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di Chiara Rai
Castel Gandolfo (RM)
– Una collina artificiale che domina le rive del lago a Castel Gandolfo in via dei Pescatori ha letteralmente sotterrato dei beni archeologici risalenti all’era domiziana. Questo è avvenuto nel più totale silenzio delle istituzioni e in una zona a protezione speciale e sito di importanza comunitaria sulla quale si affaccia, oltretutto, la sede estiva del Papa. Un decreto penale di condanna emesso dal Tribunale di Velletri pesa, adesso, come un macigno sul presidente F.I.C.K. e vicepresidente Coni Luciano Buonfiglio, responsabile della realizzazione di opere realizzate abusivamente sull’arenile demaniale del lago Albano di Castel Gandolfo.
Il Pm Carlo Morra ha ordinato la demolizione di tutte le costruzioni realizzate senza titolo abilitativo. Ma nell’ordinanza non si entra in merito al fatto che una serie di reperti archeologici siano stati completamente sotterrati. Infatti, questa collina in riva al lago è stata realizzata grazie a migliaia di metri cubi di terra di riporto, serviti per colmare il dislivello di oltre 5 metri, provocato a seguito dell’abbassamento del livello delle acque lacustri.
Ora la verde montagnola “siede” sopra dei reperti attribuibili al porto di Domiziano risalente al primo secolo d.C.. Luciano Buonfiglio risulta imputato per aver posto in opera terra emersa antistante la struttura della Fick (Federazione Italiana Canoa Kayak), per aver realizzato una passerella lunga 27 metri poggiante su base metallica, un’altra passerella 4 metri per 4, un pontile galleggiante di 9 metri per 4.
La multa per aver occupato il demanio ammonta 3 mila 750 euro. Parte lesa, in tutta questa storia, è il Comune di Castel Gandolfo che ha formalmente diffidato la Fick a rimuovere le opere abusive che si trovano in un’area di 15 mila metri quadri che è stata persino recintata dalla federazione sportiva.
La responsabile dell’area tecnica del Comune di Castel Gandolfo Silvia Giannuzzi ha diffidato la Fick a fine luglio esortando a rimuovere tutto tempestivamente. Poco distante dimora un altro scempio da oltre 50 anni: la torre di arrivo del campo di gara di canottaggio in via dei Pescatori rivestita di amianto e cemento che cade a pezzi e sulla quale pesa una ordinanza di messa in sicurezza a carico del demanio a seguito di un esposto presentato all’Ardis dal commissario straordinario de La Destra Giampiero Tofani. Quest'ultimo, alla luce, dei fatti, invoca le dimissioni di Luciano Buonfiglio, additato per aver completamente disatteso il “decalogo del canoista” che impone prima di tutto il rispetto del l’ambiente pur non praticando direttamente l’attività sportiva.
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