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Viterbo

TARQUINIA, CHIOSTRO SAN MARCO: VA IN SCENA LA DANZA

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Tempo di lettura 2 minuti16 e domenica 17 agosto Astra Roma Ballet in “Dolce Pinocchio” e CIE Linee Distorte/GDO in “Co(i)nvolti”.

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Redazione

Tarquinia (VT) – Torna, sabato 16 e domenica 17 al Chiostro San Marco, la danza proposta da Mediascena Europa, Circuito di Danza e Balletto della Regione Lazio, che nell’ambito del progetto Saltantes 2014, teso alla valorizzazione, attraverso la danza dei siti storici che costituiscono il patrimonio architettonico locale, presenta due performance.
Sabato 16 agosto, alle 21,00, la compagnia Astra Roma Ballet metterà in scena “Dolce Pinocchio”, spettacolo di danza in tre parti che reinterpreta una delle favole più conosciute da grandi e piccini. Con le coreografie di Alessandro Bigonzetti, musiche di M.Ravel, J.Haydn, P.I. Tchaikowsky, M.Schiavoni, testi di Donatella Ferrara e la voce narrante di Sergio Ammirata, si racconta la storia senza tempo, favola unica e indimenticabile, forse la più nota al mondo, reinventata in danza da un coreografo di rilievo. Alessandro Bigonzetti restituisce del personaggio di Pinocchio, il ragazzo-burattino dai molteplici particolari incontri, le tentazioni, gli inciampi, gli errori di percorso, i sentimenti che va via via maturando con la precoce saggezza del poi, una immagine incantevole ed efficacemente esemplare.
Interpreti, Elisa Aquilani, Valentina Pierini, Noemi Luna, Odette Marucci, Francesco Porcelluzzi, Aldo Sancricca, Marco Ilario Russo e Ruben Vrenna.
Domenica 17 agosto, alle 21,00, la compagnia CIE Linee Distorte/GDO presenta “Co(i)n volti” teatro-danza con le coreografie di Alessandro Pustizi e le musiche originali di Matteo Bassi, interpretato da Antonio Marino, Roberta Agrestini, Cristina Conti e Alessandro Pustizi.
C’è sempre qualcosa di non detto nel magma dei rapporti. Il mondo degli uomini è una fitta rete di codici, di impercettibili messaggi che richiamano ad un parallelo necessario alla fruizione delle cose, dove la comunità ci appare come un rifugio e ci attrae come una calamita. Attraverso un linguaggio ironico e leggero, contornato da una cura minuziosa del movimento, la giovane compagnia mette in scena L’IGNOTO, ovvero tutto quello che “era meglio non sapere”, tutto quello che è “al di là della porta” in grado di cambiare il corso degli avvenimenti nel quale, inevitabilmente, siamo tutti coinvolti.
L’iniziativa ha il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dell’assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili della Regione Lazio e la collaborazione dell’Assessorato allo Spettacolo del Comune di Tarquinia.