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ROMA CAPITALE: IGNAZIO MARINO RILANCIA SUI PREPENSIONAMENTI PER RISANARE IL DEBITO

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Tempo di lettura 2 minutiIl decreto "Salva Roma" impone al Comune un piano di rientro triennale e il Sindaco vuole mandare in pensione 4mila dipendenti comunali.

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di Maurizio Costa

Roma – Ignazio Marino, entro aprile, dovrà compilare un piano di rientro che esporrà i modi con i quali il Comune arriverà al pareggio di bilancio entro tre anni, per accedere così ai soldi che stanzierà il decreto "Salva Roma".

Oltre a rivedere il ruolo e il numero delle municipalizzate, il primo cittadino della Capitale ha pensato ad un'altra possibilità: mandare in pensione 4mila dipendenti comunali. Purtroppo per lui, la Legge Fornero, che durante il Governo Monti modificò i requisiti per andare in pensione, vieta questo prepensionamento anticipato. L'obiettivo di Ignazio Marino è quello di far approvare un amendamento alla legge che porterebbe, così, ad un risparmio per le casse del Comune di oltre 180 milioni di euro. Ad usufruire di questa deroga sarebbero tutti quei dipendenti che, prima dell'entrata in vigore della Legge Fornero, avevano già i requisiti per accedere alla pensione. L'emendamento è stato già votato in Senato lo scorso ottobre e l'esito è stato negativo. Adesso il Sindaco ritenta la sorte riportando la questione in Parlamento.

Proprio domani, la cabina di regia che dovrà elaborare il piano di rientro, si ritroverà in Campidoglio per discutere della questione; per l'occasione, si parlerà anche della cosiddetta "mobilità interaziendale", che permetterebbe il passaggio di dipendenti dagli uffici del Comune a quelli delle società municipalizzate. Una mossa che aiuterebbe Marino a razionalizzare l'organico comunale e risparmiare molti più soldi pubblici. La strada è lunga ma tra tutte le proposte del Sindaco, questa sembra la migliore. Il prepensionamento farebbe comodo sia ai lavoratori che alle casse comunali. L'unico, ma non piccolo, ostacolo sono i fondi che lo Stato dovrebbe stanziare per pagare queste pensioni anticipate.

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