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Redazione Lazio

STAMINA: POPOLO CONTRO ISTITUZIONI

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Tempo di lettura 6 minuti Questa mattina manifestazione pro stamina a piazza Montecitorio

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C’e’ un Popolo che lotta per i diritti universali,  mentre c’e’ uno Stato che sembra non accorgersi della deriva delle Istituzioni

 

di Cinzia Marchegiani

Roma – Ci siamo, stamattina a piazza Montecitorio la manifestazione è in corso d’opera. Da quest’estate  i fratelli Marco e Sandro Biviano assieme a tantissime persone hanno fatto un presidio davanti a quel palazzo che dovrebbe rappresentare la tutela dei diritti, della democrazia.

Una ferita profonda è stata inferta. Senza scrupolo e senza ripensamenti è stata eclissata una legge che permetterebbe di accedere alle cure compassionevoli, un diritto sacrosanto per chi, in mancanza di alternative e di malattie invalidanti e mortali è stato decretato nel 2006.

E’ stato fatto un bel guazzabuglio, è stata decapita la sperimentazione anch’essa figlia di un decreto legge…. ma nel paese dei pulcinella ormai i cittadini non si meravigliano più di nulla e questo è davvero allarmante.

Questa storia ha aperto scenari incredibili, c’è stata una presa di coscienza, sicuramente la morte dei piccoli bambini che erano in attesa delle infusioni agli Spedali di Brescia sembrano non pesare su quelle mani che hanno firmato e deciso, ma sulle coscienze degli italiani, quei visini, quelle vite hanno un prezzo, hanno un nome, hanno il senso della decadenza di uno stato che si è lavato le mani e bendato gli occhi.

Dalle inchieste fatte su L’osservatore laziale sono emerse troppe irregolarità, il Ministro Balduzzi affermava il 21 Marzo anticipando la sperimentazione del Metodo Stamina che le cure compassionevoli per quei malati che ne avevano già usufruito potevano continuare affermando: "la norma si basa sul principio etico per cui un trattamento sanitario già avviato che non abbia dato gravi effetti collaterali non deve essere interrotto.”

Seguirà la nomina di un comitato scientifico davvero fantasioso che ha disatteso quell’atteggiamento deontologico degno di un iter serio, neanche tutta la documentazione dei vari tabella di giornali li pone a riflettere sul loro operato, contrari prima della nomina perchè avrebbero dovuto cambiare idea?

Scienziati con forti conflitti d’interesse promotori delle mancanze di evidenze scientifiche del metodo Stamina, a loro dire le staminali non possono trasformarsi in neuroni, sono stati smentiti da altri luminari che ne attestano non solo la reale possibilità, ma chiariscono le attiduni di queste cellule mesenchimali, il prof. Pezzoli spiega:”sono cellule che si trovano nel midollo osseo e che sono multipotenti ovvero possono trasformarsi in altri tipi di cellule, tra cui i neuroni. Inoltre, producono fattori di crescita che possono essere utilizzate da altre cellule in difficoltà, costituiscono un meccanismo di riparazione naturale del corpo perché in modelli animali è stato dimostrato che quando vi è una piccola lesione vengono immessi nel sangue e vanno ad accumularsi nella sede della lesione.”

Come è possibile che la credibilità di queste detrattori non sia stata scalfita da queste rivelazioni? Come è possibile che un mondo politico sia inerme a questa tragistoria? Ci si chiede se non sia il caso di aprire una commissione d’inchiesta su tutti questi attori che invece di cercare, confrontarsi hanno cercato solo di coprire ed evitare che la scienza abbia fatto il suo corso. Troppi interrogativi per una vicenda che ora cerca solo chiarezza.

E’ incredibile che, nonostante una sperimentazione autorizzata all’unanimità sia stata boicottata con una presa d’atto d’urgenza prima che  il Tar del Lazio si  esprimesse sulla validità delle nomine di quel comitato scientifico. E’ stato messo agli atti, senza dimostrare le affermazioni, senza sperimentare, che il metodo è insicuro, senza validità scientifica quando ci sono piccoli malati che in virtù di quelle infusioni di cellule autologhe hanno cominciato a riprendersi la loro vita, la loro dignità di esseri umani.

Gli Spedali di Brescia pagano  un avvocato 111 mila euro (finora) per opporsi ai ricorsi dei malati che hanno chiesto ai giudici di lavoro il diritto sancito dalla costituzione e da una legge di stato… le cure compassionevoli, si scoprirà che lo stesso avvocato ha un curriculum interessante: Presidente della “Società Italiana per la Bioetica e i Comitati Etici” (SIBCE) costituita tra San Raffaele, Università Cattolica di Roma e altre Istituzioni sanitarie e di ricerca, Presidente del Comitato Etico del San Raffaele, Presidente del Comitato di Valutazione dell’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo, Presidente del Comitato Etico della Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico Mangiagalli e Regina Elena (incarico in corso).

Interessante venire poi a scoprire che sul sito del Ministero della Salute il documento frutto dell’indagine sul laboratorio degli Spedali Civili di Brescia cita: “la correttezza della procedura è dimostrata dal fatto che l’analisi della vitalità delle cellule, effettuata presso l’ISS (Istituto Superiore di Sanità), su campioni prelevati e trasportati in conformità agli standard internazionali previsti per il trasporto di cellule staminali criopreservate ad uso terapeutico (Standard Jacie FACT, Ed. 5, marzo 2012), è risultata essere del tutto adeguata a qualsiasi uso terapeutico.”

La magistratura è stata fortemente  attaccata dai detrattori e luminari della scienza. Nel caso della piccola Celeste Carrer, simbolo di questa battaglia che ha avuto dei miglioramenti con le infusioni mai sperate dalla medicina tradizionale, il giudice  ha evidenziato, nella decisione favorevole alla paziente, che la situazione non era ascrivibile alla sperimentazione clinica bensì nei casi in cui, non sussistendo validità alternativa terapeutica, in fase transitoria è consentita la produzione di terapia cellulare anche in laboratori non classificabili in classe A (cell factory) purché presentano sufficienti caratteristiche di sicurezza. Inoltre il giudici indica fuorviante il ripetuto richiamo nelle note trasmesse dall'AIFA a corredo della procedura documentale a seguito di richiesta di informazioni a profili attinenti alla sperimentazione clinica. “Tale richiamo appare fuorviante in quanto-come già detto- ma trattandosi di precisazione fondamentale ai fini della decisione- i due piani, della sperimentazione clinica e della cura compassionevole vanno in realtà tenuti ben distinti in quanto diversa è la natura della realtiva attività e diverse sono le fonti di riferimento in quanto riguarda la cura compassionevole è in effetti tuttora unicamente il d.m 5.12.2006 csegnatamente l'art.1 comma 4."

Oggi su quella piazza, ci saranno anche i bambini, che anche con molte difficoltà non vogliono perdersi quest’importante appuntamento. Vogliono risposte da chi ha dimenticato il suo dovere, le evidenze sono diventate troppe e la serietà è d’obbligo vista la gravità in cui vivono questi malati…Nel Lazio arriva una sentenza importante, che farà da guida al diritto alla speranza.

Il Tribunale di Roma ha ammesso il ricorso di una donna di 46 anni malata di sclerosi multipla e ha ordinato all'azienda ospedaliera Spedali Civili di Brescia la somministrazione del trattamento con cellule staminali secondo il protocollo Stamina Foundation. La donna e' affetta da sclerosi multipla dal 1982 e si era gia' sottoposta a tutte le terapie convenzionali. Il ricorso, depositato a settembre, nasce da una prescrizione del medico specialista che indicava con urgenza il trattamento con cellule staminali in mancanza di alternative valide. Contemporaneamnete nella Regione Lazio, l’On. Fabrizio Santori sta sensibilizzando il parlamento regionale affinchè anche nel Lazio siano rese accessibili le cure compassionevoli con il metodo stamina, in virtù anche della sentenza suddetta del Tribunale di Roma e del decreto Turco/Fazio.

