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ROMA, FRANCESCO TAGLIENTE: GRANDE SUCCESSO PER IL LIBRO DEDICATO AL "PREFETTO DI FERRO DAL CUORE D'ORO"

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Tempo di lettura 6 minuti Pecoraro, che ha condiviso con Tagliente momenti importanti al Ministero e a Roma, ha ricordato Tagliente estensore della normativa antiviolenza negli stadi.

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Redazione

Per il Prefetto Francesco Tagliente: "la strategia dell'inchiostro vince su quella del manganello"

Roma – Grande successo di presenze, venerdì scorso a Roma,  presso la Federazione Nazionale della Stampa in Corso Vittorio Emanuele II n. 349 , a Roma, per la presentazione del libro "Buone pratiche a Palazzo Medici – Il Nuovo passo della Prefettura". Si è parlato di Francesco Tagliente già Questore di Firenze, Questore di Roma e Prefetto di Pisa definito "Il Prefetto di ferro dal cuore d'oro", "facilitatore",  promotore  di un nuovo diverso rapporto di intesa con la società civile.

Roberto Bernabò, direttore editoriale del Gruppo Espresso, aprendo i lavori per la presentazione del libro "Buone pratiche a Palazzo Medici -Il Nuovo passo della Prefettura" scritto dalla giornalista de il Tirreno Candida Virgone ha esordito con questa massima coniata  da Francesco Tagliente per caratterizzare  la sua  strategia di gestione delle manifestazioni di piazza. 

"Meglio l'inchiostro del manganello perché produce maggiore consapevolezza,  più efficacia deterrente e ha anche una più efficace funzione rieducativa ", confidò un giorno Tagliente a un veterano cronista romano Massimo Giraldi . Era una giornata difficile, quella che si trovavano a commentare: una delle tante proteste di piazza, in una delle tantissime città italiane teatro delle contestazioni degli anni passati, sfociata tristemente in guerriglia urbana.

"Meglio l'inchiostro del manganello" è rimasto, da allora, uno dei pilastri fondamentali  della sua strategia per la gestione dell'Ordine Pubblico.  

Ed e' stata proprio questa sua certezza ad indurlo nel 2003 – allora Presidente dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive – a chiedere con forza l'introduzione nel nostro ordinamento dell'istituto dell'arresto in  "flagranza differita" per i reati commessi in ambito di manifestazioni sportive, quando non sia possibile procedere immediatamente all'arresto per ragioni di sicurezza. 

La determinazione di Tagliente ad incidere sul piano normativo per ridurre le occasioni di incidenti  – con la conseguente necessità di utilizzo di lacrimogeni e manganelli – e' stata poi ricordata dal Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro che ha fatto riferimento a Tagliente anche nella veste di estensore della normativa antiviolenza. 

Ed e' proprio questa convinzione che porta Tagliente, appena assunto la direzione dell'Ufficio Ordine Pubblico del Ministero, a preparare una lettera circolare indirizzata a tutte le Questure relativa all’uso dei lacrimogeni e dei manganelli sfollagente nei servizi di ordine pubblico.

Tagliente nel corso della sua esperienza territoriale a Roma  aveva constatato che  non sempre l’uso di artifici lacrimogeni e dello sfollagente era apparso adeguato alle circostanze.

Con la circolare vengono  quindi fornite istruzioni di carattere generale: l’impiego di sfollagente e lacrimogeni deve essere ordinato in termini chiari ed espliciti dal dirigente del servizio ed in particolare il lancio di lacrimogeni, per il forte impatto che provoca sulla folla e per lo scalpore che suscita nell’opinione pubblica, deve essere considerato rimedio estremo volto a fronteggiare situazioni di particolare gravità non altrimenti gestibili.

Tagliente prima di essere chiamato al Vertice dell'Ufficio Ordine Pubblico  aveva maturato una significativa esperienza sul campo prima come Dirigente delle Volanti e della Sala Operativa della Questura di Roma poi per 7 anni Capo di Gabinetto con  quattro diversi  Questori ( Sucato, Pagnozzi, Monaco e La Barbera).

Di Tagliente Questore di Roma, la cronaca romana ricorda la capacita' di dialogo, la fermezza e la strategia nella gestione delle manifestazioni di Piazza. Con Tagliente  i  derby sono stati fatti giocare anche di sera e con i bambini sugli spalti. La sua strategia di "privilegiare l'inchiostro ai lacrimogeni e ai manganelli" ha premiato tifosi e forze di polizia: all'Olimpico si ricordano due anni senza incidenti e, in tre circostanze, durante le partite della Roma, con la polizia impegnata lontano dello stadio.

La strategia di Tagliente per la gestione della sicurezza delle masse e' finita inevitabilmente con il diventare preludio di una serata che ha ricostruito le tappe di un'esistenza dedicata alla Repubblica, casa di tutti.

L'occasione è stata la presentazione del libro nella sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana.

Sono oltre sessanta le testimonianze, raccolte  Candida Virgone e da altri 15 cronisti delle 5 testate pisane (Ansa,Tirreno, La Nazione, Telegranducato e 50 Canale) che mettono in luce le politiche gestionali che il prefetto Tagliente e' riuscito a mettere in campo nell’interesse della collettività. Si parla di un modello largamente esportabile.

Si è partiti dalla lotta alla criminalità e dalla tutela della sicurezza passando attraverso il monitoraggio dell’usura e delle infiltrazioni mafiose per arrivare fino alle politiche di ascolto, all’imprenditoria in crisi, alle strategia di tutela e valorizzazione del territorio. Il tutto dando, di volta in volta, voce ai cittadini e alle loro storie, agli amministratori, alle istituzioni universitarie o alle realtà sportive. 

Dopo i saluti  di Romano Bartoloni, di Franco Siddi, Roberto Bernabò ha dato  la parola al sottosegretario all’Interno Domenico Manzione, al prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, al sindaco di Pisa Marco Filippeschi, al segretario dell'Associazione Funzionari di Polizia (ANFP) Lorena La Spina e al presidente dell'Associazione  dei Prefetti (ANFACI ) Bruno Frattasi.  Hanno concluso gli interventi  il consigliere di Stato prefetto Carlo Mosca e l’autrice Candida Virgone.

Tutti i relatori – ed alcune delle persone intervenute molte delle quali venute da Pisa e da Firenze –  hanno commentato e integrato le testimonianze raccolte nel libro mettendo in luce le politiche gestionali di un Prefetto determinato e promotore di un nuovo diverso rapporto d' intesa con la società civile che si e' messo al Servizio dei cittadini pisani. Per questo definito Prefetto di Governo e dei Cittadini  con diverse declinazioni: Prefetto "facilitatore", "Prefetto di ferro dal cuore d'oro", "Sarto istituzionale".

Claudio Pugelli, presidente della Fondazione Pisa ha sottolineato  che "In un' azienda privata il ruolo che ha assunto a Pisa in questi anni il prefetto Francesco Tagliente è quello che viene definito di 'facilitatore' ".  definizione  ripresa più volte durante la serata prima da Roberto Bernabò e poi dal  Consigliere di Stato  Carlo Mosca che ha definito Tagliente anche  «sarto istituzionale».

E' stato ricordato che Tagliente e' riuscito a farsi apprezzare muovendosi su due fronti: quello decisionista e quello del cuore tanto da essere definito da alcuni il "prefetto di ferro dal cuore d'oro" come ha scritto Marco Gasperetti sul  Corriere della Sera .

"È strano di questi tempi – scrive infatti Gasperetti  – che una figura istituzionale, neppure eletta dal 'popolo della Repubblica, riesca a fare breccia anche sui sentimenti della gente…".

Tra le iniziative di Tagliente – attento alle esigenze dei cittadini – e' stata ricordata quella dello spegnimento di quasi tutti gli autovelox fissi installati in provincia di Pisa, che avevano originato nel 2013 oltre 45.000 multe con contestazione differita.

Il Prof Pietro Pietrini dell'Università di Pisa co-protagonista  del  "Servizio di ascolto e sostegno …" volto a prevenire tragedie familiari di imprenditori colpiti dalla crisi  economica "  istituito da Tagliente a Pisa , ha ricordato l' importanza  dei risultati ottenuti dall'iniziativa del Prefetto nella trattazione dei casi sottoposti all'attenzione del "Servizio".

Il prof. Francesco Leccese della Scuola di Ingegneria dell’Energia, dell’Università di Pisa ha ricordato  che  Tagliente e’ stato anche antesignano della “Spending Review”, avviando e portando avanti sin dal 2007 , prima a Firenze, poi a Roma e infine a Pisa , attività importanti per il contenimento dei costi di gestione, anche con la dismissione degli immobili adibiti a servizi istituzionali in locazione passiva in favore di quelli demaniali, nonché un protagonista della politica del risparmio energetico.

