Connect with us

Roma

A ROMA LA PIZZA PIÙ BUONA D’ITALIA: ABRAMO FINI DELLA PIZZERIA NASHVILLE (BEL POGGIO) FA IL PIENO DI RICONOSCIMENTI CON LE SUE PIZZE.

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti Il segreto della sua pizza? “L’impasto: l’acqua, la temperatura di lavorazione ed il tempo di maturazione”.

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

di Gennaro Giardino
 
Abramo FINI, titolare della pizzeria NASHVILLE di Bel Poggio a Roma, ë risultato Località vicine Il Grande Vincitore del Primo Pizza AWARD 2014, andato in scena alla Fiera di Roma nia giorni 11 e 12 novembre scorsi.
 
Organizzato Dalla SNIP -Scuola Nazionale Italiana Pizzaioli- Durante la Manifestazione "Tirreno CT Roma da gustare", il PRIMO PREMIO PIZZA 2014 ha visto partecipare pizzaioli da Tutta Italia, Isole Comprese, a rappresentare le Oltre 200 scuole dislocate sul Territorio.
 
Molte le categorie in gara, Dalla Pizza Classica alla Teglia, Dalla Pinsa Romana alla Pizza e dessert; ma ANCHE stile libero e gare di abilita, Dalla Pizza Più larga alle Prove di Velocità e precisione.
 
Le gare Regine, È inutile sottolineare, Sono stato Quella della PIZZA CLASSICA e della PINSA ROMANA, vera regina di Innovazione e tradizione degli Ultimi Anni Nel panorama gastronomico nazionale.
 
Ed in entrambe le gare Luigi Conti, presidente della SNIP, ha Premiato ABRAMO FINI, storico pizzaiolo romano, Attivo da Oltre 25 Anni Nel Suo ristorante NASHVILLE di via del Monte di Casa, 47-57 a Roma, Uno dei tre istruttori della Scuola Nel Lazio, unico a Roma.
 
Il segreto della SUA pizza? "L'impasto: l'acqua, the temperature di Lavorazione ed il tempo di Maturazione". Abramo Fini non ammettono di Molti dei Suoi segreti, SVILUPPATI in Anni di studi di Processi Chimici, abbinamenti di farine e cotture. "L'idratazione e la Maturazione Fino a 96 Ore (la percentuale di acqua nell'impasto e la" lievitazione ", ndr) Sono Elementi imprescindibili Per Una di pasta friabile e croccante, il Che si scioglie in bocca". 
 
Ma torniamo alla gara. Queste le pizze premiate.
 
CATEGORIA PIZZA CLASSICA – PRIMO PREMIO
 
"PIZZA D'AUTUNNO", pizza bianca, base di mozzarella con:
 
– PROSCIUTTO PATA NEGRA Tagliato a mano,
 
– CASTAGNE (in Parte bollite, arrostite in Parte)
 
– SPECK della Valtellina,
 
– CIPOLLE DI TROPEA con RIDUZIONE al Brunello di Montalcino,
 
– BURRATA PUGLIESE una CRUDO 
 
CATEGORIA PINA ROMANA – PRIMO PREMIO
 
"AL FRESCO D'ESTATE", doppia pinsa romana sovrapposta con ripieno di:
 
– CREMA DI FORMAGGI E RAPA ROSSA
 
– SALMONE
 
– PARMIGIANO
 
– RUCOLA
 
– Fettine Sottilissime di LIMONE e lattuga ROMANA
 
 
 
CATEGORIA PIZZA E DESSERT – TERZO PREMIO
 
pizza bianca con:
 
– MOU E CIOCCOLATO
 
– Alpenliebe
 
– GRANELLA DI NOCCIOLE
 
La giuria ha Premiato le pizze di Abramo Fini per l'Innovazione nell'uso degli ingredienti, l'omogeneità dei sapori, la cottura della pizza e la Presentazione.
 
Sarà, possibile assaggiare le tre pizze in menù apposito ONU degustazione al NASHVILLE, cosi da Poter rivivere le Sensazioni della gara ED UN menù da cuoco stellato.
 
"Sono Molto fiero di questi premi: IL FRUTTO di Oltre Dieci anni di duro Lavoro. Vincere la Prima Competizione Nazionale ha Un particolare sapore, storico. "Così conclude Abramo, Che Aspetta Tutti Noi al NASHVILLE. (Telefono 06.888.76.53)

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Roma

Omicidio a Roma, venti anni a chi uccise e lasciò Michelle in un carrello

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

“Ho commesso un reato gravissimo e voglio pagare per quello che ho fatto”.

Una lettera, poche righe, prima che il giudice del tribunale per i minori si ritirasse in camera di consiglio, prima che gli venissero inflitti 20 anni di carcere. E’ quanto ha letto in collegamento video dal carcere di Treviso l’imputato, il giovane di origini cingalesi che nel giugno dello scorso anno ha ucciso a coltellate Michelle Causo a Roma per poi lasciare il cadavere, chiuso in una busta di plastica, in strada abbandonato in un carrello a poca distanza da un cassonetto per l’immondizia nel quartiere Primavalle.