Lo stesso Santori mi ha confermato la presenza alla manifestazione, come saranno presenti anche il mondo delle tifoserie e dello sport, i sindacati come il Sicel, movimenti e associazioni che stanno portando avanti questa battaglia, che non dovrebbe avere eroi, ma solo inni alla vita….perchè c’è chi ancora comprende cosa sia la sua bellezza e la sua unicità. La mamma del piccolo Raoul volato in cielo sarà lì affianco al Civico 117A, mentre il sostegno del mondo artistico e dello spettacolo sensibilizza chi ancora non sapeva nulla.

L’Italia perde sempre…nelle questioni di attenzione, di ascolto, di capacità di saper cogliere quelle gemme preziose che soprattutto i malati sanno donare…la sperimentazione poteva sciogliere le riserve e ora Vannoni a gennaio farà la convalida a Miami dal prof. Camillo Ricordi che permetterà di ottenere l'analisi genetica dei neuroblasti prodotti con la metodica stamina e la caratterizzazione incrociata di tutte le popolazioni staminali. Un treno perso…soprattutto per chi non si sente affatto tutelato dallo stato che dovrebbe essere un garante di tutti… L’osservatore laziale seguirà questa importante battaglia.

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Cronaca

Roma, via Mezzoiuso nel degrado: Cittadini in piazza per la legalità

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Il 28 settembre 2024 a partire dalle ore 18,00

Il 28 settembre 2024 a partire dalle ore 18,00 i cittadini di Via Mezzoiuso manifesteranno per un ritorno alla legalità nel loro quartiere. È una questione che abbiamo seguito durante questa estate mostrando senza filtri il grave stato di illegalità e di insicurezza che questi cittadine e queste cittadine stanno vivendo.

Spazi comunali, a quanto ci dicono gli organizzatori della manifestazione, occupati abusivamente; baracche senza alcun servizio igienico trasformate in abitazioni di fortuna; accumulo seriale di immondizia e materiali pericolosi che hanno generato incendi gravissimi nel territorio.

Una vera e propria “sacca di illegalità” contro la quale i cittadini, riuniti in comitato spontaneo, stanno combattendo non volendo cedere nemmeno di un millimetro dalla loro posizione.

Accompagnammo, alla fine di luglio, l’amministratore di condominio, Monia Lustri, alla riunione della Commissione Sicurezza del VI Municipio richiesta proprio dai cittadini di via Mezzojuso per capire le ragioni di queste “immobilismo” da parte delle Istituzioni.


Anche stavolta abbiamo incontrato l’amministratore Monia Lustri alla quale abbiamo rivolto alcune domande:
Monia ci rincontriamo di nuovo e già ti dico che il 28 settembre come Osservatore d’Italia saremo presenti alla manifestazione proprio per documentare la vostra richiesta di legalità.


Ti faccio la prima domanda: avete deciso di organizzare questa manifestazione, come mi dicevi nelle tante telefonate di questi giorni, che la misura è colma.
Ma le promesse, le aspettative da parte delle Istituzioni, scusami, sono venute meno?

Buongiorno in realtà io non sono di Borghesiana ma rappresento alcune persone, miei condomini, che sono esasperati da una situazione ormai invivibile che non vede luce di essere fermata.
Non si riesce a capire chi abbia la competenza su cosa e perché non venga esercitata.
Come Amministratore del condominio interessato maggiormente dal problema, debbo rilevare l’annosa problematica che tale situazione ci porta, sia per la mole notevole di topi, entrati addirittura dentro gli appartamenti di alcuni condomini al piano terra, devastando tutto ciò che hanno trovato in giardino, sia trovandoli dentro le parti comuni del condominio e al piano 4 ultimo di 5 piani, accessibile con le parti comuni.
Per il pericolo che tale situazione comporta alla sicurezza dei condomini e del fabbricato poiché c’è una rampa privata in cui abbiamo scoperto esserci buttati a terra e accatastati: una ventina di estintori, dei motori di condizionatori, degli split, delle biciclette, dei monopattini, stendino e tanto altro creando il solito mucchio che se va a fuoco mette in serio pericolo tutto il fabbricato con i condomini o terzi, se non pure il vicinato.
Già dal mio esposto del 4/4/24 protocollato a tutti i soggetti interessati del Municipio VI Roma delle Torri e alla Polizia Locale del VI municipio di Roma delle Torri, tutto ciò che è seguito è il numero dei due protocolli: ad oggi ho capito che posso serenamente incorniciarli.

