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NEMI:COCCHI CHIEDE UN CONSIGLIO STRAORDINARIO E APERTO E ARRIVA UNA SEDUTA ORDINARIA E NON APERTA AI CITTADINI

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Tempo di lettura 3 minuti Ma allora perché non diciamo che sulle sedie di scuola c’erano delle violette profumate germogliate grazie al clima propizio miscelato dalla corrente di una mezza finestra lasciata aperta

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Angelo Parca

Angelo Parca

Nemi (RM) – Arrivano dei segnali rispetto alla richiesta avanzata dal consigliere comunale di Insieme per Nemi Cinzia Cocchi di un consiglio comunale urgente ed aperto inerente gli ultimi episodi che hanno interessato la scuola di Nemi.


“Il 13 febbraio alle ore 18:30 – fa sapere Cocchi – è convocato un consiglio comunale non esclusivamente incentrato sulle problematiche scolastiche emerse in questi ultimi tempi ma bensì una seduta dove ci saranno altri punti all'ordine del giorno e solo al quarto punto ci sarà "Scuola di Nemi una risorsa per la nostra comunità".

Il titolo non lascia presagire una volontà di affrontare e superare insieme le problematiche nell’ambito della scuola per offrire servizi migliori alle famiglie e soprattutto agli studenti ma probabilmente, dato il titolo del punto, sarà un inno alle iniziative che tutte le scuole d’Italia portano avanti ma senza sbandierarlo in manifesti politici o sedute di consiglio comunale.

“Nella mia richiesta – prosegue Cinzia Cocchi – i punti all'ordine del giorno erano: “Chiarimenti, discussione e provvedimenti da adottare al fine di risolvere le criticità che hanno interessato negli ultimi giorni la scuola di Nemi e costituzione di una commissione avente funzione di controllo e garanzia. Chiedevo inoltre una seduta del consiglio Aperto, dove tutti i cittadini avrebbero potuto prendere la parola ed avanzare proposte”.

E’ palese che i punti all’ordine del giorno non rispecchiano le richieste avanzate dal consigliere di opposizione Cocchi ed è altrettanto chiaro che non si terrà alcuna seduta aperta dove tutti i cittadini possano partecipare e prendere la parola avanzando proposte.

“E' ovvio, che la mia richiesta – dice Cinzia Cocchi – ha indotto Alberto Bertucci a trovare la soluzione migliore per provare ad uscire fuori da un palese fallimento di gestione delle gravi vicende che hanno colpito l’istituto scolastico. Vorrà comunicare tutte le iniziative, comprese quelle nuove come la scuola di scacchi e dei corsi di yoga, sciorinerà tutte le altre attività, basket, scuola di giornalismo,canto, etc, etc, per concludere alla solita maniera che ormai conosciamo. Insomma, vorrà imbandire una tavola con il servizio di cristallo e le posate d'argento, dentro una baracca. Inoltre ha valutato bene anche l'orario, infatti se il consiglio inizierà alle 18:30, si arriverà a parlare della scuola, sicuramente dopo le 19:00, orario in cui tante mamme, ahimè, non potranno più partecipare! In questo modo, non rispetta quanto previsto dalle norme, prevarica il diritto del consigliere di minoranza, ma soprattutto prende in giro i cittadini”.

Insomma, si è capito che sta per andare in onda la solita messa in scena con una seduta di Consiglio comunale pari ad una fiction dove il regista avrà studiato tutto nei minimi particolari per far sì che uscendo dal Comune si dica, “abbiamo una scuola come la Oxford University”. Peccato che stia cadendo a pezzi. Peccato che si siano verificati episodi molto gravi come un felino sui vassoi della mensa, come la caldaia malfunzionante e come animali che lasciano deiezioni per l’istituto scolastico. Ma tutto ciò non sarebbe vero. Sarebbero tutte bugie e molti cittadini nemesi si sarebbero inventati tutto. Già si può immaginare la scena: si leggerà la lettera del funzionario Asl che dice tutto e non dice niente e soprattutto non nega la presenza di ratti e gatti all’interno dell’istituto all’indomani del 6 gennaio 2014. Ma scarica tutto sulle docenti che avrebbero segnalato. L’opposizione di Cinzia Cocchi cercherà in tutti i modi di controbattere, disturbata dai pugni sul tavolo e dalle parole in libertà dell’ex aspirante presidente del consiglio comunale e dei v”vergogna” strascico su facebook subito dopo e dei riferimenti a chi cerca di fare informazione. Chissà cosa dirà il consigliere di opposizione Stefania Osmari la quale è al contempo docente alla scuola di Nemi. 

Ma allora perché non diciamo che sulle sedie di scuola c’erano delle violette profumate germogliate grazie al clima propizio miscelato dalla corrente di una mezza finestra lasciata aperta. Anzi, facciamo così. Sono tutte bugie, le finestre erano chiuse e le deiezioni di animali erano degli ologrammi. 

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Roma

Omicidio a Roma, venti anni a chi uccise e lasciò Michelle in un carrello

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“Ho commesso un reato gravissimo e voglio pagare per quello che ho fatto”.

Una lettera, poche righe, prima che il giudice del tribunale per i minori si ritirasse in camera di consiglio, prima che gli venissero inflitti 20 anni di carcere. E’ quanto ha letto in collegamento video dal carcere di Treviso l’imputato, il giovane di origini cingalesi che nel giugno dello scorso anno ha ucciso a coltellate Michelle Causo a Roma per poi lasciare il cadavere, chiuso in una busta di plastica, in strada abbandonato in un carrello a poca distanza da un cassonetto per l’immondizia nel quartiere Primavalle.

