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Redazione
Latina – Latina a livello nazionale non risulta tra i Comuni che hanno redatto un piano di emergenza
Latina sta evidenziando, in queste ore, tutte le sue criticità, non soltanto nelle periferie e nelle vicinanze dei canali, dove ad ogni pioggia comunque c'è il rischio di esondazione, ma anche nelle zone più interne della città. “Le foto pubblicate sui social network dalle persone parlano da sole e la situazione generale è sotto gli occhi di tutti. Latina non ha varato un piano di emergenza, e quello che ha, non è aggiornato né adeguato alle attuali esigenze” – afferma Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Partito Democratico.
Il capoluogo pontino, seconda città del Lazio, sul sito della Protezione civile nazionale non risulta tra i Comuni che hanno stilato un piano di emergenza, cioè quell'insieme di procedure operative e di coordinamento per l'intervento in caso di calamità. Ci sono invece i Comuni di Campodimele, Cisterna di Latina, Fondi, Maenza, Monte San Biagio, Norma, Pontinia, Priverno, Prossedi, Rocca Massima, Roccagorga, Sermoneta, Sonnino, Sperlonga, Spigno Saturnia e Ventotene.
“È un fatto molto grave. Non si parla infatti soltanto di piogge né di maltempo eccezionale, si tratta di un piano che renderebbe Latina una città capace di far fronte ad emergenze anche più grandi, come nel caso di terremoti e mareggiate. Ci siamo già dimenticati l'ansia degli anni passati? Per le inaspettate ondate sismiche era stata chiamata una équipe di geologi, mentre per il lido disastrato l'anno scorso era stato chiesto aiuto allo Stato. In questi anni cosa è stato fatto? Il piano di emergenza aggiornato che è stato redatto, non è stato reso applicativo e quindi è come se non esistesse” – sottolinea Zuliani. “E in una situazione come quella odierna, di maltempo eccezionale, il sindaco Giovanni Di Giorgi ha pensato bene di lasciare aperte le scuole”.
“I ragazzi delle scuole superiori e medie – racconta Zuliani – oggi sono arrivati in classe zuppi. Sono arrivati a bordo di bus carichi provenienti anche da zone a forte rischio idrogeologico, su strade bucate e scivolose, hanno camminato su marciapiedi invasi dall'acqua piovana. I bambini hanno affrontato la stessa situazione, a bordo delle auto dei genitori. Faranno lo stesso in orario di uscita, sperando che il meteo non peggiori con il passare delle ore. È questa la sicurezza che il primo cittadino, sebbene dimissionario, ha garantito alla città? Eppure tocca a lui chiudere le scuole, di ogni ordine e grado, qualora ravvisi un pericolo per l'incolumità delle persone che usano il territorio cittadino, non solo dei suoi residenti. Non basta dire dove sarebbe meglio non recarsi in città: non possiamo piangere i danni, va fatta prevenzione”.
Il dato sul quale Zuliani vuole porre l'accento è anche che il settore della Protezione civile, per il Comune di Latina, è sempre stato la “Cenerentola”. Un settore trascurato, spesso senza fondi e con carente materiale per svolgere i propri compiti. “Una situazione che ci rende vulnerabili” – avverte Zuliani.
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