l’incendio avvenuto il 12 luglio 2024 in via Mezzoiuso

Non è servito a prevenire quanto è avvenuto in data 12 luglio 2024 in quanto un bruttissimo incendio in una proprietà, in buona parte privata, e il retro accessibile dal privato e non recintato, del Demanio, che ha bruciato una quantità spaventosa di materiali, baracchette, bombole del gas, scaldabagni o caldaie, e tanti altri che hanno portato un rischio per le stesse persone che ci vivono a tutt’oggi, a un dispendio notevole a tutt’oggi si sa che è stato a carico della collettività per lo spegnimento e la bonifica del luogo.
Non è ancora dato sapere se questi costi sono stati imputati ai proprietari che mettono a vivere in queste baracche prive di fogne e priva di acqua potabile delle persone di colore.
Senza alcun controllo dell’utilizzo che ne viene fatto.
Non risultano interventi di identificazione nonostante il giorno dell’incendio in un video si nota uno degli ospiti in asciugamano arancione accanto al camion dei vigili del fuoco intenti a cercare di spegnere le notevoli fiamme. Operazione durata tantissime ore. Che ha impiegato almeno una ventina di pattuglie della polizia di Stato per chiudere e monitorare per ore tutte le vie di accesso per interdirle. Non risulta alcuna operazione per fermare questo fenomeno.
Nonostante non solo i molti mesi passati dall’esposto ma almeno un anno o due dalle varie segnalazioni bonarie inviate per whatsapp al presidente anche per altre questioni anomale che riguardavano il contesto collegato relativamente all’acqua del condominio, argomento, questo, di notevole importanza di cui si potrà parlare successivamente.
Tale situazione porta accumuli di spazzatura mostruosi abbandonati a terra e attaccati ai nostri secchioni condominiali. Cosa che fa rizzare i capelli agli operatori della stessa Ama che puntualmente se la prendono con i miei condomini che invece, nella maggior parte, la differenziata la fanno bene
Insomma una situazione pesante che viene vissuta malissimo da tutto il vicinato che sinceramente non ne può proprio più.
Esserci rivolti al municipio non ha portato assolutamente ad alcun concreto interesse da parte loro a risolvere il problema.

IL VIDEO ESCLUSIVO DELL’INCENDIO IN VIA MEZZOIUSO DEL 12 LUGLIO 2024

La commissione che è stata convocata su mia richiesta al consigliere Licopodio era generica e non identificava il luogo come privato con persone messe li dai privati, ma veniva identificato come uno dei tanti accampamenti abusivi nati spontaneamente.
Non veniva citato minimamente che si trattasse di un terreno privato che non ha alcuna limitazione ad estendersi sulla parte pubblica del retro baracche.
La recinzione anche con muro e ringhiera da anni per strada e mai sistemata sta solo sul davanti che recinta la proprietà privata.
Nella convocazione si sono scordati di convocarmi nonostante la richiesta partiva da me. Mi diceva Licopodio quando mi ha invitata tramite Messenger di fb che non avevano i miei dati: poteva chiederli visto che ci eravamo sentiti svariate volte.
In effettivamente siamo molto sfiduciati e vediamo molto lontano un serio intervento delle istituzioni.

Quello che vi preoccupa, oltre alla situazione che state vivendo come cittadini, è la situazione ai limiti della decenza, delle persone che vivono nelle baracche e che sono, a vostro dire, vittime di un “vortice di situazioni” che li porta a vivere nella illegalità.
Ci preoccupa che sembra che alcuni cittadini abbiano carta bianca per far ciò che vogliono ed altri devono rispettare le leggi altrimenti su questi si agisce.
Quindi non riesco a spiegarmi perché non viene applicato lo stesso metodo su tutti.
E ci sono molti altri casi che possono far ciò che vogliono o lo fanno perché puntualmente i controlli li non vanno nemmeno a seguito di precise segnalazioni e questo onestamente è un tema che vorremmo estendere e che ci venga chiarito. Non riguarda solo questo caso.
Beh non saprei se le persone messe lì sono vittime.
Sarei invece interessata a sapere di cosa campano, perché ciò che vediamo accadere quotidianamente apre a molti dubbi ma non siamo noi cittadini a doverli approfondire.
Ci sono situazioni strane che accadono tipo le molte consegne a delle macchine che si fermano lungo la strada, consegne di cosa non è dato sapere.
Si sa solo che da moltissimo tempo, qualche anno, accade ciclicamente ma in orari sempre diversi e giorni diversi.
L’unica persona che risulta fermata a fine luglio di notte era il figlio di una condomina che rientrava dal lavoro. Persona che fa parte del gruppo non piccolo che lamenta e soffre di questa situazione che svaluta notevolmente anche i loro stessi appartamenti oltre la qualità di vita.

una delle “consegne” che avvengono per strada in via Mezzoiuso

Allora l’appuntamento è sabato 28 settembre 2024 a partire dalle ore 18,00.
Cosa vi aspettate che succeda?

Il 28 settembre 2024 è previsto un Sit In in cui parteciperanno tutte le persone gravemente colpite da questa incessante situazione vivono ormai nel terrore che possa esplodere qualcosa.
E sinceramente anche io. Parliamo della situazione collegata sotto il palazzo.
Cosa ci aspettiamo? Che chi di competenza non perda più tempo ed intervenga poiché presumo abbiano in tal senso un obbligo giuridico.

È una donna combattiva Monia Lustri ed unisce alla sua la forza che gli viene dalle decine di donne, di mamme che vivono in via Mezzoiuso e chiedono, ormai da troppo tempo, di vivere in un luogo dove regni la legalità ed il rispetto perché ci dice alla fine: … che messaggio stiamo dando alle nuove generazioni?

Seguiremo, come sempre, l’evolversi di questa battaglia di legalità e, come sempre, se volete evidenziare criticità nelle vostre zone basta scrivere alla nostra redazione.
Vorrei aggiungere, ci dice in ultima battuta Monia Lustri, che basta vedere la situazione ai due leoni a San Biagio Platani, situazione molto diversa, per capire che se gli interventi non sono sufficienti le situazioni gravi continuano a sovrastare gli spazi pubblici e privati e si estendono come sta accade di lì.
A fine agosto dovevo incontrarmi con il titolare di una ditta e mi ero scordata che il bar riapriva il 2 settembre ebbi la pessima idea di andarci a piedi. Verso le 14 … arrivato il titolare della ditta mi ha detto che era stato addirittura fermato da dei tizi per sapere dove andasse.
Siamo proprio oltre la soglia.

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Castelli Romani

Velletri si prepara alla 93esima Festa dell’Uva e dei Vini: un weekend di tradizione e cultura

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Il 21 e 22 settembre 2024, il centro storico si trasformerà in un palcoscenico di sapori, musica e folklore

Velletri si appresta a celebrare la sua storica Festa dell’Uva e dei Vini, giunta alla 93esima edizione. L’evento, organizzato dalla Fondazione De Cultura e patrocinato dal Comune di Velletri, dalla Regione Lazio e dal Ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, si terrà il 21 e 22 settembre 2024.

Il centro storico della città, da Piazza Garibaldi a Piazza Caduti sul Lavoro, sarà il cuore pulsante della manifestazione. Stand enogastronomici, degustazioni, attività culturali e spettacoli animeranno le vie e le piazze, offrendo ai visitatori un’esperienza immersiva nelle tradizioni locali.

Tra gli eventi in programma, spiccano i Tour nelle Cantine Vinicole e il Salotto del Vino nelle principali piazze. L’inaugurazione ufficiale, sabato alle 16, vedrà la partecipazione della Banda Città di Velletri Umberto Cavola e il corteo delle associazioni folkloristiche.

Non mancheranno momenti di intrattenimento per tutte le età: dalla Corsa delle Botti alla pigiatura tradizionale, dai concerti agli spettacoli degli Sbandieratori. Per i più piccoli, sono previste attività dedicate nel Camelieto.

La domenica si aprirà con il raduno dei Bersaglieri e proseguirà con una serie di eventi, tra cui la cerimonia di riempimento delle Botti e spettacoli musicali. La serata si concluderà con il gran concerto finale di Greg e the Frigidaires in Piazza Caduti sul Lavoro.

L’edizione 2024 si propone di valorizzare ogni angolo del centro storico, coinvolgendo attività commerciali e monumenti. L’obiettivo è offrire ai cittadini e ai turisti un’esperienza unica, che coniughi tradizione, cultura e divertimento.

La manifestazione è resa possibile grazie al supporto di numerosi sponsor locali e all’impegno degli organizzatori. L’appuntamento è per tutti a Velletri, il 21 e 22 settembre, per due giorni di festa all’insegna della tradizione enogastronomica e culturale del territorio.

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Roma

Aggressione shock a Roma: coppia rincorsa da un uomo con un’ascia sulla via Cassia

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I Carabinieri arrestano un 43enne per tentato omicidio, cittadini sconvolti dall’accaduto

Una tranquilla serata sulla via Cassia si è trasformata in un incubo per una coppia di fidanzati, vittime di una violenta aggressione. Alle ore 19:30 circa, all’altezza del civico 700, i due giovani sono stati attaccati da un uomo in evidente stato di alterazione, presumibilmente dovuta all’assunzione di alcol. Il 43enne, di origine srilankese, li avrebbe prima insultati senza motivo apparente, poi avrebbe afferrato una bottiglia di vetro rotta e, successivamente, un’ascia, minacciandoli con l’urlo agghiacciante: “Ti ammazzo!”

Alcuni testimoni, terrorizzati, hanno immediatamente allertato i Carabinieri, mentre altri si sono precipitati alla Stazione di Roma Tomba di Nerone, a pochi passi dal luogo dell’aggressione. L’intervento rapido delle forze dell’ordine ha evitato il peggio: i militari sono riusciti a disarmare l’uomo e a metterlo in sicurezza. La coppia, fortunatamente, è riuscita a sfuggire all’aggressore senza gravi ferite, ma sotto choc ha raccontato la vicenda.

“È stato terribile, non riuscivamo a credere a quello che stavamo vedendo,” ha dichiarato uno dei residenti che ha assistito alla scena. “Sentire quelle urla e vedere un uomo rincorrere due ragazzi con un’ascia in mano è stato qualcosa che non dimenticherò mai.”

Un altro testimone, ancora visibilmente scosso, ha aggiunto: “Questa è una zona tranquilla, passeggiamo spesso qui, ma ora siamo tutti spaventati. È impensabile che qualcosa del genere possa accadere sotto i nostri occhi.”

Il 43enne è stato arrestato e condotto presso la caserma dei Carabinieri, dove, in collaborazione con la Procura della Repubblica di Roma, è stato formalmente accusato di tentato omicidio. Attualmente si trova detenuto presso il carcere di Regina Coeli, mentre il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e imposto per lui la misura cautelare dell’obbligo di presentazione quotidiana in caserma.

La comunità locale è sotto shock, chiedendo maggiore sicurezza e più controlli nella zona. “Non ci sentiamo più sicuri,” ha commentato una residente. “Dopo questo episodio, ci chiediamo se sia davvero possibile vivere in pace nelle nostre strade.”

L’aggressione ha riacceso il dibattito sulla sicurezza pubblica a Roma, con molte persone che sollecitano un rafforzamento della presenza delle forze dell’ordine, soprattutto nelle aree residenziali periferiche come quella della Cassia.

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