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Roma

ROMA CAPITALE SGOMBERI: SANTORI CHIEDE LE DIMISSIONI DI IGNAZIO MARINO

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Tempo di lettura 2 minuti Pronta class action contro il Comune per contrastare le assegnazioni agli occupanti abusivi

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Redazione

Attiveremo Class action contro il comune per contrastare le assegnazioni agli occupanti abusivi. Coinvolgeremo tutti i cittadini in attesa nelle graduatorie e le tante famiglie che hanno investito i propri risparmi per avere un’abitazione nei quartieri di nuova urbanizzazione

"Sel e centri sociali fanno quadrato attorno al vicesindaco Nieri e di fatto il silenzio omertoso di Marino rappresenta un grave atteggiamento istituzionale di chi è complice. Il Sindaco continua a pagare cambiali elettorali ai movimenti dell’estrema sinistra, calpestando la legge sulla pelle dei romani che da anni attendono in graduatoria un alloggio popolare. Le dimissioni della giunta capitolina sono doverose di fronte a questa vergognosa vicenda ancora colma di lati oscuri”, lo dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale e membro della commissione Politiche abitative, che già ieri ha annunciato una denuncia alla Procura della Repubblica per abuso d’ufficio e violazione delle normative regionali sull’assegnazione degli alloggi popolari nei confronti del sindaco Marino e del vicesindaco Nieri.

“Le procedure avviate dal sindaco Marino, per le assegnazioni degli alloggi di edilizia residenziale pubblica in favore di occupanti abusivi degli edifici ex Hertz e Angelo Mai, devono essere annullate immediatamente sia perché i soggetti beneficiari non hanno alcun titolo sia perché sono ancora pubblici due avvisi del Dipartimento Patrimonio di Roma Capitale per trovare alloggi in affitto da destinare a sedi di uffici e a case popolari. Allora ci chiediamo a che titolo il vicesindaco Nieri sta caldeggiando il pagamento dell’affitto o l’eventuale acquisto degli alloggi invenduti nei quartieri di nuova urbanizzazione destinati agli occupanti abusivi così come è avvenuto a Monte Stallonara? Per questi motivi ci attiveremo per sostenere una class action contro l’amministrazione capitolina per tutelare i diritti delle migliaia di cittadini in attesa nelle graduatorie pubbliche per l’assegnazione di alloggi popolari e per difendere le tante famiglie che hanno investito i propri risparmi per avere un’abitazione nei quartieri di nuova urbanizzazione ma che saranno invasi da decine di occupanti abusivi, per la maggior parte immigrati sconosciuti alle forze dell’ordine. Dal 2007 ad oggi sono oltre 400 gli alloggi popolari consegnati agli occupanti abusivi che fanno riferimento alla galassia dei centri sociali e ai movimenti per la casa dell’estrema sinistra, oltre il 20% delle assegnazioni totali. In barba alle migliaia di famiglie che aspettano da decenni un tetto e sono in possesso dei necessari requisiti previsti, si continua ad applicare una delibera voluta dalla giunta Veltroni, faziosa e colma di incongruenze. Senza dimenticare che le Istituzioni decidono le politiche per l’emergenza alloggiativa sotto il ricatto dei movimenti per la casa: non dimentichiamo infatti che sia il Campidoglio che la Regione Lazio nell’ultimo bando per le case popolari attribuiscono il punteggio massimo a tutti coloro che vivono in alloggi di fortuna, quali strutture messe a disposizione da associazioni riconosciute, e nella recentissima delibera della giunta Zingaretti di fatto si avvia una sanatoria ai nuclei familiari, anche formati da una sola persona, che vivono in immobili impropriamente adibiti ad abitazione, stanziando risorse a chi ha illegalmente e abusivamente occupato immobili”. Conclude Santori.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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