Connect with us

Redazione Lazio

MISS ITALIA: LA BELLEZZA NON BASTA PIU'

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti Eletta la Prima Miss dell'Anno, che accederà direttamente alle Prefinali nazionali. Patrizia Mirigliani: "La bellezza può incontrare il sociale."

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

di Maurizio Costa

Roma – Stefania Toma, studentessa al secondo anno di Giurisprudenza, è stata eletta Prima Miss Italia dell'Anno 2014. Questo titolo, entrato a far parte del concorso nel 1990, apre la nuova edizione della competizione, dando il via alle iscrizioni e, subito dopo, alle selezioni. Si tratta di un premio simbolico, ma che permette alla ragazza di Como di accedere direttamente alle Prefinali nazionali, senza dover prendere parte alle selezioni regionali.

Alla conferenza stampa di presentazione della nuova miss, tenutasi presso l'Hotel Excel a Roma, la patron del più famoso concorso di bellezza italiano, Patrizia Mirigliani, ha elogiato le doti della giovane studentessa, rimarcando un problema che caratterizza la società degli ultimi anni: "La bellezza nel sociale è molto importante; la società tende sempre a sminuire le doti fisiche di una bella ragazza, pensando che dove c'è bellezza non ci possa essere studio, lavoro e intelligenza, ma sappiamo tutti che non è così."

La figlia dello storico organizzatore di Miss Italia, Enzo Mirigliani, ha poi continuato: "Dobbiamo abbandonare questa mentalità medievale, cercando di capire che l'impegno sociale dà contenuto alla bellezza, rendendola più importante." Stefania Toma, infatti, fin da giovanissima, è entrata nei volontari della "Croce Blu" di Modena, dove presta servizio di emergenza. La giovane ragazza si è così espressa riguardo al suo impegno nel sociale: "Io ho vent'anni, e riesco a studiare, a lavorare e anche a prestare servizio nella Croce Blu". Assistiamo persone che fanno dialisi, che ogni giorno devono essere trasportate da casa all'ospedale.

E' un'esperienza che ti cambia la vita e che ti fa tornare a casa ogni giorno con il sorriso, sentendoti più piena. Un grazie di una persona più stravolgerti la vita." Toma, parlando del lavoro che vorrà fare in futuro, ha le idee molto chiare: "Voglio diventare giudice, una professione che mi potrà permettere di cambiare qualcosa. In Italia il cambiamento deve partire dai giovani, e io sono pronta a immergermi in questa missione."

Anche Ivana Rebecchi, Presidente della "Croce Blu", ha elogiato la ragazza: "E' molto in gamba e dà tutta se stessa in quello che fa. La nostra associazione è piena di ragazzi e ragazze come lei, che ogni giorno si rendono disponibili ad aiutare il prossimo."
Miss Italia, si sa, è un concorso di bellezza che quest'anno compirà il suo 75esimo anno di vita. Sono decenni che molte ragazze provenienti da tutta Italia si cimentano in questa competizione, con la speranza di sfondare nel mondo dello spettacolo. Adesso, però, la bellezza non basta più: non più ragazze che sanno fare solamente le modelle ma che sono poco impegnate nel sociale; adesso si cambia, e chi non dimostrerà di possedere queste doti, importantissime nella vita di tutti i giorni, non potrà andare avanti.

Sicuramente Miss Italia valuterà sempre ragazze bellissime, ma le doti fisiche dovranno essere affiancate da altre qualità, in qualche modo molto più importanti di quelle esteriori, che le ragazze dovranno dimostrare di avere nella vita di tutti i giorni.

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

Continua a leggere

Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

Continua a leggere

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti