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di Maurizio Costa
L’Imu, l’Imposta Municipale Unica, è la tassa che più di tutte grava sulle spalle dei cittadini. La vecchia Ici è stata reintrodotta negli ultimi anni per rimpinguare le tasse dello Stato che, a causa della crisi economica, non versano in condizioni ottimali.
La seconda rata Imu per l’anno 2013 è stata abolita con il Decreto Legge n.133 del 2013. Questo decreto stabilisce chi è esente dal pagamento della tassa ma anche chi deve pagarla comunque. Sono escluse dal pagamento le prime abitazioni e le relative pertinenze, ma chi ha una classificazione catastale di tipo A/1, A/8 o A/9 (case di lusso, castelli, palazzi storici e residenze signorili) dovrà pagare la seconda rata Imu entro il 16 dicembre 2013, cioè lunedì prossimo. Dovranno pagare, sempre entro la stessa data, anche i proprietari di seconde case, di terreni agricoli (coltivati e non) e di fabbricati rurali ad uso strumentale.
I proprietari di seconde case nelle grandi città, come Roma e Milano, non dovranno fare molti calcoli: infatti, dovranno dare la stessa cifra che hanno pagato già per la prima rata, senza nessuna modificazione, dato che l’aliquota era già al massimo imponibile (1,06%).
Negli altri Comuni, invece, la storia è diversa: se l’aliquota è aumentata, bisogna ricalcolare basandosi sull’aliquota del 2013 e sottrarre successivamente l’anticipo della prima rata Imu.
Passiamo adesso alla cosiddetta mini-Imu. Il comma 5 del Decreto Legge n. 133 del 2013 è molto chiaro: il contribuente in possesso di prima casa deve pagare, in misura del 40%, la seconda rata Imu, solamente se il Comune nel quale è locato l’immobile, abbia aumentato, dallo 0,40% allo 0,60%, l’aliquota base per l’abitazione principale. Quindi il cittadino dovrà: calcolare l’imposta Imu applicando l’aliquota secondo la delibera del Comune, poi effettuare lo stesso calcolo applicando l’aliquota base, fare la differenza tra i due calcoli e, infine, calcolare il 40% del risultato. Il termine massimo di pagamento per questa seconda categoria di contribuenti è il 16 gennaio 2014.
Non tutti i Comuni hanno aumentato l’aliquota Imu, quindi non tutti i cittadini dovranno pagare questo 40%. Si calcola che su un totale di 8'093 Comuni, 2'391 abbiano aumentato l’aliquota nel corso del 2013, mentre sono 5'702 i Comuni nei quali, grazie ai Decreti Legge, non si pagherà l’Imu.
Negli ultimi giorni si sta discutendo in aula un provvedimento per ammortizzare il costo del 40% per chi deve pagare la seconda rata; infatti il PD ha proposto di diminuire la TASI, che sostituirà l’Imu dall’anno prossimo, per tutti coloro che abbiano pagato la seconda rata Imu sulla prima casa.
La situazione è molto complicata e sono molte le famiglie di anziani che sicuramente non hanno tutti questi mezzi informatici per calcolare e informarsi: la distanza cittadino-amministrazione aumenta sempre di più insieme al costo delle tasse.
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