Durante la presentazione del libro di Candida Virgone alcuni  hanno evidenziato – come testimoniato nel libro- che nella città della Torre Tagliente ha focalizzato l’attenzione anche sulla problematica del degrado e dei danni, spesso irrisolti, ai monumenti storici evidenziando come il Prefetto  sia intervenuto – facendo appello al volontariato sociale specializzato – istituendo nell’ambito degli “Amici dei Musei”, una task force volontaria di esperti per tutelare il patrimonio monumentale della città.

Dalla difesa del patrimonio culturale, alla tutela della legalità, con un occhio sempre vigile aperto sui più deboli, sui meno fortunati. Una vita vissuta intensamente, quella di Francesco Tagliente. 

Il sottosegretario Domenico Manzione ha ringraziato il prefetto Tagliente per per aver rappresentato il Governo territoriale con alto senso dello Stato. 

Il Prefetto Bruno Frattasi ha dato lettura di una nota scritta dall'ex Ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri con la quale ricorda Tagliente come suo punto di riferimento per le questioni relative alla gestione delle manifestazioni sportive anche negli ultimi anni nella veste di Ministro. Da presidente dell'associazioni dei Prefetti Frattasi ha ringraziato Tagliente per l'attività svolta a Pisa anche con la comunicazione, che ha contribuito a far conoscere ai cittadini la complessità e l'importanza del ruolo del Prefetto.

Pecoraro, che ha condiviso con Tagliente momenti importanti al Ministero e a Roma, ha ricordato Tagliente estensore della normativa antiviolenza negli stadi.

Il segretario nazionale dell'associazione dei funzionari di polizia, Lorena La Spina, ha voluto sottolineare che il Prefetto Tagliente – in perfetta continuità rispetto all'esperienza maturata da Questore di Firenze e Roma – ha saputo rendere protagoniste le diverse componenti della realtà sociale, dimostrando che la sicurezza è un bene che si può e si deve costruire insieme.

Chi ha avuto la fortuna di assistere alla presentazione del libro,  di leggere alcune testimonianze dei cittadini, e sentire gli interventi dei relatori e soprattutto lo spessore delle conclusioni fatte dal consigliere di Stato Carlo Mosca –  già Capo di Gabinetto di più Ministri dell'Interno e Prefetto di Roma – ha ora una consapevolezza in più: che un altro mondo è possibile.

Cronaca

Roma, via Mezzoiuso nel degrado: Cittadini in piazza per la legalità

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Il 28 settembre 2024 a partire dalle ore 18,00

Il 28 settembre 2024 a partire dalle ore 18,00 i cittadini di Via Mezzoiuso manifesteranno per un ritorno alla legalità nel loro quartiere. È una questione che abbiamo seguito durante questa estate mostrando senza filtri il grave stato di illegalità e di insicurezza che questi cittadine e queste cittadine stanno vivendo.

Spazi comunali, a quanto ci dicono gli organizzatori della manifestazione, occupati abusivamente; baracche senza alcun servizio igienico trasformate in abitazioni di fortuna; accumulo seriale di immondizia e materiali pericolosi che hanno generato incendi gravissimi nel territorio.

Una vera e propria “sacca di illegalità” contro la quale i cittadini, riuniti in comitato spontaneo, stanno combattendo non volendo cedere nemmeno di un millimetro dalla loro posizione.

Accompagnammo, alla fine di luglio, l’amministratore di condominio, Monia Lustri, alla riunione della Commissione Sicurezza del VI Municipio richiesta proprio dai cittadini di via Mezzojuso per capire le ragioni di queste “immobilismo” da parte delle Istituzioni.


Anche stavolta abbiamo incontrato l’amministratore Monia Lustri alla quale abbiamo rivolto alcune domande:
Monia ci rincontriamo di nuovo e già ti dico che il 28 settembre come Osservatore d’Italia saremo presenti alla manifestazione proprio per documentare la vostra richiesta di legalità.


Ti faccio la prima domanda: avete deciso di organizzare questa manifestazione, come mi dicevi nelle tante telefonate di questi giorni, che la misura è colma.
Ma le promesse, le aspettative da parte delle Istituzioni, scusami, sono venute meno?

