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Roma

CORPO MILITARE DELLA CROCE ROSSA ITALIANA: UN ALTRO PEZZO DI ITALIA CHE SE NE VA

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Tempo di lettura 3 minutiIl Decreto Legislativo n.178/2012,fortemente voluto dal governo Monti, sancisce la privatizzazione della C.R.I. e ne determina la fine dal 1 gennaio 2015

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di Cinzia Marchegiani

Roma – Si è tenuto la mattina di mercoledì 26 novembre 2014 a piazza Montecitorio davanti alla Camera dei Deputati un sit in degli operatori del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana che hanno rivendicato non solo il ruolo del Corpo ultra centenario che ha fatto grande questa nazione, con le eccellenze e le professionalità sempre al servizio dello Stato e dei cittadini, ma soprattutto la preoccupazione dei famigliari e dei militari del corpo militare della CRI, che per effetto del D.Lgs. n.178/2012 ed in particolare dell’art.5, vedranno la fine del Corpo Militare CRI a partire dal 1 gennaio 2015.

Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi è stato invitato dal Dott. Michele Polini al sit-in, tramite una lettera inviatagli dal Comitato Nazionale Salva Corpo Militare CRI (presieduto da Polini), unitamente al Comitato Nazionale di Tutela e Riforma del Corpo Militare presenti dalle ore 9:00 di mercoledì mattina per sensibilizzare il Governo, il Parlamento italiani e le Istituzioni tutte degli effetti del D.Lgs. n. 178/2012, che ricadranno su tutti i militari che fanno parte di questa categoria.

L’Associazione “Comitato Nazionale salva Corpo Militare CRI”, proprio nel suo statuto propone azioni giudiziarie ed altre iniziative volte ad ottenere la nullità e/o annullabilità e/o modifica totale o parziale e/o revoca delo stesso Decreto Legislativo n. 178 che è sul banco degli impuati.

La missiva inoltrata a Renzi spiegava nel dettaglio il valore dell’istituzione ormai storica di questo corpo operativo da tante generazioni ormai: ”Il glorioso Corpo Militare della CRI, fondato nel 1866, vanta ormai circa 150 anni di storia, spesi in favore della cittadinanza, dei feriti e dei bisognosi, intervenendo con l’elevata professionalità dei suoi militari, medici, ausiliari e volontari in zone di guerra, in zone colpite da calamità naturali e per interventi umanitari, sia in Italia che nel mondo, portando ovunque nel mondo l’orgoglio e la dignità propri del popolo italiano. Sarebbe importante poterLe rappresentare personalmente con un incontro, quanto potrebbe essere fatto per non cancellare tanta gloriosa storia, rinunciando così a tante professionalità, mezzi e strutture specifiche, che soprattutto in momenti come questi dove sia nel nostro paese che nel mondo a causa di tante guerre, calamità e disastri è indispensabile l’intervento di personale altamente qualificato e specialistico e di mezzi specifici.”

IL FATTO
Il Decreto Legislativo n.178/2012, fortemente voluto dal governo Monti, sancisce la privatizzazione della C.R.I. determina la fine del corpo militare CRI.

Il lavoro svolto in tutti questi anni dal personale in servizio del corpo militare cesserà drasticamente e questo causerà la perdita delle attività addestrative, di coordinamento e controllo che fino ad oggi hanno garantito l’efficace impiego degli oltre 20.000 volontari e dei modernissimi materiali e mezzi di cui il corpo dispone, sia nell’ambito delle attività di protezione civile che in quelle ausiliarie delle ff.aa.. tutto questo causerà un inevitabile aggravio per le spese dello Stato, poiché si dovrà comunque far fronte a tutte quelle esigenze finora sostenute dal corpo militare C.R.I.. Ma non solo! 1000 militari della Croce Rossa Italiana, dopo essere stati impiegati in tutte le emergenze nazionali ed internazionali, aver rischiato la propria vita al fianco dei pari grado delle FF.AA., si troveranno senza lavoro.

La scomparsa dell’ente pubblico C.R.I. e la sua successiva privatizzazione, è un dato che deve far tremare tutti, non solo chi direttamente ne viene coinvolto. Per ora l’istantanea scattata lascia poche certezze, vi è una società a rischio partendo dai servizi non solo dei militari, ma dei medici e operatori che silentemente, ma con proficua abnegazione è sempre al fianco al cittadino, nelle emergenze nazionali, ma anche nel piccolo quotidiano….

Forse è arrivato il tempo di capire seriamente cosa è in grado di fare il governo nel tutelare diritti e doveri sanciti dalla Costituzione, Ad oggi si assiste all'attacco repentino dei patrimoni italiani che si tramandano anche con la cultura e l'insegnamento, con corsi specifici, dei valori della solidarietà e del senso civico.

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