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di Maurizio Costa
Nemi (RM) – Questa mattina, la Polizia Locale e i Carabinieri del reparto subacqueo di Nemi hanno svolto dei controlli sulle rive del lago per contrastare l’abusivismo edilizio. Attraverso l’uso di tecnologie all’avanguardia, come rilevatori GPS, le forze dell’ordine hanno eseguito una verifica incrociata per raffrontare i terreni e i fabbricati del luogo con quelli dichiarati nella lista del catasto comunale.
Il versante settentrionale del lago è quello che presenta una situazione più grave: i fenomeni di abusivismo edilizio si manifestano soprattutto in questa zona e i Carabinieri hanno voluto verificare la situazione eseguendo una vera e propria mappatura della costa.
Secondo quanto dichiarato dalle forze dell’ordine, un'ispezione del genere non veniva effettuata da almeno quattro anni. Le verifiche sono avvenute via lago per mappare meglio il territorio; un controllo via terra non avrebbe fornito lo stesso risultato.
Il retroscena – Questa verifica catastale avrebbe permesso ai sommozzatori anche un intervento volto alla ricerca di beni archeologici in fondo al lago, ma la sovrintendenza non ha dato l’autorizzazione. I Carabinieri, perciò, non hanno avuto bisogno delle bombole, dato che l'accertamento è avvenuto senza la necessità di immersioni.
Questa operazione di controllo fa parte di un Piano più ampio volto alla riqualificazione del lago di Nemi: sono state effettuate, infatti, già nei giorni scorsi, delle bonifiche, soprattutto sulla la spiaggia “dell’ex fiocina”, già ripulita dagli addetti ai lavori.
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