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Viterbo

TARQUINIA, IL SINDACO MAZZOLA HA ACCOLTO IL VESCOVO MARRUCCI IN VISITA PASTORALE

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Tarquinia, il sindaco Mauro Mazzola ha ricevuto questa mattina il vescovo Luigi Marrucci in visita pastorale a Tarquinia. Presenti assessori, consiglieri di maggioranza e minoranza, le delegazioni dell’Università Agraria, delle forze dell’ordine, del mondo dell’associazionismo e delle scuole. Il primo cittadino, nell’aprire l’incontro, ha lanciato un forte appello al rispetto del senso civico e ad abbassare i toni nel confronto politico: «Ci troviamo alla presenza del vescovo Marrucci, nella cornice dove tra poco si riunirà il consiglio comunale per discutere delle problematiche della città attraverso un confronto di opinioni che dovrebbe essere dominato dal senso civico e dalla lealtà. Ma quasi mai accade. I toni del dibattito politico sono sempre più alti e infuocati soprattutto causa di un diffuso malessere sociale. La nostra è diventata una società rabbiosa, travolta dalla difficile situazione economica e dalle tasse, a volte eccessive e non eque. È una società sdegnata dai processi burocratici macchinosi e sfiduciata nei confronti della classe dirigente che a volte si rivela incapace di difendere i diritti dei cittadini, non degna del ruolo che ricopre e perciò definita disonesta. La risposta alle iniquità subite è la prepotenza e il malcontento rende il terreno fertile a chi, approfittando delle situazioni di disagio, inveisce contro le istituzioni per fare dell’anti-politica sterile e fine a se stessa. Fa più notizia chi fa rumore piuttosto che chi fa il proprio dovere in silenzio. Parlo di tanti amministratori di piccoli comuni che si impegnano per il proprio paese con il sostegno dei propri concittadini e con spirito di appartenenza e di solidarietà, quasi in forma di volontariato. Essere sindaco, di questi tempi, significa ricoprire una posizione scomoda e poco conta che, oramai, relegati al mero ruolo di esattori e abbandonati dagli organi statali, la nostra voce sia troppo lieve per poter pesare con la giusta incisività nei processi decisionali e tutelati dagli organi statali. Raffigurarci indistintamente come corruttibili e disonesti è un enorme sbaglio di chi pecca d’ignoranza. Vero, la classe politica disonesta esiste, così come esistono tecnici corrotti e cittadini scorretti. Ma i disonesti sono solo una piccola parte del tessuto sociale e vanno contrastati con ogni mezzo in tutti gli ambiti. La nostra arma, contro i corrotti e gli arroganti, è quella di insegnare i valori fondamentali, l’educazione, il rispetto e la solidarietà per il prossimo, che non è solo uno sconosciuto disagiato ma può essere un vicino di casa, un collega, un amico, un cliente».