Connect with us

Cronaca

Taranto, anniversario dell’Armistizio: l’ANCRI rende omaggio ai valori di Donato Tagliente

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

TARANTO – La storia di un uomo, un padre, un Soldato italiano: il commendatore Donato Tagliente, reduce della deportazione. Dal coraggio di una scelta …ad un raggio di luce. Per celebrare il settantaquattresimo anniversario dell’Armistizio, seguito dalla deportazione nei campi nazisti dei soldati italiani, l’Associazione Nazionale Cavalieri al Merito della Repubblica (ANCRI) ha voluto rendere omaggio alla memoria di un illustre insignito al merito della Repubblica, il Commendatore Donato Tagliente, reduce della deportazione nei campi nazisti, con una targa alla memoria per “l’eccezionale esempio di fedeltà elle Istituzioni e di amore per la Patria”
Il riconoscimento, consegnato dal Presidente Nazionale dell’ANCRI, Tommaso Bove, è stato ritirato dal figlio di Donato, il prefetto Francesco Tagliente, nel corso di una cerimonia organizzata alla Masseria Belfiore di Crispiano dove Donato Tagliente ha trascorso gli ultimi anni di vita.
L’evento si è svolto alla presenza del tesoriere nazionale Luigi Vergaro e dei presidenti provinciali pugliesi Giovanni Carella (Bari), Angelo Centanni (Taranto), Francesco GIULIO Creti'(Lecce), Cosimo Sciannamea (Barletta-Andria-Trani), Giuseppe Carrieri (Castellana Grotte) nonché del delegato di Brindisi Mario Scivles e del Commendatore Gianni BIANCO di Castellana Grotte.
Il presidente Bove, dopo aver ricordato l’impegno dell’ANCRI a mantenere alti i valori fondanti della nostra Repubblica come il rispetto delle istituzioni e i diritti della persona umana, ha ricordato che “dopo la proclamazione dell’Armistizio dell’8 settembre’43, il Comando militare tedesco impose ai nostri soldati una drastica scelta: continuare a combattere insieme all’esercito tedesco o in caso di rifiuto essere deportati nei campi di concentramento in Germania. Il Commendatore Donato Tagliente, nonostante i 10 anni di campagne di guerra già alle spalle in Libia , Grecia e Sicilia, pur consapevole di mettere ancora una volta a rischio la sua stessa vita, non esitò neppure un attimo ad opporre un netto e convinto rifiuto a prendere le armi contro i suoi stessi fratelli italiani, per cui il 9 settembre 1943 venne deportato in Germania; internato in un campo di concentramento, poté riabbracciare i suoi affetti più cari solo a guerra finita, dopo due anni di immani patimenti”.
“Uomo di saldi principi etici e morali – ha aggiunto il presidente Bove – Donato scelse la fedeltà al giuramento prestato al Suo Paese, offrendo un’eccezionale testimonianza degli alti Valori che lo animavano, quale la lealtà verso le istituzioni, l’amore per la Patria ed il senso del dovere”.
“Col coraggio della Sua scelta- ha proseguito il presidente dell’ANCRI – Donato e divenuto imperituro esempio per gli altri, come testimoniato con amore da Suo figlio Francesco, che interpretando anche il pensiero dei fratelli, ha detto: Da mio padre abbiamo imparato a coltivare il rispetto, la dignità e la consapevolezza di cosa significa servire, amare e difendere il proprio Paese”.
Rivolgendosi poi al prefetto Tagliente il presidente Bove ha concluso “Sono certo che Donato, da lassù, ascoltando le tue parole, Francesco, e ripensando a tutti i sacrifici costretto a partire pur di conservare intatta la Sua dignità di Uomo, di Padre e di Soldato italiano, stringendo la mano di Marietta in un “raggio di luce”, le avrà sicuramente sorriso mentre sussurrava: “Ne è valsa davvero la pena!”.

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

Continua a leggere

Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

Continua a leggere

Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti

image_pdfimage_print

Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti