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di Chiara Rai
Castel Gandolfo (RM) – Da anni ormai ci si chiede se al Lago Albano di Castel Gandolfo si possa o meno pescare e comunque si continua a praticare il carpfishing con la conseguente seppur accidentale moria di animali lacustri quali anatre cui rimane impigliato il grosso amo utilizzato per la pesca delle carpe. Ebbene, forse si è arrivati alla risposta che si cercava.
E’ del 1962 l’atto notarile stipulato tra la famiglia Catarci e il sindaco Marcello Costa in qualità di rappresentante del Comune di Castel Gandolfo con il quale viene venduto da Catarci il diritto esclusivo di pesca al Comune di Castel Gandolfo. Dunque il Comune e soltanto il Comune di Castel Gandolfo detiene questo esclusivo diritto, pertanto ogni altro atto relativo la pesca sul lago emanato da enti sovracomunali è da ritenersi nullo.
A denunciare questa situazione caotica e di carenza di rispetto delle norme e ordinanza sindacale N° 6 del 31 gennaio 2007 (che tra l’altro proibisce la pesca per utilizzo alimentare) è Giampiero Tofani, commissario straordinario de La Destra il quale ha di recente presentato un esposto al Comune, ai Vigili urbani e al Corpo forestale per segnalare che a fronte di questo atto notarile sia le licenze di pesca che l’autorizzazione alla pesca sportiva con tecnica Carpfishing nel lago Albano rilasciate dalla Provincia (l’autorizzazione per pesca sportiva con tecnica “Carpfishing” nel Lago Albano è stata rilasciata il 24/04/2013 dal dipartimento caccia e pesca della Provincia di Roma) sono da considerarsi senza effetto. Tanto più che la Provincia non ha neppure rinnovato la locazione concessa dal Comune anni fa.
Dunque il dato certo è che il diritto di pesca esclusivo ce l’ha il Comune: “alla luce di questo atto notarile – dice Giampiero Tofani de La Destra – è chiaro che il Comune dovrebbe immediatamente attivarsi per tutelare i propri diritti e non solo perché essere detentori del diritto di pesca significa anche avere la facoltà di ottenere un fruttuoso introito per la casse comunali qualora l’Ente riuscisse a regolamentare bene la questione. Questo introito potrebbe essere riutilizzato per la tutela ambientale del lago stesso. Visto, tra l’altro, che l’amministrazione in merito lamenta sempre carenze di risorse economiche”.
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