Connect with us

Roma

ROMA: STUDENTI E PROFESSORI DELL'ISTITUTO PAOLO BAFFI IN CAMPIDOGLIO AL FESTIVAL DELLA DIPLOMAZIA

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 3 minuti Una sede nuova per questo evento che negli scorsi anni era invece sempre stato ospitato nei locali del Ministero degli Esteri alla Farnesina.

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

Redazione

Roma – E' ormai diventata una tradizione la presenza degli studenti e dei docenti dell'Istituto Paolo Baffi alla cerimonia di inaugurazione del Festival della Diplomazia, che quest'anno si è svolta al Campidoglio, nelle splendide sale dei Musei Capitolini. Una sede nuova per questo evento che negli scorsi anni era invece sempre stato ospitato nei locali del Ministero degli Esteri alla Farnesina.
La cerimonia di inaugurazione ha aperto una fitta serie di appuntamenti dedicati quest'anno al tema "Prevenire conflitti, elaborare soluzioni", di assoluta attualità dato lo stato di grave tensione o addirittura di aperto conflitto che vede opposte entità che neppure sono più riconoscibili come stati nazionali. Questi incontri si svolgeranno a Roma tra il 22 e il 31 ottobre, coinvolgendo le più prestigiose istituzioni statali e universitarie italiane e numerose ambasciate straniere.

"Le sezioni del nostro Istituto dedicate alle relazioni internazionali ed alle attività professionali del turismo sono da sempre quelle più interessate a conoscere gli sviluppi della politica e dei flussi internazionali", ci dice il dirigente dell'istituto Prof. Roberto Tasciotti, "e così per noi partecipare al Festival della Diplomazia è un impegno che rientra a pieno titolo nelle nostre attività didattiche e nelle proposte culturali che rivolgiamo ai nostri studenti. E voglio ringraziare il Presidente del festival, il Dott. Giorgio Bartolomucci, per l'attenzione che ogni anno ci riserva rinnovando l'invito alla nostra scuola".
Ed è lo stesso presidente Giorgio Bartolomucci a rispondere direttamente alle parole del preside Tasciotti: "Gli studenti del Paolo Baffi, grazie evidentemente all'impegno dei loro insegnanti, hanno sempre rappresentato una presenza costruttiva all'interno del Festival, sia negli anni scorsi quando la nostra offerta ai partecipanti più giovani era costituita soprattutto dalle arti contemporanee, con le visite alle splendide collezioni custodite nel Ministero e con la proiezione di filmati e documenti relativi sia alla storia della diplomazia che al lavoro dei giovani artisti nei vari paesi del mondo, e tanto più quest'anno dove le arti da visive sono diventate musicali grazie alla presenza di una figura eccezionale, e cioè la madrina del festival, quella straordinaria cantante e artista che risponde al nome di  Noa".

E' stata proprio Noa Achinoam Nini, conosciuta in tutto il mondo solo col suo primo nome, ad accogliere i ragazzi del Baffi e gli invitati alla cerimonia di inaugurazione. Noa ha tenuto un commovente discorso centrato sulla necessità che tutti i cittadini del mondo comprendano che sono loro, ancor prima dei governi,  gli artefici della pace, attraverso i comportamenti e le scelte individuali. Ha parlato della necessità che tutti si impegnino per evitare i conflitti, ognuno al suo livello, e del ruolo dell'arte e della cultura nella lotta alla guerra e per la conquista della pace. Ha poi sottolineato come si debba reagire alla cultura del terrore ed agli atti che la generano, finalizzati a privare i cittadini di ogni nazione dei diritti umani e civili più elementari.

Non era prevista una esibizione canora, ma la stessa Noa, colpita dalla perfezione dell'acustica della Sala Pietro da Cortona, ha deciso di regalare ai presenti alcuni minuti della sua arte, improvvisando eccezionali virtuosismi: la sua voce ha raggiunto tonalità impossibili da raccontare, che sembravano provenire lontano dal tempo e dallo spazio, raggiungere i presenti e poi proiettarsi verso altri spazi e altri futuri. Note che evidentemente non è possibile apprezzare dalle registrazioni, per pefette che siano, o durante i concerti quando i suoni attraversano potentissime amplificazioni. Ma che eseguiti in una sala che sembrava fatta apposta per quella voce, in prossimità delle opere dei più grandi maestri della pittura e della scultura, hanno creato momenti di incredibile intensità emotiva, che hanno portato alcuni dei presenti alla commozione ed hanno lasciato in tutti un ricordo indelebile.  
 

Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

Continua a leggere

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

Continua a leggere

Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti