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CASTELLI ROMANI, POLEMICHE SULLA GRAN FONDO 2014: ARRIVA LA NOTA DEL PARTITO LIBERALE ITALIANO

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Massimiliano Giannocco Consigliere nazionale del Partito Liberale Italiano ha inteso esprimere la solidarietà a questi cittadini e a tutti coloro che domenica 12 ottobre 2014 hanno subito gravi disagi a causa della "discutibile" organizzazione della gara ciclistica Gran Fondo 2014

 

Redazione

Castelli Romani (RM) – Dopo la lettera pervenuta alla nostra redazione da parte del cittadino di Nemi, che si è definito "Cattolico irritato", [NEMI: LA DOMENICA BESTIALE – IL CATTOLICO IRRITATO SCRIVE A L'OSSERVATORE D'ITALIA] che lamentava l'impossibilità di poter assistere alla S.S. Messa domenicale a causa della chiusura temporanea della via dei Laghi e del senso unico sulla via De Sanctis istituito solo per i giorni festivi che rendevano praticamente impossibile ai residenti di Nemi alta di poter scendere a valle se non infrangendo il Codice della strada. E su questo punto sembrerebbe che all'ultimo momento il Comandante dei vigili di Nemi Gabriele Di Bella abbia accolto l'appello lanciato da questo giornale facendo oscurare i cartelli di divieto del senso unico sulla via De Sanctis anche se forse, secondo noi, sarebbe stato più opportuno emettere nuova ordinanza.

Dopo la lettera di una cittadina dei Castelli Romani, Farida Criseo, [CASTELLI ROMANI, GARA CICLISTI: UNA "TRANQUILLA" DOMENICA DI PAURA] che ha denunciato su queste pagine l'impossibilità di poter raggiungere un ospedale a causa della totale paralisi stradale  dovuta alla Gran Fondo 2014 di domenica 12 ottobre il Consigliere nazionale del Partito Liberale Italiano – Promotore del Progetto “Decoro liberale” Massimiliano Giannocco ha inteso esprimere la solidarietà a questi cittadini e a tutti coloro che domenica 12 ottobre hanno subito gravi disagi a causa della "discutibile" organizzazione della gara ciclistica Gran Fondo 2014 che ha interessato la zona di Roma sud e dei Castelli Romani.

Ecco la nota del consigliere Liberale:

"In merito alla denuncia di alcuni cittadini indignati per quanto accaduto la scorsa domenica 12 ottobre, desidero esprimere tutta la mia solidarietà e quella del Partito Liberale Italiano.

Ho vissuto in prima persona la tortura subita da tante persone, a causa della gara ciclistica Granfondo 2014. La zona sud di Roma si è letteralmente paralizzata e chi ha avuto la malaugurata intenzione di prendere il Grande Raccordo Anulare per raggiungere i Castelli Romani si è trovato imbottigliato in un traffico infernale.

Per fare un esempio, intorno alle ore 12 di domenica, per percorrere il tratto del GRA che dall’Eur conduce a Via Appia Nuova, circa 10 chilometri, c’è voluto circa 1 ora e mezza. Questo perché? Perché è stata chiusa una strada di strategica importanza, la Via Ardeatina, per consentire tale gara ciclistica.

Nulla contro l’iniziativa di per sé, ma viene il dubbio che chi ha organizzato e autorizzato l’evento non conoscesse la logistica di Roma e dintorni né le abitudini dei cittadini: cosa gravissima soprattutto per chi è chiamato a tutelare il territorio.

Si consideri che, ogni domenica, Via Ardeatina ha un ruolo centrale per chi vuole entrare o uscire da Roma, essendo la vicinissima Via Appia Antica (e dintorni) chiusa al traffico, giustamente pedonalizzata per consentire a romani e turisti di ammirare le bellezze della Regina Viarum.
Si può immaginare le conseguenze della doppia chiusura: Via Appia Antica e Via Ardeatina inibite al traffico in contemporanea, con gli automobilisti costretti a muoversi optando per la Via Appia Nuova da San Giovanni o per il Grande Raccordo Annuale, da raggiungere dalla zona Eur.
Il GRA e Via Appia Nuova hanno rappresentato due gironi danteschi per i malaugurati automobilisti, imbottigliati in code chilometriche.
Si aggiunga il fatto che stiamo parlando di una domenica senza partite di calcio della Serie A, volenti o nolenti fattore da considerare, visto l’amore degli italiani per questo sport, tale da condizionarne le abitudini e, dunque, gli spostamenti domenicali.

Ora non si vuole che queste parole vengano prese come meramente polemiche. L’obiettivo è che si rifletta un po’ di più, che si programmi meglio e che qualunque iniziativa, anche lodevole, venga presa, non si traduca in un autentico boomerang a discapito della cittadinanza.

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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