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Latina

APRILIA, CONFISCATI 30 MILIONI A FAMIGLIA CALABRESE

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Tempo di lettura 2 minutiProprio nella provincia pontina era presente il fulcro dell’attività imprenditoriale, contraddistinta da una ramificazione di aziende, formalmente amministrate da «teste di legno»

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 Redazione

Aprilia (LT) – Il comando provinciale della guardia di finanza di Latina ha confiscato beni e patrimoni per un valore complessivo di 30 milioni di euro, ad una famiglia di origine calabrese residente ad Aprilia.

Il provvedimento è stato emesso dalla dottoressa Lucia Aielli del tribunale di Latina sezione misure di prevenzione, al termine di un iter processuale avviato con la formulazione da parte della tenenza guardia di finanza di Aprilia di un a proposta di applicazione di misure di prevenzione patrimoniali e personali, nonché il sequestro di beni, nei confronti di tre soggetti G.P., G.G., G.S. appartenenti alla stessa famiglia di origine calabrese e residenti rispettivamente, ad Aprilia, Reggio Calabria e Latina, i quali si sono resi responsabili di gravi delitti contro il patrimonio e la fede pubblica, reati tributari (truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, bancarotta fraudolenta, falsità in titoli di credito, dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture per operazioni inesistenti ed omessa dichiarazione).

Proprio nella provincia pontina era presente il core business dell’attività imprenditoriale, contraddistinta da una ramificazione di aziende, formalmente amministrate da «teste di legno», ma di fatto gestite in proprio, utilizzate, da un lato, quali contenitori del patrimonio immobiliare, al fine di rescindere ogni collegamento con i soggetti coinvolti e, dall’altro, quali strumenti per l’esecuzione di disegni criminosi connotati da un’elevata pericolosità fiscale. Atteso che la perpetuazione di tali delitti valeva ad esprimere un giudizio di pericolosità sociale e ritenendo che i proventi dell’attività delittuosa costituissero l’unico flusso di ricchezza, venivano effettuate indagini patrimoniali e reddituali finalizzate all’accertamento della consistenza patrimoniale. È stato quindi ricostruito ed intercettato il flusso di capitali che ha generato l’imponente patrimonio sottoposto a sequestro, ritenuto il frutto dei proventi derivanti dalla commissione dei fatti illeciti di diversa natura, commessi con costanza ed abitualità, contestati in diverse circostanze ai tre responsabili.

 

Dagli accertamenti esperiti sulla situazione economico-patrimoniale è stata rilevata una notevole sproporzione tra il patrimonio posseduto ed il reddito dichiarato dai soggetti interessati, assolutamente inidoneo a giustificarne l’elevato tenore di vita sostenuto. questi, i beni sottoposti a confisca (per un controvalore complessivo di circa 30 milioni di euro) sequestrati preventivamente nel 2013: 8 unità immobiliari (appartamenti e villa) site in Aprilia e Reggio Calabria; 2 unità immobiliari (tipo ufficio) ubicate in Aprilia e Cesena; una casa di riposo a Roma; 3 unità immobiliare (scuderie) ubicate ad Aprilia e Reggio Calabria; 1 negozio ubicata ad Aprilia; 7 terreni nei comuni di Roma, Reggio Calabria e Lodi; 4 fabbricati industriali ubicati in Aprilia, Reggio Calabria e Lodi; una Smart Coupe; 11 tra conti/correnti e conti/titoli; 4 società (quote) operanti inLatina, Aprilia e Milano. Inoltre nei confronti di G.P. e G.S. appartenenti alla famiglia è stata applicata, ai sensi dell’art. 6 d.lgs 159/2011 la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con l’obbligo di soggiorno nel comune di Aprilia per la durata di 3 anni.