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FORMIA, ECCIDIO COSTARELLA: COMMEMORAZIONI A TRIVIO IN RICORDO DEGLI OTTO MARTIRI

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Tempo di lettura 2 minuti Il lungo corteo si è dipanato per i vicoli di Trivio, accompagnato dalle note della banda “Città di Formia”,

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Redazione

Formia (LT) – “Dovunque un uomo è morto per riscattare l’Italia, bambini, andate lì perché lì è nata la Costituzione”. Il Vicepresidente del Senato Valeria Fedeli ha scelto la frase di Piero Calamandrei per iniziare il discorso tenuto in occasione della commemorazione dei martiri della Costarella, celebrata questo pomeriggio a Trivio alla presenza del sindaco di Formia Sandro Bartolomeo, delle autorità militari, civili e religiose del territorio e di un’intera comunità, raccolta attorno alla memoria degli otto civili formiani barbaramente fucilati dalle Ss tedesche il 26 di novembre del 1943. Sono passati 70 anni ma sembra ieri, tanta la commozione che l’episodio suscita ancora nella popolazione. Nonostante la pioggia mista a grandine, sono accorsi in tanti al picchetto d’onore della Guardia di Finanza predisposto in piazza Sant’Andrea. Lì il sindaco Bartolomeo e la senatrice Fedeli, accompagnati dal comandante della Scuola Nautica della Guardia di Finanza di Gaeta Quirino Cera, hanno deposto una corona d’allora sul monumento ai caduti di tutte le guerre. Approfittando di un momento di tregua della pioggia, il lungo corteo si è dipanato per i vicoli di Trivio, accompagnato dalle note della banda “Città di Formia”, fino a raggiungere il monumento innalzato nel punto in cui fu consumato l’eccidio, in località Costarella, proprio ai piedi della montagna. Dopo il minuto di silenzio e la benedizione del parroco, il presidente del comitato “Costarella” Settimio Guglielmo, fratello di uno degli otto martiri, ha regalato ai presenti un commosso ricordo di quel tragico giorno. In una ideale continuità generazionale, due alunne della scuola elementare “Collodi” di Trivio hanno letto poi dei brani tramandati dai testimoni dell’eccidio. “Quello della Costarella – ha dichiarato nel suo intervento il sindaco Sandro Bartolomeo – non è un fatto locale, è il dolore e la sofferenza di un’intera comunità. Alcuni degli otto martiri furono rastrellati a Formia e fucilati qui. Dall’8 settembre 1943 fino alla liberazione nel maggio 1944 questa città subì un totale sconvolgimento della sua vita. Su 11 mila abitanti, in quei mesi persero la vita 1100 persone. Assediati dai bombardamenti, in tanti trovarono protezione su queste montagne. Il tributo pagato dalla città è stato altissimo e per questo chiederemo che le venga conferita la Medaglia d’Oro al Valor Civile. Sia questo ricordo un monito per tutti e ci aiuti a diffondere una cultura di pace, tolleranza e accoglienza perché episodi inumani come quello della Costarella non abbiano a ripetersi mai più”. La senatrice Fedeli ha poi ricordato le parole di Benedetta Magliocco, moglie di una delle otto vittime dell’eccidio: “Chiese ai tedeschi il corpo del marito e loro rifiutarono. Le dissero: ‘I banditi non avere famiglia’. La verità è che gli otto civili fucilati su queste colline non partecipavano alla guerra e non proteggevano partigiani: furono vittima della ferocia dei regimi oppressivi, uccisi dall’insensata crudeltà della guerra”. Il Vicepresidente del Senato e il sindaco hanno poi scoperto la lapide che intitola “Ai martiri della Costarella” la strada che conduce al monumento. Chiusa la cerimonia, la commemorazione è proseguita nella chiesa di Sant’Andrea dove il parroco don Alfio Sarvà ha celebrato una Santa Messa in suffragio delle vittime. Alle 18 “Un canto per i martiri della Costarella”, concerto-preghiera che ha visto la partecipazione di: Ambrogio Sparagna, Orchestra Popolare Italiana, Le Zampogne di Maranola e il Coro Popolare diretto da Anna Rita Colaianni.
 

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Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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