“L’ho uccisa ma non ho premeditato l’omicidio”, ha aggiunto l’imputato, all’epoca dei fatti 17enne come Michelle, che aveva scelto di essere giudicato con il rito abbreviato che consente uno sconto di pena. I genitori della ragazza erano presenti in aula al momento della lettura del dispositivo.

Con questa sentenza – ha detto la madre – riusciamo un pochino a dare giustizia a Michelle. È la prima volta che un minore prende 20 anni, ma se li merita tutti. Adesso andiamo avanti, ho un altro figlio e mi dovrò dedicare completamente a lui”. Il tribunale ha, di fatto, recepito l’impianto accusatorio della Procura.

Le aggravanti sono legate al tentativo di sbarazzarsi del cadavere, infilandolo in una sacca nera dell’immondizia. L’aggressione avvenne in un appartamento di via Dusmet. Il minore, nel tentativo di sbarazzarsi del corpo, non si preoccupò di ripulire la scena del crimine, tracce di sangue furono trovate ovunque a cominciare dall’androne del palazzo. L’esame autoptico svolto sul corpo della ragazzina confermò il drammatico quadro emerso subito dopo il ritrovamento del cadavere.

Tra i ragazzi si consumò una prima discussione accesa con urla, percepite distintamente anche dai vicini, e poi l’aggressione. Dalle ferite riscontrate nel corso dell’esame è emerso che il giovane colpì la ragazza utilizzando un coltello da cucina. Un’azione omicida che forse era iniziata con un fendente alla schiena per poi proseguire con almeno altri cinque colpi sul resto del corpo della minorenne. Un vero e proprio massacro che si sarebbe consumato in pochi minuti.

Altra certezza è che dopo il delitto, messo in atto dal ragazzo in uno stato di alterazione dovuto all’assunzione di alcol e droga, ci fu il drammatico e velleitario tentativo di lasciare il corpo lontano dal luogo dell’aggressione, la casa dove il ragazzo viveva. La madre, infermiera di origini cingalesi, era fuori mentre il padre era in Sri Lanka.

Madre e figlio si erano trasferiti da poco nell’immobile dove nel corso di una perquisizione venne trovata della droga, sostanze utilizzate per produrre mix di stupefacenti sintetici. Nel corso dell’udienza del 29 maggio scorso l’imputato aveva fornito la sua versione di quanto accaduto in quella tragica giornata. Il giovane ha affermato di avere aggredito la ragazza con una prima coltellata perché si era sentito offeso da alcune affermazioni fatte da lei.

In merito alla ricerca su internet, effettuata il giorno prima dell’omicidio, su “come sferrare colpi letali”, l’imputato ha sostenuto di averla fatta perché doveva recarsi in una zona isolata e voleva capire come comportarsi in caso di eventuali attacchi. In base ad una perizia psichiatrica disposta dal tribunale l’imputato era, comunque, capace di intendere e di volere al momento del fatto.

Continua a leggere

Castelli Romani

Ciampino, episodio di bullismo: la denuncia di una madre su Facebook scatena polemiche

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Un episodio di bullismo avvenuto a Ciampino ha suscitato forti reazioni e polemiche dopo che una madre ha condiviso la sua drammatica testimonianza su Facebook. La signora, madre di un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’incubo vissuto da suo figlio, vittima di un gruppo di coetanei.

Il post, che ha rapidamente raccolto molte reazioni e condivisioni, ha portato alla luce una realtà inquietante e ha acceso un acceso dibattito tra i residenti.

Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, l’episodio è avvenuto nel parco comunale di Ciampino, dove suo figlio Alessandro stava giocando con alcuni amici. Improvvisamente, un gruppo di ragazzi più grandi si è avvicinato e ha iniziato a insultarlo e a deriderlo. La situazione è degenerata quando uno dei bulli ha spinto Alessandro a terra, facendogli perdere l’equilibrio e ferendolo al ginocchio. Il ragazzo, visibilmente scosso, è tornato a casa in lacrime e con un grande spavento.

Nel suo post, la madre ha scritto: “Mio figlio è tornato a casa oggi con il cuore spezzato e il corpo ferito. Non posso tollerare che i bambini debbano subire tali atrocità. Questo bullismo deve finire!”. Il suo appello ha ricevuto immediato sostegno da parte di molti residenti, che hanno espresso la loro solidarietà nei commenti.

Giovanna, una residente di Ciampino, ha commentato: “È inaccettabile che i nostri ragazzi non possano sentirsi al sicuro nemmeno nei parchi pubblici. Le autorità devono intervenire e prendere provvedimenti immediati”. Un altro commento, di Marco De Santis, aggiunge: “Questi atti di violenza sono vergognosi. I bulli devono essere identificati e puniti, e le scuole devono fare di più per educare i ragazzi al rispetto reciproco”.

Tuttavia, il post ha anche suscitato polemiche e divisioni. Alcuni hanno criticato i genitori dei ragazzi coinvolti, accusandoli di non educare adeguatamente i propri figli. “Dove sono i genitori di questi bulli? Perché non insegnano loro il rispetto e la compassione?”, ha scritto Francesca.

Le autorità locali non hanno tardato a intervenire condannando il gesto.

L’episodio, sebbene doloroso, ha anche sollevato un’importante consapevolezza sulla necessità di promuovere la cultura del rispetto e della solidarietà tra i giovani.

Continua a leggere

Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti