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Latina

SABAUDIA, IMPIANTI SPORTIVI: SERVONO CONTROLLI DA PARTE DELL'AMMINISTRAZIONE

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Tempo di lettura 2 minuti Gervasi chiede “Interventi e messa in pristino tempestive degli impianti pubblici sportivi”

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Redazione

Sabaudia (LT) – Ancora un nuovo intervento di Cittadini al Lavoro in materia di sicurezza delle strutture ed impianti pubblici del Comune di Sabaudia. Il consigliere Giada Gervasi nella giornata di ieri ha inoltrato all’amministrazione comunale un sollecito, chiedendo agli Uffici preposti di assolvere alla loro funzione di controllo, monitoraggio ed intervento, per ripristinare la funzionalità della palestra della Scuola Cencelli e inibiscono lo svolgimento delle attività di routine.

Tale sollecito assume ancor più forza a seguito della pronta chiusura della palestra dell’Istituto Cencelli per un distaccamento, seppur di minime proporzioni, di parte del controsoffitto. Poca cosa la lesione del controsoffitto, ma come lo scorso anno, il dirigente scolastico, correttamente, è stato costretto a chiudere la palestra, finché non si provveda. Dunque spetta al Comune essere solerte. Gli alunni della Cencelli, finché l’amministrazione non provvede non possono fare attività motoria e le associazioni sportive che, da anni, operano nel territorio, garantendo agli allievi l’opportunità di fare sport formativi, non possono tenere i corsi.

«Tra luglio e agosto scorso ho inoltrato due comunicazioni (tra interrogazioni e solleciti) in merito allo stato dell’arte della sicurezza di impianti ed edifici pubblici ma nessuna risposta è pervenuta alla scrivente – commenta la Gervasi – Chiedevo di ricevere copia delle dichiarazioni attestanti la regolarità della messa in sicurezza degli impianti del Comune di Sabaudia dati in concessione alle varie Associazioni Sportive, nonché della idoneità agli usi consentiti. Non ricevendo risposta mi è stato dato modo di presumere che tutto fosse sotto controllo ed in regola, ma evidentemente così non era. Ora mi domando: perché nessuno ha dato spazio alle mie richieste? E’ stato fatto un monitoraggio generale da parte degli Organi competenti? Ora a rimetterci saranno solamente gli studenti del Cencelli e tutti coloro che utilizzavano la palestra per le attività pomeridiane, evidentemente costretti ad interrompere qualsiasi tipologia di pratica sportiva».     

Cittadini al Lavoro invita pertanto gli Uffici preposti ad attivarsi non solo per il ripristino e la messa in sicurezza della palestra, ma soprattutto per rendere  nel più breve tempo possibile praticabile la struttura, sia per gli alunni della scuola sia per gli allievi delle Associazioni Sportive. E ribadisce la necessità di un monitoraggio generale di tutte le strutture pubbliche del territorio comunale, per verificare la sicurezza e il rispetto degli usi consentiti.

 

Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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