Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
di Christian Montagna
Roma – Stavolta mi tocca parlare in prima persona. Quella che apparentemente doveva essere una giornata come le altre fredda ma soleggiata, si è trasformata in un incubo che difficilmente riuscirò a dimenticare.
Mercoledì 4 dicembre come ogni mattina dopo un abbondante colazione, decido di raggiungere degli amici e prendo l'automobile in direzione grande raccordo anulare. Durante il tragitto comincio ad avvertire strane sensazioni riguardo il funzionamento del veicolo ed effettuo la sosta in corsia di emergenza per verificare. Sono le ore 13 ed è tutto apparentemente a posto. Nel dubbio decido di raggiungere l'area di servizio più vicina che dista 4 minuti. I più lunghi della mia vita. Dopo poche centinaia di metri, preciso che sto viaggiando ad una velocità di 80 km/h su un tratto autostradale, l' auto va in black out. Cerco di rallentare ma non ci
riesco: i comandi non rispondono più. Freno, acceleratore e frizione sono fuori uso. Passano pochi secondi e si blocca anche lo sterzo. Non so ancora come ho fatto ad accostarmi alla corsia di emergenza. L'auto si spegne e comincia a fuoriuscire dalle bocchette dell' aria condizionata del fumo.
Lascio l'autovettura. Percorro circa 200 metri in corsia di emergenza per segnalare il guasto tramite la colonnina sos , non faccio in tempo a voltarmi che sento un boato: l'auto è completamente avvolta dalle fiamme. Un probabile corto circuito si scoprirà in seguito. Allerto il 113 che fortunatamente in pochissimi minuti mi raggiunge sul luogo dell'incidente e blocca immediatamente le autovetture che circolano sulle altre carreggiate. Altrettanto veloce l'arrivo dei vigili del fuoco.
Mi son sempre trovato a dover denunciare disservizi e malfunzionamenti ma stavolta devo fare un ringraziamento ed un elogio alle forze dell'ordine per il loro repentino intervento grazie al quale si è evitata quella che poteva essere una vera e propria tragedia per me e per gli altri.
Correlati