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LATINA, CROLLA IL CENTRO DESTRA: IL SINDACO GIOVANNI DI GIORGI SI DIMETTE

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Tempo di lettura 4 minuti Alessandro Cozzolino, Capogruppo del PD in consiglio comunale: PD pronto a governare la città

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Redazione

Latina – Il sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi si è dimesso. Il patto di fine mandato che Di Giorgi ha presentato in Consiglio alla, ormai sua (ex) maggioranza, non è passato e al primo cittadino non è rimasto altro che rassegnare le dimissioni.
L’ex sindaco di Latina ha quindi dapprima protocollato le proprie dimissioni e poi insieme al segretario generale le ha comunicate alla stampa presente nell’aula consiliare.

“Accogliamo con favore le dimissioni del sindaco Di Giorgi. Latina avrà finalmente la possibilità di cambiare pagina. Questa amministrazione è stata fallimentare da ogni punto di vista. Il debito conclamato di milioni di euro, le beghe legali, le tasse portate al massimo. Questo è il risultato di una politica scellerata di cui il primo cittadino resta e resterà il primo responsabile”. Queste le prime doichiarazioni a caldo di Alessandro Cozzolino, Capogruppo del partito Democratico in consiglio comunale.

“L’atto di dimettersi è stato accolto positivamente dall’opposizione – prosegue il capogruppo -. Secondo noi le dimissioni sarebbero dovute arrivare già da tempo. Il Partito Democratico, in questi anni, ha dimostrato sempre di essere propositivo e di portare aventi un’idea di città. La maggioranza, invece, ha adottato provvedimenti di giornata, di convenienza personale. Questo modo di operare li ha portati al fallimenti prima finanziario e dopo politico. Tutti sono responsabili. Il Sindaco per primo”.

“E’ inutile parlare di ZTL e di lungomare come risultati ottenuti.. Per entrambe le situazioni i lavori sono appena agli inizi. Quel che è certo sono i nodi che Di Giorgi, insieme al sua vice, Cirilli avevano promesso di sciogliere in rottura con la politica di Zaccheo. Dalla metropolitana alla Latina Ambiente, dalle Terme allo stadio Francioni. Tutto è rimasto come tre anni fa, nessuna rottura col passato, anzi una continuità deleteria per tutta la città”.

“Il Partito Democratico a Latina ormai è pronto a governare la città con un’idea diversa di amministrare – prosegue Cozzolino -. Alla Regione Lazio governiamo stabilmente, da poco ci siamo insediati in Provincia come forza di maggioranza ed il Pd a Latina ormai viene visto come un partito pronto a governare. La nostra volontà è quella di tagliare gli sprechi, eliminare i favoritismi premiando il merito ed i progetto e non più gli amici degli amici. Questo è l’unico modo che conosciamo per rilanciare una città ormai mummificata da intrecci di potere e convenienze. Abbiamo accolto con gioia le dimissioni di Di Giorgi. Adesso nessuno si nasconda dietro ad un dito. Tutti, nella maggioranza, sono responsabili”.

Ecco il messaggio di Giovanni Di Giorgi alla cittadinanza di Latina:

Mi rivolgo agli uomini e alle donne di Latina, a coloro che mi hanno scelto come sindaco nella primavera del 2011 ed a quelli che tale scelta non hanno fatto, che comunque ho provato a rappresentare nella maniera più dignitosa e onesta possibile.
In queste ore mi trovo costretto ad assumere decisioni difficili e ho con me, come unica bussola, il vostro benessere, il vostro futuro.
Ebbene, date le condizioni politiche maturate all’interno della mia coalizione di governo, non mi sento più in grado di potervelo assicurare.
Guidare una comunità straordinaria come quella di Latina in un’epoca complessa come questa non è cosa semplice; occorre dedizione totale, la possibilità di fare scelte coraggiose, la serenità di conservare pulita la propria coscienza.
Fino ad oggi ho potuto farlo e fino all’ultimo giorno del mio mandato popolare dovrà essere così.
Ora invece una lunga spirale di litigi interni e di egoismi personali stanno minando la quotidiana corretta amministrazione della città.
Il dato oggettivo che emerge con chiarezza è una maggioranza non più coesa, troppo frammentata e contrapposta tra i singoli componenti, impegnati in una litigiosità quotidiana che non gli consente di guardare con lucidità al bene della città.
Questa situazione non mi consente di continuare a portare avanti con serenità il mio mandato e mi vede costretto quotidianamente a verificare la tenuta della maggioranza stessa.
Pertanto scelgo di fare un passo doloroso ma necessario: dimettermi dall’incarico.
So che in politica non è una prassi consueta, ma non ho mai sentito come prioritario rispetto alla vostra stima ed amicizia l’attaccamento alla poltrona da sindaco.
Ho sempre vissuto del mio lavoro e intendo continuare a farlo anche in futuro.
Questi tre anni e mezzo da sindaco di Latina sono stati comunque bellissimi e non mi sono mai pentito della scelta (già allora giudicata da molti folle…) di dimettermi da Parlamentare Regionale per potermi occupare in prima linea della città in cui ho sempre vissuto e che amo con ogni fibra del mio essere.
Tanti risultati abbiamo ottenuto con i consiglieri ed assessori che mi hanno sostenuto nel corso del mandato.
Molti riconoscimenti abbiamo conquistato insieme con merito e fatica, come l’isola pedonale o i lavori alla marina per il miglioramento generale della qualità della via in città.
Tanto per citarne solo alcuni.
E pazienza se altri avranno la possibilità di tagliare il nastro delle opere da noi programmate ma ancora in cantiere; l’importante è che qualcuno lo faccia, non il nome di chi lo fa. Perché il punto è proprio questo: i sindaci passano, Latina resta.
E allora scelgo di restare un uomo libero, che ha improntato il proprio mandato al servizio dei cittadini, dei deboli, dei disabili con un’unica stella polare, quella della legalità, giustizia e trasparenza, con la passione per la politica e la gente di Latina che ho sempre avuto fin dai tempi della scuola e mai ho ritenuto il mio mandato come semplice e squallido tirare a campare.
Qualcuno ha detto che i rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli. Lo penso anch’io e ogni volta che c’è stato bisogno di andare sul dischetto, non mi sono mai tirato indietro, perché le persone si misurano dal coraggio e dall’altruismo.

