma dell'Ater.

"Abbiamo portato in giunta la riforma delle Ater – dichiara l'assessore regionale alle Politiche Abitative, Fabio Refrigeri – perchè l'abitare, il disagio e l'emergenza stanno dentro un pacchetto molto ampio che ha bisogno di risposte simili ma diverse l'una dall'altra. Tra l'emergenza assoluta di un senza tetto, chi ha un reddito che però non gli consente di cercare casa andare sul libero e mercato e chi vuole costruire un altro percorso ci sono delle differenze. E allora perchè unificare le Ater senza perdere i 'pezzì territoriali? Figurarsi se uno che viene dalla provincia non sappia il valore delle decisioni prese nei luoghi ma la governance posso unificarla, facendo un unico centro di spesa, un'unica stazione appaltante e un solo pensatoio che sappia evolvere l'utilizzo dell'Ater come strumento nel mercato degli affitti. Poi, l'operatività può essere garantita o ovunque e magari apro pure più sportelli. Un cda di carattere unico, regionale, che non debba per forza avere tutti i direttori. Dobbiamo avere una direzione tecnica, che sia centrata sull'acquisto di beni e servizi, mettendo tutto in trasparenza. A questo proposito la prossima settimana faremo protocolli importanti con Anac. Sui territori un front office molto attento col cittadino per le manutenzioni, le richieste e un'analisi territoriale dell'abitare. Si tratterà di uffici territoriali, sul modello del genio civile che sta funzionando molto bene". Per quanto concerne i risparmi Refrigeri ha dichiarato "le economie sono evidenti, non solo nel numero delle persone ma perchè centralizzando e ottimizzando l'acquisto di beni e servizi sicuramente ce ne saranno di enormi, basti guardare cosa è accaduto con la cabina di regia della sanità. Solo con la rimozione delle poltrone avremo un risparmio annuo di circa 8 milioni ma oltre a questo c'è l'efficientamento del sistema". Un'altra importante novità introdotta dalla futura riforma è legata all'ingresso dell'Ater nel campo dell'housing sociale, affitto di case per una fascia di redditi superiore a quella tradizionalmente intesa come popolare: "Perchè in questa questione dell'housing sociale non c'è un patrimonio che l'Ater mette a disposizione dei cittadini? È un'evoluzione nelle corde della nuova Ater e nella proposta che pensiamo è un elemento su cui puntare per centrare questi obiettivi. Io ci credo fermamente. Del resto le case popolari sono case a locazione a canone sociale, quella è una fetta. Poi, entro nell'housing, prendo i fondi e fisso un'altra fascia, la rendo pubblica, faccio 2000 alloggi, per esempio, e verifico se c'è disponibilità, come sono convinto ci sia". Una sorta di evoluzione della casa popolare "magari con tempi più stretti, magari ci sono persone che per un periodo vogliono stare in housing sociale perchè hanno l'aspettativa di diventare proprietario di un alloggio, con una turnazione più rapida di quella che abbiamo sull'edilizia residenziale pubblica".


 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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