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Roma

MARINO, ECOVILLAGE: ITALIA NOSTRA CHIEDE CHE SI BLOCCHI IL PROGETTO

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Tempo di lettura 2 minuti"La lottizzazione al Divino Amore del comune di Marino va cancellata da parte della Regione Lazio".

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Redazione

Di seguito la nota di Italia Nostra Roma dopo la conferenza stampa tenutasi ieri sul progetto “EcoVillage”. 

“Oggi, 15 luglio 2014 si è tenuta una conferenza stampa presso Italia Nostra Roma , a via dei Gracchi 187, per illustrare le motivazioni della adesione “ad adiuvandum” da parte di Italia Nostra nazionale all’ultimo ricorso, già presentato al TAR, dai cittadini di A.D.A.(Argine Divino Amore) e Stop Cemento. contro l’enorme speculazione edilizia nella zona del “Divino Amore” nel Comune di Marino, al confine col Comune di Roma.

Insieme ai rappresentanti dei due comitati sono intervenute le sezioni di Italia Nostra di Roma e dei Castelli Romani. Tutti gli interventi hanno illustrato con numerose e approfondite documentazioni l’insostenibilità del progetto di lottizzazione. Sono infatti previsti 1.350.000 metri cubi per ben nuovi 12.500 abitanti in una delle ultime aree di agro romano presenti ai Castelli Romani. Si vuole fare partire subito il progetto noto come “EcoVillage” per i primi 4.750 abitanti. Le procedure seguite per varare questa enorme colata di cemento non prevista dal Piano regolatore del Comune, ma proposta dai privati appare non aver seguito l’iter normale come avrebbe dovuto, ma invece il Consiglio comunale ha approvato un”Programma integrato” con il ricorso alla procedura d’ urgenza di un Accordo di Programma non giustificabile e, tra l’altro, senza aver convocato la Conferenza dei Servizi.

Non sono state applicate né la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) né la VIA ( Valutazione Impatto Ambientale) e pertanto non sono state fatte approfondite analisi su quanto si produrrà di danni sul territorio e sulla vita dei cittadini di Marino e dei Comuni vicini per la mobilità, per la scomparsa delle tutele paesaggistiche ed in particolare per le attuali già gravi carenze idriche non prese in considerazione come invece prescrivono le leggi vigenti.
Alla fine della conferenza si sono programmate iniziative da tenersi presso la Regione Lazio, colpevole di aver avvallato questo intervento senza fermarlo come avrebbe e potrebbe ancora fare.”

L’On. Giulio Santarelli è voluto intervenire sulla vicenda esprimendo il suo punto di vista e ricordando che ha dato“ atto al Presidente Zingaretti dell’opera meritoria svolta nel suo primo anno di attività di Governo per recuperare i guasti della gestione Polverini. Ho espresso anche la fiducia che nonostante il coinvolgimento di autorevoli esponenti del PD Regionale fino al 2010,come Montino,Astorre e il gruppo Consiliare del Pd nel suo insieme, voglia compiere un gesto che annulli un progetto del tutto illegittimo anche al fine di salvaguardare e proteggere un’area di alto pregio archeologico,paesaggistico e agricolo tra le più rilevanti d’Italia. La Regione Lazio così come l’Italia richiede alla Politica e alle Istituzioni la capacità,non più rinviabile,di riscoprire quello che Sciascia, nel “Giorno della civetta” chiamava “il Mestiere della Legalità” e di farlo senza attendere le decisioni della Magistratura.”