Cultura e Spettacoli

Latina, il rapper Paky insulta i carabinieri: a giudizio per diffamazione aggravata

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Il rapper Vincenzo Mattera, noto come Paky, è stato citato a giudizio per diffamazione aggravata ai danni dell’Arma dei Carabinieri. La decisione è della Procura di Latina, e arriva ad un anno da quanto avvenuto durante l’Explosive Festival, 24 agosto 2023, a Latina: durante l’esibizione il rapper aveva incitato il pubblico a saltare, insultando l’Arma dei Carabinieri. Il Sim carabinieri, associazione sindacale, prima per nascita e numero di iscritti (circa 12mila tesserati), esprime “grande soddisfazione per la notizia”. All’indomani del concerto, il Sim aveva querelato Paky per diffamazione aggravata, incaricando l’avvocato Antonello Madeo di tutelare l’immagine e la dignità degli appartenenti all’Arma. Il 18 dicembre 2025 Paky dovrà difendersi dalle accuse davanti al Tribunale di Latina in composizione monocratica. “Per il Sim Carabinieri – sottolinea Antonio Serpi segretario generale – è un risultato storico, poiché è la prima volta che viene riconosciuto il diritto di un sindacato militare a tutelare penalmente la reputazione non solo dei propri iscritti, ma di tutti gli appartenenti al Corpo, ciò che costituisce il cosiddetto patrimonio morale dell’ente. Ci auguriamo – conclude Serpi – che questa vicenda possa fungere da deterrente nei confronti di quanti strumentalizzano la propria posizione privilegiata per alimentare il clima di odio e diffidenza nei confronti delle forze dell’ordine”. Il Sim, che nel processo si costituirà parte civile, in caso di eventuale risarcimento devolverà interamente la somma a un’associazione benefica.

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Latina

Fondi, molesta una 14enne: faceva il guardiano in un camping

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Gli agenti del Commissariato di Fondi e della Polizia Ferroviaria di Roma hanno arrestato un uomo di 57 anni di nazionalità pakistana, dando esecuzione all’ordinanza emessa dal gip del tribunale di Latina con la quale sono stati disposti gli arresti domiciliari per violenza sessuale aggravata dalla minore età della vittima. La vicenda ha origine agli inizi di luglio, quando una giovane di anni 14 ha raggiunto un’amica e la sua famiglia in un campeggio di Fondi. Il giorno 7, mentre entrambe erano sedute sulle sdraio del campeggio, sopraggiungeva l’uomo – regolarmente assunto con la mansione di guardiano notturno della struttura ricettiva -, il quale dapprima avrebbe importunato le ragazze con frasi inerenti la loro sfera sessuale, dopodiché avrebbe chiesto loro se fossero fidanzate. Afferrato un braccio della giovane ospite, l’avrebbe poi palpeggiata, cingendola ed impedendole di sottrarsi alla stretta e tentando di baciarla sulla bocca sotto gli occhi atterriti dell’amica. Riuscita a divincolarsi, la ragazza faceva subito rientro con l’amica presso il proprio alloggio, raccontando l’accaduto a due addetti alla reception ed ai rispettivi genitori. Appreso quanto riferito, l’amministrazione del campeggio provvedeva immediatamente a sospendere dal lavoro l’uomo indicato dalle giovani come l’autore della violenza. Sporta denuncia presso l’Ufficio della Polfer di Roma, veniva informata l’autorità giudiziaria ed avviate le indagini, le quali hanno portato all’emissione della misura cautelare, con l’uomo che è stato arrestato presso un’azienda locale dove lavorava e posto agli arresti domiciliari nella sua abitazione a Fondi.

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Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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