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di Luca Pagni
Bracciano (RM) – Antonio Turri viene definito negli ambienti dell'anti-mafia "l’Ispettore anti-mazzette" perché in 29 anni di servizio come Commissario della Polizia di Stato, tra Latina e Roma, ha fatto arrestare presidenti di province ed alcuni sindaci, fiutando già dalla fine degli anni '80 il pericolo che certi clan malavitosi rappresentavano, contaminando con i soldi una parte del Lazio, con l’aiuto logistico di quelli spediti qui con le misure di prevenzione.
Da tempo Antonio Turri vive e lavora nella zona di Bracciano quale Presidente Nazionale delll'Associazione "I Cittadini contro le mafie" ed è uno degli autori di un discusso documentario intitolato "La V Mafia" in cui si denuncia come dal sud Italia gli interessi di poche associazioni malavitose si siano nel tempo estesi lungo la via dell'Europa, contaminando e colludendo le politica.
Antonio Turri è stato intervistato a Vigna di Valle da Luca Pagni per L'osservatore d’Italia, in occasione della presentazione all'aeroporto militare di Vigna di Valle del progetto "La via del Lago".
Progetti di inceneritori e discariche tra il Parco di Bracciano e le necropoli etrusche di Tarquinia e Cerveteri. Antonio Turri ricollega a questi problemi locali, le problematiche legate all'incapacità politica di tracciare la filiera dei soldi sporchi dell'abusivismo edilizio e la cementificazione selvaggia.
Buona Visione
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