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Viterbo

MONTEFIASCONE, MASSIMILIANO SAMBIN “OSPEDALE A RISCHIO CHIUSURA E DENIGRATO”

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Riceviamo e pubblichiamo la seguente  nota del presidente "Nuova Democrazia Montefiascone" Massimiliano Sambin 
 
Torniamo con veemenza dopo pochi giorni sul problema ospedale e lo facciamo con cognizione di causa.
Qualche giorno fa è uscito il piano riorganizzativo da parte della regione Lazio riguardo la sanità. Come da programma prestabilito è successo o sta succedendo tutto quello che sapevamo,tutti gli altri ospedali della provincia hanno avuto il loro o mantenuto quello che avevano e a Montefiascone il nulla.
Assolutamente non siamo contrari al fatto che gli altri ospedali mantengano o migliorino,anzi facciamo i complimenti ai sindaci delle zone interessate e alle loro amministrazioni.
Purtroppo non possiamo dire la stessa cosa del sindaco di Montefiascone e della sua giunta che è completamente assente per il problema e che non ha mai detto una parola riguardo lo stesso se non nel 2011 come ricordavo in un altro articolo ma in quel periodo si erano appena insediati ed era palese vederli.
Negli ultimi periodi si sono affacciati per ematologia con una  promessa di essere celeri nell'apertura ma come per le altre cose abbiamo solo sentito parole e non fatti.
I cittadini sono stanchi di sentire promesse campate in aria,uno perchè hanno partecipato economicamente per ematologia e secondo perchè un ospedale funzionante in zona è importante e i cittadini ne sono consapevoli,molto meno consapevoli lo sono gli amministratori da quello che sembra.
La situazione dello stesso la si evince da subito dalla mancanza del cartello all'ingresso come si evince dalle foto allegate e cioè la "H" la quale indica la struttura o presidio che dir si voglia.
Dopo possiamo notare la grande incuria che persiste nello stesso e cioè mancanza di pulizia dalle erbacce e potatura alberi.
Andando a visionare la struttura possiamo notare l'ingresso che è ormai vetusto e che ha bisogno di un aggiornamento.
Si nota la grande differenza tra la parte dove deve essere ospitata ematologia e l'altra parte della struttura.
L'intonaco nei cornicioni che ormai è quasi tutto tolto,la vernice nelle pareti che ormai è tutta rialzata,tapparelle fuori guida,zanzariere divelte.Nel corridoio esterno tra una struttura e l'altra si notano tante erbacce,notiamo dei calcinacci e dei sanitari che sono li da dopo la ristrutturazione di ematologia come per altri materiali che troviamo nei vari "androni"
Cosa non di poco conto è anche il fatto che i tetti della struttura sono ormai diventati l'habitat naturale per piccioni e cornacchie e ovviamente anche per i loro escrementi,saremmo curiosi di sapere in che condizioni sono i canali di gronda,i discendenti o alcune parti del tetto.
Purtroppo sta succedendo l'irreparabile e sta succedendo con la compiacenza di questa amministrazione,lo si nota anche dal fatto che in questi giorni nella struttura cera un solo ricoverato.
Ci rendiamo conto che un ospedale con una portata di circa trenta letti è ridotta ai minimi termini?
Non è accettabile una cosa del genere e non è rispettosa nei confronti sia dei cittadini di Montefiascone e sia nei confronti dei cittadini dei paesi limitrofi che trovavano una sicurezza in questa struttura e nei suoi dipendenti.
Non faremo orecchi da mercante e continueremo a monitorare il tutto e non neghiamo il fatto che potremmo organizzare anche delle manifestazioni da prima per l'ospedale e poi per questa giunta che merita rispetto per come lo sta dando alla sua cittadinanza.
Ovviamente le manifestazioni non saranno "toccata e fuga" ma costanti e durature fino a quando non vedremo cose concrete.

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Cronaca

Ferrovia Roma Nord, da gennaio 2025 chiude la tratta Montebello – Viterbo: pendolari infuriati

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Giovedì scorso è stata annunciata da Astral e Cotral, gestori della linea, al Comitato dei Pendolari della Roma Nord la chiusura completa per due anni, a partire dal gennaio 2025, del tratto ferroviario Montebello – Viterbo della Ferrovia Roma Nord.

Una scelta, stante già le numerose critiche, che ora rischia di bloccare quasi completamente il trasporto di numerosi pendolari che vivono da anni lungo la tratta ferroviaria.

Le osservazioni più attente in relazioni a questa situazione provengono da una nota, diffusa ieri, da una uno dei più seguiti comitati di pendolari, l’associazione TrasportiAmo.
“Sostituire 89 km di linea ferroviaria, scrive l’associazione, con un servizio bus è una soluzione non solo inadeguata, ma anche logisticamente insostenibile. Le infrastrutture stradali esistenti non possono gestire un così elevato aumento del traffico, come possiamo già osservare oggi, e la stazione di Montebello dispone di un parcheggio già ora insufficiente”
Ed in più fa notare come “per ogni treno serviranno almeno tre vetture, il che significa distoglierle dalle altre linee o, come al solito, ricorrere ai privati, con un ulteriore aggravio sui costi”.