Buongiorno in realtà io non sono di Borghesiana ma rappresento alcune persone, miei condomini, che sono esasperati da una situazione ormai invivibile che non vede luce di essere fermata.
Non si riesce a capire chi abbia la competenza su cosa e perché non venga esercitata.
Come Amministratore del condominio interessato maggiormente dal problema, debbo rilevare l’annosa problematica che tale situazione ci porta, sia per la mole notevole di topi, entrati addirittura dentro gli appartamenti di alcuni condomini al piano terra, devastando tutto ciò che hanno trovato in giardino, sia trovandoli dentro le parti comuni del condominio e al piano 4 ultimo di 5 piani, accessibile con le parti comuni.
Per il pericolo che tale situazione comporta alla sicurezza dei condomini e del fabbricato poiché c’è una rampa privata in cui abbiamo scoperto esserci buttati a terra e accatastati: una ventina di estintori, dei motori di condizionatori, degli split, delle biciclette, dei monopattini, stendino e tanto altro creando il solito mucchio che se va a fuoco mette in serio pericolo tutto il fabbricato con i condomini o terzi, se non pure il vicinato.
Già dal mio esposto del 4/4/24 protocollato a tutti i soggetti interessati del Municipio VI Roma delle Torri e alla Polizia Locale del VI municipio di Roma delle Torri, tutto ciò che è seguito è il numero dei due protocolli: ad oggi ho capito che posso serenamente incorniciarli.

l’incendio avvenuto il 12 luglio 2024 in via Mezzoiuso

Non è servito a prevenire quanto è avvenuto in data 12 luglio 2024 in quanto un bruttissimo incendio in una proprietà, in buona parte privata, e il retro accessibile dal privato e non recintato, del Demanio, che ha bruciato una quantità spaventosa di materiali, baracchette, bombole del gas, scaldabagni o caldaie, e tanti altri che hanno portato un rischio per le stesse persone che ci vivono a tutt’oggi, a un dispendio notevole a tutt’oggi si sa che è stato a carico della collettività per lo spegnimento e la bonifica del luogo.
Non è ancora dato sapere se questi costi sono stati imputati ai proprietari che mettono a vivere in queste baracche prive di fogne e priva di acqua potabile delle persone di colore.
Senza alcun controllo dell’utilizzo che ne viene fatto.
Non risultano interventi di identificazione nonostante il giorno dell’incendio in un video si nota uno degli ospiti in asciugamano arancione accanto al camion dei vigili del fuoco intenti a cercare di spegnere le notevoli fiamme. Operazione durata tantissime ore. Che ha impiegato almeno una ventina di pattuglie della polizia di Stato per chiudere e monitorare per ore tutte le vie di accesso per interdirle. Non risulta alcuna operazione per fermare questo fenomeno.
Nonostante non solo i molti mesi passati dall’esposto ma almeno un anno o due dalle varie segnalazioni bonarie inviate per whatsapp al presidente anche per altre questioni anomale che riguardavano il contesto collegato relativamente all’acqua del condominio, argomento, questo, di notevole importanza di cui si potrà parlare successivamente.
Tale situazione porta accumuli di spazzatura mostruosi abbandonati a terra e attaccati ai nostri secchioni condominiali. Cosa che fa rizzare i capelli agli operatori della stessa Ama che puntualmente se la prendono con i miei condomini che invece, nella maggior parte, la differenziata la fanno bene
Insomma una situazione pesante che viene vissuta malissimo da tutto il vicinato che sinceramente non ne può proprio più.
Esserci rivolti al municipio non ha portato assolutamente ad alcun concreto interesse da parte loro a risolvere il problema.

IL VIDEO ESCLUSIVO DELL’INCENDIO IN VIA MEZZOIUSO DEL 12 LUGLIO 2024

La commissione che è stata convocata su mia richiesta al consigliere Licopodio era generica e non identificava il luogo come privato con persone messe li dai privati, ma veniva identificato come uno dei tanti accampamenti abusivi nati spontaneamente.
Non veniva citato minimamente che si trattasse di un terreno privato che non ha alcuna limitazione ad estendersi sulla parte pubblica del retro baracche.
La recinzione anche con muro e ringhiera da anni per strada e mai sistemata sta solo sul davanti che recinta la proprietà privata.
Nella convocazione si sono scordati di convocarmi nonostante la richiesta partiva da me. Mi diceva Licopodio quando mi ha invitata tramite Messenger di fb che non avevano i miei dati: poteva chiederli visto che ci eravamo sentiti svariate volte.
In effettivamente siamo molto sfiduciati e vediamo molto lontano un serio intervento delle istituzioni.

