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Redazione
Roma – “Il grave episodio di “malasanità”, verificatosi a Roma agli inizi di maggio, in danno del giovane Domenico, soli 20 anni, ha inchiodato il medico ortopedico indagato di fronte alle sue responsabilità?” Lo dichiara in una nota il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato.
“Sembrerebbe che, dalle valutazioni conclusive depositate dai periti incaricati della procura di Roma, emerga un quadro a dir poco sconcertante, di negligenza, ma anche di grave imprudenza dell’ortopedico che ha effettuato l’intervento chirurgico presso una clinica romana.
Pare che l’ortopedico non si sia attenuto alle pratiche dei protocolli internazionali” – prosegue e conclude il presidente. “L’interpretazione dei dati diagnostici è indubbiamente superficiale e scorretta? Forse non ha orientato il medico ortopedico verso la reale patologia in atto? L’imprudenza dello stesso si evincerebbe chiaramente dal fatto che nel corso dell’intervento, anche in presenza di un tumore maligno il chirurgo non ha ritenuto di fermarsi e passare il prosieguo terapeutico ad un reparto oncologico altamente specializzato.
Non si riesce a capire per quale motivo ha voluto proseguire a tutti i costi l’intervento pur prevedendo coscientemente un evento di estrema gravità per il giovane Domenico ed accettando ogni rischio, oppure se l’ha fatto per mera testardaggine caratteriale o addirittura per i benefici economici suoi e della clinica.
Su queste gravi ipotesi valuterà la magistratura in considerazione del fatto che un trattamento chirurgico incompetente come quello del caso in specie, non ha fatto altro che scatenare tutta l’aggressività del male.
Una storia molto triste – chiosa il presidente Maritato – non solo per i congiunti di Domenico, ma per ogni cittadino sensibile al quale non resta altro che spavento per lo stato di precarietà con la quale viene di sovente gestita la salute degli italiani”.
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