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LATINA, PIANO CASA: SI APPROVINO SUBITO LE MODIFICHE CHE RIGURDANO L’AGRICOLTURA

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Tempo di lettura 2 minuti Presidente Coldiretti, Crocetti ricorda come la sede regionale da oltre un anno è impegnata su temi che riguardano il rilancio dell'agricoltura

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Redazione

Latina –  “Occorre che il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, si faccia garante sollecitando l’approvazione, prima della pausa estiva, del cosiddetto Piano casa contenuto nelle proposte di legge n. 75 e 76 ancora ferme al Consiglio Regionale dopo che, più volte, è stata registrata la mancanza del numero legale che ha portato a continue sospensioni delle sedute, l’ultima delle quali giovedì scorso, 24 luglio per riaggiornarsi a dopodomani, mercoledì 30 luglio”.

Così il presidente di Coldiretti Latina  , Carlo Crocetti, che ricorda come la sede regionale, tramite il presidente David Granieri ed il direttore Aldo Mattia, da oltre un anno è impegnata in un continuo confronto con la Regione su temi che direttamente ed indirettamente tutelano la competitività ed il rilancio delle imprese agricole del Lazio. E’ il caso della proposta di legge regionale n.75, discussa in commissione urbanistica dove è contenuta nello specifico la modifica all'articolo 57 della legge regionale 38/99 con la quale si introduce l’utilizzo del PUA (Piano Unico Aziendale) per consentire agli imprenditori agricoli di poter demolire, ricostruire, accorpare, delocalizzare e rifunzionalizzare senza cambio di destinazione d'uso il tessuto edilizio esistente nel fondo agricolo.  Al tempo stesso si introduce la possibilità di esercitare nel fondo agricolo le attività connesse con l'agricoltura, dando fiato allo sviluppo dell’impresa agricola multifunzionale. E' importante che questa modifica dell'articolo 57, richiesta da Coldiretti e votata dalla commissione urbanistica, venga approvata rapidamente dal Consiglio Regionale.

La questione da sottoporre con forza al Consiglio – spiega Saverio Vola – e non ancora affrontata e' l'introduzione permanente del PUA come strumento di intervento nelle aree agricole inserite nei Parchi e nelle Riserve regionali che inglobano la gran parte del territorio agricolo. Infatti, oggi la legge regionale 29/97 prevede la possibilità di utilizzare il PUA quando il Parco si trova in regime di salvaguardia e invece nega questa possibilità quando viene approvato il piano di assetto del Parco. Coldiretti Lazio chiede che questa assurda limitazione venga superata modificando gli tabella 26 e 31 della legge regionale 29/97.  Da oltre 2000 anni  agli agricoltori è  affidata la manutenzione e conservazione ambientale e del territorio.

 

“I Parchi Agricoli, da anni messi al centro del dibattito e utilizzati solo come strumenti elettorali- ha detto Granieri- oggi sono vicini alla loro realizzazione finalmente permettendo la sopravvivenza delle imprese agricole che vi operano”.

 

Infatti, ogni impresa agricola che vuole sopravvivere deve pensare di continuare ad investire per mantenere e migliorare la propria azienda, ma ciò va fatto con serenità, senza la paura di essere vessati a prescindere pur di mantenere uno status di potere inviolabile.

 

“L’utilizzo del PUA ci sembra una soluzione ottimale, sia per l’efficacia dello strumento che per la sua esclusività (utilizzabile solo da IAP Imprenditori Agricoli Professionali).Con ciò sopperiremo alle esigenze di migliaia di imprese che sole, perché non hanno il coraggio di abbandonare la terra dei loro padri, sono costrette a subire oneri e vincoli  ambientali che insieme ai danni da fauna selvatica impediscono loro di poter continuare la propria attività senza perdere competitività” cosi conclude il direttore Viola.

 

Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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