Un analisi lucida compiuta da chi, da anni, utilizza tale importante arteria ferroviaria che collega i due capoluoghi di regione e vive, da troppo tempo, una situazione insostenibile fatta di ritardi, corse tagliate e carrozze troppe volte colme ai limiti della vivibilità.

La scelta di Astral e Cotral rientra, come si legge nei loro comunicati, in un piano di riqualificazione della rete ferroviaria Laziale ma, apparentemente, rischia di cozzare con alcune dichiarazioni rese in un’intervista del maggio 2023 sul vignaclarablog.it da parte del presidente Cotral, Amalia Colaceci, che dichiarava “E’ stato loro detto che devono attendere settembre del 2024 per vedere viaggiare sei treni nuovi sulla Roma Nord”.

La paura di TrasportiAmo è tutta racchiusa nella parte finale del comunicato: “non si capisce perché, conclude la nota, non venga presa sul serio la possibilità di svolgere queste lavorazioni in soggezione di esercizio, come nel caso del raddoppio del binario che RFI sta realizzando sulla FL2 nella tratta Lunghezza-Guidonia Montecelio. Non vorremmo che questa sia solo una scusa per chiudere tutto definitivamente, come avvenne per il servizio extraurbano della Roma-Fiuggi agli inizi degli anni Ottanta”.

Abbiamo già inviato ad Astral e Cotral una mail per chiedere se, ad oggi, esista un piano alternativo di trasporto e come questo venga strutturato al fine di ridurre al minimo le possibili e palesi ripercussioni che, con questa scelta, rischiano di gravare ulteriormente sui tanti pendolari della Ferrovia Roma Nord.

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Costume e Società

Bolsena, a palazzo del Drago il pesce incontra le bollicine della Franciacorta

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Sabato 29 giugno, per il ciclo di appuntamenti dal titolo “Art, history, food and beverage”
 
Tra i giardini, le stanze e le terrazze di palazzo del Drago una serata che unisce enogastronomia, cultura e letteratura. È la proposta di Voltumna srls per sabato 29 giugno, alle 20, per il ciclo di appuntamenti “Art, History, Food&Beverage” in una delle cornici più suggestive di Bolsena, l’antica fortezza e dimora signorile cinquecentesca nel cuore del borgo vecchio. I partecipati saranno accompagnati su via delle Piagge fino al portone cinquecentesco, per poi intrattenersi tra i suggestivi e scenografici spazi di Palazzo del Drago. Il buffet in piedi, con finger food, curato dagli chef del ristorante Il Pinziale, sarà a base di pesce tra cui spicca un’eccellenza del pescato del lago di Bolsena: il coregone. In abbinamento saranno proposte due bollicine dell’azienda agricola Monzio Compagnoni della Franciacorta: Cuvée “alla moda” pas dosè e Cuvée “alla moda” brut rosè.  La serata, organizzata in collaborazione con l’enotabaccheria Dal Biondo 1977, sarà arricchita dalla presentazione del libro “Sciampagna. Lo spumante classico italiano”. Il volume, ha tra gli autori, i due sommelier viterbesi Cristina Baglioni ed Enrico Zamboni, che saranno presenti alla serata. La prenotazione è obbligatoria per il numero limitato di posti. Si può scrivere alla email voltumna175@gmail.com o chiamare i numeri 328 8965009 – 320 2467716, per avere informazioni più dettagliate.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Cronaca

Soriano nel Cimino, restauro Palazzo Chigi Albani: sabato 1 giugno la presentazione ufficiale

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Sarà presentato ufficialmente l’importante progetto di restauro di Palazzo Chigi Albani a Soriano nel Cimino. Un’opera da 5 milioni di euro che permetterà di recuperare, valorizzare e promuovere la storica struttura.

La conferenza di presentazione, che si svolgerà sabato 1 giugno alle 18.30 nell’incantevole cornice di Palazzo Chigi Albani, sarà moderata dal vicesindaco, e assessore alla Cultura e Turismo, Rachele Chiani.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco Roberto Camilli seguiranno gli interventi dell’architetto Margherita Eichberg, Soprintendente per Viterbo e Etruria meridionale, dell’onorevole Mauro Rotelli, Presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, degli architetti Yuri Strozzieri e Giuseppe Borzillo, funzionari della Soprintendenza dei Beni Culturali e dell’architetto Alessandro Aimola, responsabile dell’ufficio tecnico di Soriano nel Cimino.

“Sarà una giornata ricca di emozioni, – commenta l’amministrazione comunale – poiché si tratta di un progetto dal grande valore storico, culturale e, per i sorianesi, anche affettivo. Un ringraziamento speciale a tutti coloro che stanno lavorando per la realizzazione di questa opera significativa”.

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