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Roma

Disastro ambientale sul litoale romano

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Tempo di lettura 2 minutiGravi ripercussioni nell'ambiente marino e nell'agricoltura

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di Simonetta D’Onofrio
Disastro ambientale, con gravi ripercussioni nell’ambiente marino e terrestre, nella riserva Statale del litorale romano, tra Arrone e Rio Palidoro, zona Maccarese. A generarlo è stata una grande quantità fuoriuscita di combustibile, il cherosene, da un oleodotto dell’Eni. La causa è riconducibile a un furto su commissione nello stabilimento della società petrolifera. In queste ore sono diversi gli organismi acquatici che stanno morendo a causa del soffocamento, dovuto alla mancanza di ossigeno. Tra le specie tipiche a perdere a vita citiamo le testuggini, le garzate, le nutrie, le galline d'acqua e i germani reali.
Inevitabile da parte del Sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, l’emanazione immediata di un’ordinanza di divieto di caccia e di pesca su tutto il comune di Fiumicino e il divieto di utilizzare, per qualunque uso e in qualunque modo, le acque del fiume Arrone lungo tutto il tratto che dal casello di Fregene dell'autostrada Roma-Civitavecchia arriva alla foce e del Rio Palidoro dall'altezza dell'attraversamento dell'autostrada Roma-Civitavecchia e fino alla foce. Si è resa necessaria la prescrizione, affinché fossero evitati da pare degli allevatori gli approvvigionamenti idrici del proprio bestiame al pascolo in libertà, nei tratti incriminati dall’inquinamento nei due corsi d'acqua.
Tra le altre azioni messe in atto dal Primo Cittadino ricordiamo la comunicazione su quanto accaduto alla Procura e all’ARPA ('Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente). Anche il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti è intervenuto tempestivamente e ha dato disposizione al Nucleo Operativo Ecologico (Noe) dei carabinieri di procedere ai necessari accertamenti sulle aree colpite, avvalendosi del supporto tecnico dell'Ispra, le squadre del reparto ambientale marino del ministero dell'Ambiente, in coordinamento con la Capitaneria di Porto di Roma. Fondamentale è capire presto se sono state contaminate le aree agricole circostanti, interessate da coltivazioni agroalimentari.
Per il WWF le aree interessate sono di estremo valore, sia per qualità ambientale sia di testimonianza storica del paesaggio originario, occorrerebbe il massimo dell'attenzione. In una nota il WWF afferma: “Sorprende quindi come sia stata leggera la gestione di questo gravissimo episodio, che ha colpito un'area sottratta alla distruzione e al degrado”. Il WWF aveva lanciato per primo l'allarme venerdì sera e aveva chiamato immediatamente alla collaborazione enti e volontari, tra cui gli amici della Lipu. Mentre continua l'opera di raccolta degli animali, si pensa già al domani, a quanto sarà necessario fare per recuperare l'ambiente così gravemente colpito. Il WWF farà la sua parte in tutte le sedi necessarie".

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