Quello che vi preoccupa, oltre alla situazione che state vivendo come cittadini, è la situazione ai limiti della decenza, delle persone che vivono nelle baracche e che sono, a vostro dire, vittime di un “vortice di situazioni” che li porta a vivere nella illegalità.
Ci preoccupa che sembra che alcuni cittadini abbiano carta bianca per far ciò che vogliono ed altri devono rispettare le leggi altrimenti su questi si agisce.
Quindi non riesco a spiegarmi perché non viene applicato lo stesso metodo su tutti.
E ci sono molti altri casi che possono far ciò che vogliono o lo fanno perché puntualmente i controlli li non vanno nemmeno a seguito di precise segnalazioni e questo onestamente è un tema che vorremmo estendere e che ci venga chiarito. Non riguarda solo questo caso.
Beh non saprei se le persone messe lì sono vittime.
Sarei invece interessata a sapere di cosa campano, perché ciò che vediamo accadere quotidianamente apre a molti dubbi ma non siamo noi cittadini a doverli approfondire.
Ci sono situazioni strane che accadono tipo le molte consegne a delle macchine che si fermano lungo la strada, consegne di cosa non è dato sapere.
Si sa solo che da moltissimo tempo, qualche anno, accade ciclicamente ma in orari sempre diversi e giorni diversi.
L’unica persona che risulta fermata a fine luglio di notte era il figlio di una condomina che rientrava dal lavoro. Persona che fa parte del gruppo non piccolo che lamenta e soffre di questa situazione che svaluta notevolmente anche i loro stessi appartamenti oltre la qualità di vita.

una delle “consegne” che avvengono per strada in via Mezzoiuso

Allora l’appuntamento è sabato 28 settembre 2024 a partire dalle ore 18,00.
Cosa vi aspettate che succeda?

Il 28 settembre 2024 è previsto un Sit In in cui parteciperanno tutte le persone gravemente colpite da questa incessante situazione vivono ormai nel terrore che possa esplodere qualcosa.
E sinceramente anche io. Parliamo della situazione collegata sotto il palazzo.
Cosa ci aspettiamo? Che chi di competenza non perda più tempo ed intervenga poiché presumo abbiano in tal senso un obbligo giuridico.

È una donna combattiva Monia Lustri ed unisce alla sua la forza che gli viene dalle decine di donne, di mamme che vivono in via Mezzoiuso e chiedono, ormai da troppo tempo, di vivere in un luogo dove regni la legalità ed il rispetto perché ci dice alla fine: … che messaggio stiamo dando alle nuove generazioni?

Seguiremo, come sempre, l’evolversi di questa battaglia di legalità e, come sempre, se volete evidenziare criticità nelle vostre zone basta scrivere alla nostra redazione.
Vorrei aggiungere, ci dice in ultima battuta Monia Lustri, che basta vedere la situazione ai due leoni a San Biagio Platani, situazione molto diversa, per capire che se gli interventi non sono sufficienti le situazioni gravi continuano a sovrastare gli spazi pubblici e privati e si estendono come sta accade di lì.
A fine agosto dovevo incontrarmi con il titolare di una ditta e mi ero scordata che il bar riapriva il 2 settembre ebbi la pessima idea di andarci a piedi. Verso le 14 … arrivato il titolare della ditta mi ha detto che era stato addirittura fermato da dei tizi per sapere dove andasse.
Siamo proprio oltre la soglia.

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Castelli Romani

Velletri si prepara alla 93esima Festa dell’Uva e dei Vini: un weekend di tradizione e cultura

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Il 21 e 22 settembre 2024, il centro storico si trasformerà in un palcoscenico di sapori, musica e folklore

Velletri si appresta a celebrare la sua storica Festa dell’Uva e dei Vini, giunta alla 93esima edizione. L’evento, organizzato dalla Fondazione De Cultura e patrocinato dal Comune di Velletri, dalla Regione Lazio e dal Ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, si terrà il 21 e 22 settembre 2024.

