Roma
FRASCATI: IL SINDACO SPALLETTA RISPONDE PUNTO PER PUNTO ALLE ACCUSE DELLA MINORANZA
Tempo di lettura 6 minutiL’accusa era sostanzialmente quella di comportamenti illegittimi o non etici che io e il mio gruppo avremmo tenuto durante e subito dopo la scorsa campagna elettorale
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10 anni faon
di Alessandro Spalletta, Sindaco di Frascati
Nel Consiglio comunale di lunedì 17 novembre scorso, si è discusso su una censura al Sindaco a seguito di una iniziativa di 5 consiglieri di minoranza. L’accusa era sostanzialmente quella di comportamenti illegittimi o non etici che io e il mio gruppo avremmo tenuto durante e subito dopo la scorsa campagna elettorale. La questione era partita per essere una mozione di sfiducia ma il numero dei consiglieri richiedenti, pari a cinque, era insufficiente al raggiungimento del quorum minimo richiesto dalla legge. In ogni caso, come detto, si è svolta ugualmente una ampia discussione nella quale, la minoranza, dopo aver dovuto soffrire il ridimensionamento dei propositi iniziali, ha rappresentato in Aula ciò che aveva già anticipato, in ordine sparso, e con tutti i mezzi della comunicazione perfino in incontri pubblici provocati allo scopo. A dire il vero appare rilevante il tono di tante accuse che mi sono state rivolte, cercando di avvalorare la tesi secondo la quale i comportamenti in discussione, quando non in difformità alla legge, sarebbero anche solo sul piano etico di tale gravità che mi renderebbero indegno alla carica di Sindaco. Ora mi sembra troppo. Sono disposto a dare spiegazioni su ogni aspetto ma in questi giorni si sono sentite così tante illazioni, falsificazioni e strumentalizzazioni su di me e sul mio operato in campagna elettorale, che, non v’è dubbio, si tratti di un tentativo di delegittimare il ruolo istituzionale che ricopro, gettando ombre calunniose. Capisco la dialettica politica, capisco il gioco dei differenti ruoli da porre in atto in Consiglio comunale, vedo le armi spuntate di chi si immaginava già al Governo cittadino e non può far breccia nelle coscienze se non con urla e strepiti, ma a tutto c’è un limite e credo anche che questo giochino delle parti non produca niente di utile per la Città.
Ad ogni modo voglio riprovare a dare un ordine alle diverse questioni:
in primo luogo mi si accusa di aver ricevuto contributi elettorali, pari a 19 mila euro, bonificati sul conto del Mandatario elettorale successivamente alla mia elezione a Sindaco. Su tale punto, alla luce del fatto che si tratta di una norma di prima applicazione per i Comuni, in mancanza di alcuna disposizione di attuazione (come ha anche osservato la Corte dei Conti) si ritiene che il Mandatario abbia operato nel pieno rispetto della Legge n. 515 del 1993. La norma; pone, l’obbligo di presentare il Rendiconto del Mandatario all’Organo di Controllo, previa chiusura del conto, entro 3 mesi dalla proclamazione del nuovo Sindaco. E così è stato fatto!
dove sta l’inganno, l’imbroglio e la colpa? Solo nelle fantasie della minoranza – chi più chi meno – che da un lato si sostituisce all’organo di controllo e dall’altro parla di comportamenti immorali. “Si, però… sul piano etico…” dicono. Ma non c’è un piano etico e un piano giuridico, come vorrebbero far credere i Consiglieri di minoranza. C’è l’obbligo di rispettare la legge. Questo obbligo è stato rispettato dal primo all’ultimo atto della mia campagna elettorale.
La seconda accusa riguarda il fatto che io abbia ricevuto, successivamente alle elezioni, un contributo di 2 mila euro dalla Cooperativa Sociale Osa Mayor, la stessa chiamata a gestire il Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo (CARA) di Frascati – ed è questo che ha solleticato l’appetito dei miei detrattori. Ma Osa Mayor è gestore dei Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo (CARA), perché la sua individuazione è avvenuta tramite gara di appalto esperita dalla Prefettura UTG di Roma e NON dal Comune di Frascati. Non credo di dover aggiungere altro. Ogni altra considerazione sulla mia presunta influenza nella scelta appartiene al morboso mondo della disinformazione e del sospetto strumentale a cui, questa minoranza priva di argomenti, e anche di scrupoli, sembrerebbe essersi abbandonata. Senza contare che dire il contrario corrisponde a diffamare la Prefettura stessa, gettando ombre e discredito sul suo operato e sul suo modo di gestire le gare di appalto. É questo quello che vogliono dire i Consiglieri di minoranza? Spero e mi auguro proprio di no. Per quanto riguarda invece i 2 mila euro di sostegno alle spese elettorali, come dimostrano i documenti, Osa Mayor aveva effettuato il bonifico in data 16-05-2014, molto prima quindi della chiusura della campagna elettorale. Per problemi tecnici, tutti verificabili, la banca presso la quale era depositato il conto aveva impedito il buon esito del bonifico. La Cooperativa ha così dovuto effettuare un nuovo bonifico in data 18-6-2014, sempre, però, all’interno dell'arco temporale dei 3 mesi previsti dalla Legge per la rendicontazione.
