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CISTERNA DI LATINA: BUFERA IN CASA UDC. CICCHITTI DICE ADDIO

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Tempo di lettura 2 minuti “Stanno compromettendo la ricandidatura di Merolla adducendo motivazioni puerili”

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Redazione
Cisterna di Latina (LT) – Una decisone presa dopo la recente ed improvvisa presa di posizione del partito centrista in opposizione ad una ricandidatura a sindaco di Merolla. 
“Non accetto diktat da parte di nessuno – esordisce Cicchitti nella sua lettera di dimissioni, protocollata ieri in Comune – e non approvo i blitz di alcuna pseudo-autorità.
La mattina si concorda un’azione che poi d’imperio, il pomeriggio, viene stravolta e se ne pretende l’accettazione.
Mi dissocio dal comportamento tenuto da Bellardini e da tutti gli altri che hanno pervicacemente sostenuto,  nel corso della riunione di maggioranza avvenuta il 10 marzo 2014, l'improponibilità della conferma a Sindaco di Antonello Merolla.
A sostegno del loro improvviso cambio d’opinione queste persone hanno addotto assurde motivazioni tipo: ‘Con Merolla non si vince’ oppure, ‘Merolla non lo vuole nessuno’, recando a prova di ciò fantomatici sondaggi da bar dello sport.
Può darsi che io sia tratto in inganno, forse costoro hanno consultato l'Oracolo di Delfi e dunque ottenuto un responso sfavorevole all'attuale sindaco.
Il sottoscritto però, non è un credulone e privilegia la ragione alla fede, pertanto ritiene queste motivazione puerili e pretestuose , per non dire che sembrano proprio una vera presa in giro. Spero di poter conoscere, prima o poi, anche solo per mia curiosità, le vere questioni di fondo che hanno compromesso la ricandidatura di Antonello Merolla, senza peraltro proporre al momento alcuna alternativa.
Nel frattempo ho deciso di dimettermi dal partito UDC. Rimango consigliere comunale indipendente e sono pronto a riconsegnare nelle mani del Sindaco, se lo vorrà, la delega alla Cultura e ai Beni Culturali, perché dalla trasparenza delle ‘vetrate’ è stato a tutti ben visibile il lavoro, la passione e la competenza al servizio della mia Alma Mater. Meditavo da tempo la mia uscita dal Partito, soprattutto per due ragioni: la prima è perché non voglio morire democristiano; la seconda è che non voglio essere più uomo di parte, rifiutando di essere iscritto a un partito”.
 

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Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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