Il centro storico della città, da Piazza Garibaldi a Piazza Caduti sul Lavoro, sarà il cuore pulsante della manifestazione. Stand enogastronomici, degustazioni, attività culturali e spettacoli animeranno le vie e le piazze, offrendo ai visitatori un’esperienza immersiva nelle tradizioni locali.

Tra gli eventi in programma, spiccano i Tour nelle Cantine Vinicole e il Salotto del Vino nelle principali piazze. L’inaugurazione ufficiale, sabato alle 16, vedrà la partecipazione della Banda Città di Velletri Umberto Cavola e il corteo delle associazioni folkloristiche.

Non mancheranno momenti di intrattenimento per tutte le età: dalla Corsa delle Botti alla pigiatura tradizionale, dai concerti agli spettacoli degli Sbandieratori. Per i più piccoli, sono previste attività dedicate nel Camelieto.

La domenica si aprirà con il raduno dei Bersaglieri e proseguirà con una serie di eventi, tra cui la cerimonia di riempimento delle Botti e spettacoli musicali. La serata si concluderà con il gran concerto finale di Greg e the Frigidaires in Piazza Caduti sul Lavoro.

L’edizione 2024 si propone di valorizzare ogni angolo del centro storico, coinvolgendo attività commerciali e monumenti. L’obiettivo è offrire ai cittadini e ai turisti un’esperienza unica, che coniughi tradizione, cultura e divertimento.

La manifestazione è resa possibile grazie al supporto di numerosi sponsor locali e all’impegno degli organizzatori. L’appuntamento è per tutti a Velletri, il 21 e 22 settembre, per due giorni di festa all’insegna della tradizione enogastronomica e culturale del territorio.

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Roma

Aggressione shock a Roma: coppia rincorsa da un uomo con un’ascia sulla via Cassia

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I Carabinieri arrestano un 43enne per tentato omicidio, cittadini sconvolti dall’accaduto

Una tranquilla serata sulla via Cassia si è trasformata in un incubo per una coppia di fidanzati, vittime di una violenta aggressione. Alle ore 19:30 circa, all’altezza del civico 700, i due giovani sono stati attaccati da un uomo in evidente stato di alterazione, presumibilmente dovuta all’assunzione di alcol. Il 43enne, di origine srilankese, li avrebbe prima insultati senza motivo apparente, poi avrebbe afferrato una bottiglia di vetro rotta e, successivamente, un’ascia, minacciandoli con l’urlo agghiacciante: “Ti ammazzo!”

Alcuni testimoni, terrorizzati, hanno immediatamente allertato i Carabinieri, mentre altri si sono precipitati alla Stazione di Roma Tomba di Nerone, a pochi passi dal luogo dell’aggressione. L’intervento rapido delle forze dell’ordine ha evitato il peggio: i militari sono riusciti a disarmare l’uomo e a metterlo in sicurezza. La coppia, fortunatamente, è riuscita a sfuggire all’aggressore senza gravi ferite, ma sotto choc ha raccontato la vicenda.

“È stato terribile, non riuscivamo a credere a quello che stavamo vedendo,” ha dichiarato uno dei residenti che ha assistito alla scena. “Sentire quelle urla e vedere un uomo rincorrere due ragazzi con un’ascia in mano è stato qualcosa che non dimenticherò mai.”

Un altro testimone, ancora visibilmente scosso, ha aggiunto: “Questa è una zona tranquilla, passeggiamo spesso qui, ma ora siamo tutti spaventati. È impensabile che qualcosa del genere possa accadere sotto i nostri occhi.”

Il 43enne è stato arrestato e condotto presso la caserma dei Carabinieri, dove, in collaborazione con la Procura della Repubblica di Roma, è stato formalmente accusato di tentato omicidio. Attualmente si trova detenuto presso il carcere di Regina Coeli, mentre il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e imposto per lui la misura cautelare dell’obbligo di presentazione quotidiana in caserma.

La comunità locale è sotto shock, chiedendo maggiore sicurezza e più controlli nella zona. “Non ci sentiamo più sicuri,” ha commentato una residente. “Dopo questo episodio, ci chiediamo se sia davvero possibile vivere in pace nelle nostre strade.”

L’aggressione ha riacceso il dibattito sulla sicurezza pubblica a Roma, con molte persone che sollecitano un rafforzamento della presenza delle forze dell’ordine, soprattutto nelle aree residenziali periferiche come quella della Cassia.

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