Il terzo punto che mi si contesta è questo: mi si accusa per aver disposto un versamento di circa 10 mila euro, effettuato in data 10.09.2014 con beneficiario il Partito Democratico di Frascati. Anche su questo ho una risposta, ovviamente, ma prima ricordo la domanda che ci ponemmo allora: al momento della chiusura della campagna elettorale, che cosa si deve fare delle eventuali somme che sono frutto di contributi elettorali ma non si sono spese? Cioè sono avanzate? La legge non fornisce indicazioni sulla destinazione di queste somme disponibili sul C/C al momento in cui si va a chiudere. Così abbiamo interpellato, per scrupolo, il funzionario del Collegio di Garanzia Elettorale, il quale ci ha detto che saremmo stati liberi di destinare tali somme regolandoci come meglio avessimo creduto. Decidemmo che le somme destinate alla politica rimanessero alla politica e abbiamo ritenuto opportuno devolverle al Partito Democratico, che ci sosteneva, ci sostiene e ci supporta ancora. Anche qui non mi sembra di dovermi rimproverare alcunché. Sono certo che il comportamento tenuto sia stato assolutamente ineccepibile; mi auguro di cuore che sia stato ineccepibile anche il comportamento di tutti gli altri candidati competitori.
Altra contestazione: si dice che il Mandatario non abbia rispettato il limite massimo di 42 mila e 677 euro di spesa elettorale, previsto dalla legge per il Comune di Frascati. La documentazione delle spese sostenute in campagna elettorale è stata consegnata, sempre secondo i tempi previsti dalla legge, al Collegio Regionale di Garanzia Elettorale, istituito presso la Corte d’Appello di Roma, unico organo competente a valutare la legittimità delle spese sostenute. Tutto è stato fatto nella massima trasparenza e nessun limite è stato superato. Ribadisco che tutta la documentazione è stata consegnata, per tempo, alla Corte d'Appello di Roma per la verifica di regolarità. Quale sarebbe la mancanza o il fatto eticamente riprovevole mi risulta ancora incomprensibile; e dire che ho tentato in tutti i modi di spiegare questa ed altre contestazioni, senza successo.
Per quanto riguarda la contestazione relativa al mancato rendiconto delle spese sostenute per la realizzazione del concerto dell’artista Luca Barbarossa, organizzato in data 06.06.2014 a Piazza San Pietro, ricordo che l’evento è stato totalmente organizzato dal Partito Democratico ed è unicamente per questa ragione che non figura, né poteva figurare, nella rendicontazione del Mandatario.
Infine, riguardo all’accusa di mancata rendicontazione delle spese di utilizzo dell’immobile sito in Via Cesare Battisti: va specificato che tale immobile è stato utilizzato, a mezzo contratto di comodato, quale sede del mio Comitato elettorale. Non è stato indicato il valore “normale” di tale servizio nel Rendiconto del Mandatario perché, come prescrive e recita testualmente la legge, e precisamente l’art. 11 comma 2 della Legge 515/93 (richiamata dalla legge 96/2012): Le spese relative ai locali per le sedi elettorali […] sono calcolati in misura forfettaria, in percentuale fissa del 30% dell’ammontare complessivo delle spese ammissibili e documentate. Tali spese sono state regolarmente indicate nel rendiconto nei termini e nei modi prescritti dalla norma. Anche qui ritengo di non aver mancato in alcun modo.
A questo punto mi risulta evidente, e spero che risulti evidente a tutti, che le accuse che mi sono state mosse sono infondate e che la finalità di queste illazioni, imprecisioni e non verità sono da ricondurre nel solito e notissimo ambito della pseudopolitica; dove sono considerati ammissibili tutti i comportamenti di strumentalizzazione, di accusa senza fondamento giuridico ed in totale e colpevole malafede. Queste accuse veementi provengono perlopiù da quel gruppo di politici che ha governato da più di un decennio la Città; nomi noti ai quali la maggior parte dei cittadini di Frascati ha detto di no. Avendo tempo, modo, ma soprattutto scopo, sarebbe interessante sottolineare come sia possibile che gli stessi soggetti che oggi si propongono come difensori dell’etica, solo ieri mancavano i patti sottoscritti: prima facendo le Primarie all’interno del centrosinistra per poi disattenderne l’esito e decidere diversamente. Ma questo, appunto, non è più un argomento di grande interesse.
Mi preme, però, comunicare che sarà indetta una conferenza stampa perché considero, invece, molto importante portare all’attenzione di tutti le criticità strutturali di bilancio che man mano, a fronte del complesso lavoro di ricostruzione della situazione finanziaria economica e patrimoniale, stanno emergendo. Come tutti potranno vedere, si tratta di questioni della massima importanza, che hanno un peso rilevantissimo e che incidono negativamente sul futuro. Di questo e di altro io, ora, ne assumo la responsabilità perché questo è il mio dovere; non posso, evidentemente, assumerne anche la colpa.
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