Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
Redazione
Albano Laziale (RM) – I Consiglieri comunali di opposizione hanno protocollato una comunicazione di rinuncia al gettone di presenza per la seduta del Consiglio che non si è svolta il giorno 6 febbraio u.s. richiedendo che lo stesso “venga devoluto ai Servizi Sociali ed utilizzato come fondo per le famiglie meno abbienti”.
Dopo aver firmato una risposta ufficiale circostanziata in merito a tale richiesta, essendo a tal proposito comparsi alcuni tabella sul web, mi corre l’obbligo di fare una precisazione anche qui, pubblicamente.
Il Ministero dell’Interno in data 29/9/2011 ha espresso un parere molto chiaro sull’Art. 82 (“gettoni di presenza per sedute andate deserte”) del TUEL (Testo Unico degli Enti Locali): “in caso di sedute del Consiglio Comunale dichiarate deserte, il gettone di presenza non va corrisposto, nemmeno ai consiglieri comunali presenti”.
La logica, che mi sento di condividere totalmente, è basata sull’applicazione della “Spending review”, un processo – lo ricordo – finalizzato a ridurre ogni forma di spreco nella Pubblica Amministrazione.
Perché i cittadini dovrebbero “pagare” i Consiglieri comunali per un compito che non hanno svolto visto che la seduta del Consiglio non si è mai aperta?
La legge non è soggetta ad interpretazioni, in questo come in altri casi, neanche da parte di chi la omette per mera ricerca di visibilità.
LEGGI ANCHE:
07/02/2014 CASTELLI ROMANI – ALBANO LAZIALE: UN CONSIGLIO COMUNALE DI FACCIATA
08/02/2014 ALBANO LAZIALE, MARCO MATTEI: LA SQUADRA DI MARINI IN DISFACIMENTO
Correlati