Connect with us

Roma

ROMA EUR PD, PRESTIPINO: "LA CITTA' DEVE ANCORA PARTIRE"

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti Fermento e scambio di idee in occasione della presentazione del film di Walter Veltroni: "Quando c'era Berlinguer"

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

di Simonetta D'Onofrio

Roma – E' nella cornice delle terrazze del Palazzo dei Congressi che la coordinatrice del circolo Eur del Pd Patrizia Prestipino ha rivelato a L'osservatore d'Italia la reale situazione in cui versa Roma dal punto di vista politico – amministrativo. Critiche e speranze che intendono scuotere un decollo veloce per la Capitale, rimasta ancora in vetrina per sinergie che non si sono ancora prodotte, probabilmente, nei tempi e nei modi giusti tra Enti che per colore politico e spirito di collaborazione dovrebbero essere resistenti e fruttifere più che mai. Galeotta è stata l'iniziativa culturale promossa dal circolo locale del Partito Democratico del quartiere “Eur”, in concomitanza con la campagna di tesseramento, la presentazione del film di Walter Veltroni, "Quando c'era Berlinguer". 

Una serata ricca di emozioni che ha visto la coordinatrice del circolo, Patrizia Prestipino ripercorrere alcuni ricordi su Enrico Berlinguer, figura centrale del Partito Comunistapromotoredel "compromesso storico”, che portò il partito all’allontanamento progressivo dall'Unione Sovietica.

Quando di parla di Berlinguer associato al nome di Veltroni non si può non pensare alla buona politica, a quella con la P maiuscola, dice la Prestipino durante l’introduzione, un uomo politico apprezzato anche dai suoi avversari, proprio perché era una brava persona. Chi meglio dell’ex-Sindaco di Roma poteva ricordare la storia di Berlinguer, con la coscienza “giusta”, afferma il segretario Patrizia Prestipino.

Prima dell’inizio della proiezione Walter Veltroni ha raccontato alcuni episodi significativi e curiosi delle riprese del film. Rimane preoccupante lo stato di non conoscenza delle giovani generazioni nei confronti della storia politica italiana del dopoguerra. Infatti nel film molti ragazzi intervistati ammettono di non ricordare il nome di Berlinguer, spesso si confondono e sbagliano. Una scarsa conoscenza, dice Patrizia Prestipino, che ritroviamo anche in ambito scolastico, non solo i ragazzi non lo ricordando, ma molto spesso sono anche i professori a non saperne nulla di un uomo “importante” per la storia contemporanea.

Abbiamo rivolto alcune domande alla renziana della prima ora, Patrizia Prestipino, ex assessore allo sport e alle politiche giovanili della Provincia di Roma, ex presidente del Municipio IX di Roma Capitale, dirigente nazionale del PD, guidato da Matteo Renzi.

D.Lei ha partecipato alle primarie per il sindaco di Roma, dopo l’affermazione di Marino ha deciso di candidarsi come segretario di un circolo e fare politica dalla base. Com’è ripartire dal territorio?

R.È l’esperienza più bella, più stimolante. Le sconfitte si vincono ripartendo, lo dice anche Renzi che ha vinto ripartendo dalla sconfitta delle primarie del 2012 contro Bersani.

D.Cosa ricorda di questi sei mesi?

R.Tanta fatica, la scuola la mattina, la politica locale il pomeriggio, la Direzione Nazionale durante la settimana, Renzi che stravince…  belle soddisfazioni, credo che si apra una stagione, anzi si è già aperta con Matteo, che se continua sarà molto importante

D.L’impressione però è che non tutti i circoli siano così attivi come il tuo. Alcuni sembrano rimasti vecchi centri di potere.

R.Forse perché non hanno la Prestipino segretario (sorridendo).

D.Per quanto riguarda Marino. Lei l’ha appoggiato in campagna elettorale, specie l’ultimo mese le è stata molto vicina. Ultimamente ho letto un po’ di critiche, cosa non va?

R.Beh, la città deve sicuramente ancora partire, non c’è un gioco di squadra, non vedo una grande coesione tra il PD, sia romano, regionale che nazionale con l’amministrazione, spero che questa quadra, come ha detto bene Lorenzo Guerini, si possa trovare e si possa partire, o meglio ripartire, perché la città in effetti non è mai partita. (Vedi intervento della serata al link :http://www.patriziaprestipino.com/4p/tb_video/quando-cera-berlinguer-lunedi-21-luglio-2014/)

 

 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

Continua a leggere

Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

Continua a leggere

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti