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Roma

GALLICANO NEL LAZIO, NO AL BIOGAS: SI ACCENDE LA SPERANZA

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Tempo di lettura 4 minuti La coscienza collettiva ha piantato il primo seme, presto altre manifestazioni in altri comuni

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di Cinzia Marchegiani


Gallicano nel Lazio (RM) – Eran quattrocento, eran luminosi scesi per le strade di un piccolo comune. La Fiaccolata “No al Biogas” ha innescato un grande cambiamento culturale, di certo la notte di venerdì scorso rimarrà nella memoria non solo per le tante persone che hanno partecipato fattivamente, ma quella scia umana composta, educata e dignitosa ha, di fatto, lanciato un forte ed inequivocabile segnale, ad indicare a chi ancora era trincerato dietro quelle imposte socchiuse, che uniti si cambia, coesi non si è più indifesi.

La costruzione della Centrale a Biogas non dovrebbe preoccupare esclusivamente gli abitanti di Gallicano nel Lazio, la sua posizione è ubicata al centro di interessanti e importanti siti archeologici, a due passi da Villa Adriana e vicinissima a Zagarolo….

Eppure sembra che pochi nei paesi limitrofi conosca questo progetto impattante del territorio e della salute pubblica, le amministrazioni probabilmente non hanno informato a sufficienza attraverso i canali istituzionali il singolo cittadino, che purtroppo ad oggi rimane pressoché ignaro di questo progetto industriale, non di compostaggio, che inevitabilmente andrebbe a modificare equilibri ambientali già troppi precari.

La manifestazione, effetto collaterale di una abbastanza acclarata lunga attesa di un azione da parte  dell'amministrazione comunale  da cui si attende ancora una data certa per il Consiglio Comunale Straordinario aperto alla popolazione, è figlia della concertazione e sinergia delle attività di numerosi comitati.

Anche se messa in agenda in pochissimo tempo, il Comitato per Gallicano, assieme all’Associazione U.R.A.Z di Valle Martella, Comitato in Difesa del Territorio Colli Prenestini – Castelli Romani, Comitato per il Risanamento Ambientale di Guidonia,Viva Tivoli, e il supporto di Salviamo Villa Adriana e Italia Nostra hanno raggiunto uno storico risultato….un piccolo Comune ha visto nascere con determinazione e concretezza la coscienza collettiva, l’unica in effetti che possa elevare istanze serie e note di riflessioni che ora nessuno può più disattendere o evitare. La comunità vuole risposte, vuole decidere per il proprio futuro, vuole indicare progetti di crescita e non di sfruttamento delle risorse, del terreno e dell’ambiente a favore esclusivo di business incentivato e pompato da certificati verdi.
"Non Passeran il Biogas, No al Biogas", erano gli slogan che sintetizzavano l’essenza della sflilata delle tante candeline accese. Un bambino, forse di nove anni, all’improvviso guidava la manifestazione, le sue parole ancora riecheggiano come pugnali, e con quella semplicità che solo i bambini sanno esprimere, chiedeva protezione per il suo futuro e di tutte le generazioni.
Il corteo sfila per la strada principale del paese, un esercito di cittadini è scortato all’inizio e alla fine con un’eccessiva presenza delle forze dell’ordine, il sindaco Accordino sembra aver vietato qualsiasi forma di comizio…la gente sorride e ogni tanto parte uno sfotton.

L’Osservatore d’Italia, presente alla Fiaccolata, come anticipato, ha ripreso l’evento e intervistato per i suoi lettori Claudio Auriemma, portavoce del Comitato per Gallicano. La manifestazione termina con la chiusura degli striscioni, i ringraziamenti alle forze dell’ordine e la promessa di organizzarne una a breve in Zagarolo. L’obiettivo…informare anche il territorio limitrofo poiché le politiche energetiche proposte dai privati e dagli industriali, sono concretamente vicini.

Al momento rimangono aleggianti diverse promesse in cerca di concretezza: i vantaggi economici pubblicizzati con queste manovre sostenibili sul territorio, la riduzione delle tasse sulla Tarsu e l'effetto della raccolta “Porta a Porta” che ha visto triplicare le aliquote, a fronte del rifiuto differenziato e riciclato.

Il primo seme è stato piantato e mentre si chiede alle istituzioni una maggiore sensibilità rispetto al diritto dovere dei cittadini di essere informati, leggendo la delibera del Consiglio Comunale sembra che i rifiuti organici possano produrre gas combustibile sotto il sole. Ma non è proprio così. E' necessario attribuire il giusto peso all'impatto che una centrale di queste dimensioni e tipologia comporta sul territorio. Se dismessa (cioè chiusa dopo il suo ciclo di 10/20 anni) non può essere paragonata ad un distributore di carburanti….

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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