“L’ho uccisa ma non ho premeditato l’omicidio”, ha aggiunto l’imputato, all’epoca dei fatti 17enne come Michelle, che aveva scelto di essere giudicato con il rito abbreviato che consente uno sconto di pena. I genitori della ragazza erano presenti in aula al momento della lettura del dispositivo.

Con questa sentenza – ha detto la madre – riusciamo un pochino a dare giustizia a Michelle. È la prima volta che un minore prende 20 anni, ma se li merita tutti. Adesso andiamo avanti, ho un altro figlio e mi dovrò dedicare completamente a lui”. Il tribunale ha, di fatto, recepito l’impianto accusatorio della Procura.

Le aggravanti sono legate al tentativo di sbarazzarsi del cadavere, infilandolo in una sacca nera dell’immondizia. L’aggressione avvenne in un appartamento di via Dusmet. Il minore, nel tentativo di sbarazzarsi del corpo, non si preoccupò di ripulire la scena del crimine, tracce di sangue furono trovate ovunque a cominciare dall’androne del palazzo. L’esame autoptico svolto sul corpo della ragazzina confermò il drammatico quadro emerso subito dopo il ritrovamento del cadavere.

Tra i ragazzi si consumò una prima discussione accesa con urla, percepite distintamente anche dai vicini, e poi l’aggressione. Dalle ferite riscontrate nel corso dell’esame è emerso che il giovane colpì la ragazza utilizzando un coltello da cucina. Un’azione omicida che forse era iniziata con un fendente alla schiena per poi proseguire con almeno altri cinque colpi sul resto del corpo della minorenne. Un vero e proprio massacro che si sarebbe consumato in pochi minuti.

Altra certezza è che dopo il delitto, messo in atto dal ragazzo in uno stato di alterazione dovuto all’assunzione di alcol e droga, ci fu il drammatico e velleitario tentativo di lasciare il corpo lontano dal luogo dell’aggressione, la casa dove il ragazzo viveva. La madre, infermiera di origini cingalesi, era fuori mentre il padre era in Sri Lanka.

Madre e figlio si erano trasferiti da poco nell’immobile dove nel corso di una perquisizione venne trovata della droga, sostanze utilizzate per produrre mix di stupefacenti sintetici. Nel corso dell’udienza del 29 maggio scorso l’imputato aveva fornito la sua versione di quanto accaduto in quella tragica giornata. Il giovane ha affermato di avere aggredito la ragazza con una prima coltellata perché si era sentito offeso da alcune affermazioni fatte da lei.

In merito alla ricerca su internet, effettuata il giorno prima dell’omicidio, su “come sferrare colpi letali”, l’imputato ha sostenuto di averla fatta perché doveva recarsi in una zona isolata e voleva capire come comportarsi in caso di eventuali attacchi. In base ad una perizia psichiatrica disposta dal tribunale l’imputato era, comunque, capace di intendere e di volere al momento del fatto.

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Castelli Romani

Ciampino, episodio di bullismo: la denuncia di una madre su Facebook scatena polemiche

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Un episodio di bullismo avvenuto a Ciampino ha suscitato forti reazioni e polemiche dopo che una madre ha condiviso la sua drammatica testimonianza su Facebook. La signora, madre di un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’incubo vissuto da suo figlio, vittima di un gruppo di coetanei.

Il post, che ha rapidamente raccolto molte reazioni e condivisioni, ha portato alla luce una realtà inquietante e ha acceso un acceso dibattito tra i residenti.

Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, l’episodio è avvenuto nel parco comunale di Ciampino, dove suo figlio Alessandro stava giocando con alcuni amici. Improvvisamente, un gruppo di ragazzi più grandi si è avvicinato e ha iniziato a insultarlo e a deriderlo. La situazione è degenerata quando uno dei bulli ha spinto Alessandro a terra, facendogli perdere l’equilibrio e ferendolo al ginocchio. Il ragazzo, visibilmente scosso, è tornato a casa in lacrime e con un grande spavento.

Nel suo post, la madre ha scritto: “Mio figlio è tornato a casa oggi con il cuore spezzato e il corpo ferito. Non posso tollerare che i bambini debbano subire tali atrocità. Questo bullismo deve finire!”. Il suo appello ha ricevuto immediato sostegno da parte di molti residenti, che hanno espresso la loro solidarietà nei commenti.

Giovanna, una residente di Ciampino, ha commentato: “È inaccettabile che i nostri ragazzi non possano sentirsi al sicuro nemmeno nei parchi pubblici. Le autorità devono intervenire e prendere provvedimenti immediati”. Un altro commento, di Marco De Santis, aggiunge: “Questi atti di violenza sono vergognosi. I bulli devono essere identificati e puniti, e le scuole devono fare di più per educare i ragazzi al rispetto reciproco”.

Tuttavia, il post ha anche suscitato polemiche e divisioni. Alcuni hanno criticato i genitori dei ragazzi coinvolti, accusandoli di non educare adeguatamente i propri figli. “Dove sono i genitori di questi bulli? Perché non insegnano loro il rispetto e la compassione?”, ha scritto Francesca.

Le autorità locali non hanno tardato a intervenire condannando il gesto.

L’episodio, sebbene doloroso, ha anche sollevato un’importante consapevolezza sulla necessità di promuovere la cultura del rispetto e della solidarietà tra i giovani.

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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