Connect with us

Roma

ROMA, NATALE 2014: IL RITORNO ALLE TRADIZIONI

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti Sterlizie, tovaglie rosse e porcellane bianche d’altri tempi, bicchieri a calice e segnaposti artigianali, melograni e grappoli d’ uva sia per ornamento, ma non solo

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Chiara Rai
Natale, delizie del palato, frivolezze e scaramanzie. Il conto alla rovescia è iniziato e il quadretto finale d’auspicio potrebbe essere un bel bacio sotto al vischio allo scoccare della mezzanotte quando si è salutato il vecchio anno e già si brinda al 2015.

Ma le tappe devono ancora tutte arrivare e allora si guarda alla vigilia pensando ai preparativi per il classico cenone natalizio.

La tendenza di quest’anno è il ritorno alle tradizioni e ai piatti tipici del nostro stivale senza rivisitazione alcuna e Roma non si fa certo guardare dietro da nessuno.

Anche i colori tradizionali del Natale non potranno mancare sulle nostre tavole: sterlizie, tovaglie rosse e porcellane bianche d’altri tempi, bicchieri a calice e segnaposti artigianali, melograni e grappoli d’ uva sia per ornamento, ma non solo. E allora vien quasi voglia di addentrarsi nei preparativi delle care vecchie frittelle pastellate della nonna, si perché alla vigilia oltre all’antipasto a base di pesce dove non possono mancare alicette marinate e capitone, si frigge tutto con la pastella tradizionale fatta d’acqua minerale e farina doppio zero. Si friggono i lattarini e le verdure di stagione dai broccoli alle patate, dai carciofi ai peperoni e zucchine e per qualche fortunato anche la borragine, deliziosa fritta ma difficile da trovare nei negozi perché va colta nei campi o magari coltivata. Accanto alle verdurine non può mancare qualche pezzo di baccalà e si finisce con le frittelle di mele, spolverate di zucchero quando sono ancora calde. Con i primi e secondi di pesce ci si può sbizzarrire anche se, dato il grande tuffo nel passato, tornare ad assaporare le linguine al tonno può diventare piacevole e originale.

E se il retrò torna in voga allora perché al momento dello scambio di regali non si fa come gli antichi romani che regalavano rami d’ulivo o di alloro come usanza di buon augurio. Questo costume potrebbe tornare in voga con diversi risvolti positivi: un regalo poco oneroso e che porta fortuna. E persino chi è in cerca d’amore può provare a sfidare la sorte e giocare a fare previsioni per vedere se questo Natale sarà più generoso: nel Lazio le nubili infilavano in tre aghi tre fili diversi, il bianco significava amore felice, nero amore infelice e rosso zitellaggio. Poi ne sceglievano uno a occhi chiusi. Senz’altro non ci si può esimere però da bella una tombolata in famiglia e tra amici con la variante sul tema che come premio finale si può mettere in palio un bel viaggio per due in una capitale europea.

Ma prima di spiccare il volo l’abbuffata del 25 dicembre prevede salumi tipici, stracciatella e tagliatelle al ragù, cappone e costolette d’abbacchio panate con contorno di cicoria ripassata con aglio e peperoncino. Dulcis in fundo torrone e pangiallo, frutta di stagione e frutta secca.

Per Santo Stefano tradizione vuole che si mangino gli avanzi, magari sfizi messi da parte pronti per essere spiluccati in compagnia. Ed è insieme a chi si desidera che si aspetterà il nuovo anno, l'inizio di un nuovo percorso da fare tra desideri e obiettivi da raggiungere. Muniti di lenticchie per favorire ricchezza e abbondanza e mutande rosse che portano sempre fortuna, allo scoccare della mezzanotte è importante fare caso alla prima persona che si incontra per strada. È di buon augurio, infatti, vedere un vecchio o un gobbo. Meno tre, due, uno: Auguri!

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

Continua a leggere

Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

Continua a leggere

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti