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Redazione
Pico (FR) – "In molti si stanno mobilitando per l'accorpamento del plesso scolastico di Pico all'I.C. di Ceprano. Sembrerebbe che più che gli interessi degli alunni, la maggioranza cerca di trovare la quadra ad obiettivi reali non esplicitati". Così i due consiglieri di opposizione del Comune di Pico, Pandozzi e Caparrelli, commentano la proposta di ridimensionamento scolastico presentata dal Comune di Pico e, ne smontano punto per punto le motivazioni in una lettera inviata alla Regione Lazio, che approverà in via definita il nuovo piano di dimensionamento scolastico 2013-2014. Secondo i due consiglieri dietro il “nobile fine di tutelare gli alunni”, si celano invece ben altre motivazioni, che nulla hanno a che vedere con l'interesse degli alunni e delle loro famiglie. "L’accorpamento di Pico all’I.C. di Ceprano – scrivono – disattende ogni disposizione contenuta nelle linee guida emanate dalla Regione: le “giustificazioni” portate da chi ha voluto spingere in tale direzione, hanno la parvenza di sconclusionate argomentazioni per distrarre l’attenzione sui fatti reali, lontane dall’essere motivazioni poste a fondamento di una scelta oculata ed obiettiva, quale si vorrebbero far credere. Il Commissario dell’Amministrazione Provinciale, Patrizi dichiara che ha accorpato Pico all’I.C. di Ceprano, su richiesta del Sindaco di Pico, a seguito anche di delibera del Consiglio Comunale di Pico e di Ceprano, a seguito di una petizione popolare con 371 firme di genitori degli alunni delle scuole di Pico. A tal proposito urge chiarire che le condizioni poste a fondamento della decisione presa sono inesatte e pertanto inficiano la soluzione adottata dal Commissario provinciale Patrizi. La delibera del Comune di Pico – spiegano – è di Giunta, tanto che i consiglieri scriventi hanno appreso della questione solo dagli organi di stampa. Tale delibera assurge come motivazione fondamentale dell'accorpamento del plesso scolastico di Pico all'I.C. di Ceprano, la contiguità territoriale tra Pico e Ceprano per il tramite del Comune di Pastena, salvo poi che Pastena è stata accorpata all'I.C. di Castro dei Volsci e quindi è venuto meno il principio improcrastinabile della contiguità territoriale! Altra motivazione addotta è la distanza inferiore in termini chilometrici tra Pico e Ceprano di ben 15 Km: questo dato spingerebbe invece oggettivamente nella direzione dell’accorpamento di Pico all’I.C. di Pontecorvo II, dato che tale distanza è inferiore a Km 10". "La petizione – proseguono – si vorrebbe far passare come d’impulso dei genitori degli alunni di Pico. Stando ai fatti il percorso è inverso: dagli insegnati ai genitori degli alunni, ai quali, visti i tempi ristretti, non è stato dato il tempo di analizzare vantaggi e svantaggi derivanti da tale scelta. Per andare nella direzione giusta e tutelare l’interesse dell’alunno nel senso della migliore didattica ed apprendimento possibile – concludono – bisogna considerare se oggettivamente tale obiettivo sia garantito meglio fornendo tale servizio ad una popolazione scolastica di 992 alunni (Pontecorvo II e Pico) invece che 1200 quali sarebbero accorpando Pico all’I.C. di Ceprano, di sicura difficile gestione! Crediamo che accorpare le scuole di Pico a quelle di Pontecorvo sia l''unica scelta fattibile: prima di tutto per l'ampia offerta formativa che la città offre, e poi perché da sempre la popolazione di Pico è naturalmente portata a spostarsi verso Pontecorvo, centro più vicino dove rivolgersi per risposte ad esigenze diagnostiche e terapeutiche, di carattere legale per la presenza degli uffici del Giudice di Pace, per l’appartenenza alla stessa Diocesi è naturale centro di attività condivise da tanti giovani impegnati nella vita parrocchiale".
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