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Roma

FRASCATI, CULTURA: AL VIA LA MOSTRA DI ALDO CIABATTI

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Tempo di lettura 3 minuti Sabato 23 novembre 2013 alle ore 17 nelle sale espositive delle seicentesche Scuderie Aldobrandini

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Redazione

Frascati (RM) – Si inaugura sabato 23 novembre 2013 alle ore 17 nelle sale espositive delle seicentesche Scuderie Aldobrandini del Comune di Frascati, mirabilmente riconfigurate a spazio museale da Massimiliano Fuksas, la mostra La Rinascita dell’Uomo, personale di pittura dell’artista e designer famoso in tutto il mondo Aldo Ciabatti, a cura di Giorgio Di Genova. L’esposizione, promossa in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Frascati, con il Patrocinio della Regione Lazio, dell’Enea, di Frascati Scienza, dell’STS, della BCC di Frascati, del Consorzio Tutela denominazione Frascati e dell’Accademia Romana delle Arti, sarà esposta fino a domenica 8 dicembre 2013 e presenta 42 opere di varie dimensioni da cm 30×50 a cm 375×250, realizzate su tela o tavola con tecnica mista e finitura ad encausto. Catalogo: Gangemi Editore.

«Aldo Ciabatti è una personalità artistica affascinante e molto originale – dichiara il Sindaco di Frascati Stefano Di Tommaso -. Ha raggiunto risultati di eccellenza nel design a livello mondiale, realizzando oggetti innovativi, e dal 2008 ha deciso di dedicarsi esclusivamente alla pittura, immettendo nella sua particolare ricerca estetica un travaglio morale e una volontà di avvicinarsi con l’arte alle verità ultime dell’universo. È per questo che accogliere la mostra di Aldo Ciabatti nel polo museale di Frascati, città che ospita i laboratori dei principali enti scientifici italiani, dove operano 3000 scienziati, ci rende particolarmente felici».

«Le Scuderie Aldobrandini fin dalla loro inaugurazione si sono caratterizzate per essere un luogo di eccellenza per la diffusione dell’arte contemporanea – dichiara l’Assessore alle Politiche Culturali Gianpaolo Senzacqua -, e da questo punto di vista sono il luogo più idoneo per accogliere la mostra di Aldo Ciabatti “La rinascita dell’uomo”, che si sposa perfettamente con la programmazione artistica voluta dall’Amministrazione Comunale».

La pittura di Aldo Ciabatti nasce dalla materia amalgamata, sedimentata, bruciata, fusa, che attraverso stratificazioni e velature cerca di riprodurre il miracolo della creazione, trasmettendo all’osservatore forti emozioni. Nelle sue visioni l’artista vuole rappresentare la danza cosmica, lo spazio-tempo, dove l’astrazione diventa l’esplosione di una stella o la nascita di un nuovo universo. Tutto esplode ed è luce! Le sue opere non trovano conferma con il vero, però come dice Sant’Agostino: “le cose vere periscono e si distruggono, solo la verità rimane perché è immortale”. Aldo Ciabatti fa vivere la spiritualità cosmica seguendo "un cieco e irresistibile impeto".

Scrive di lui Giorgio Di Genova «… Per Aldo Ciabatti, la cui rinascita s’è determinata nel momento in cui ha potuto convergere di nuovo sul suo amore d’infanzia, la pittura è l’espressione della ‘verità eterna’. Da qui discendono i risvolti filosofici e didattici della sua pittura . (…) Il visionarismo di Aldo Ciabatti è permeato di una ampia e profonda cultura storica, mitologica, astronomica, scientifica e filosofica, cultura che gli permette di sfruttare al meglio la sua particolare mobilità esecutiva, riflettendosi nell’ambito espressivo. Ed è per tale predisposizione che nella sua produzione, oltre a individuare i merletti dell’universo, egli riesce a percorrere i sentieri del lirismo, tra cui eccelle il connubio dittico di Aereoponica (2012), sapendo inoltre affidarsi sia allo spirito che alla materia, talvolta spellandola ed ulcerandola, ma anche bendandola con ‘garze’ a trama larga, e sempre con una pregnanza espressiva, per cui il suo instancabile ‘navegar pitoresco’ nelle visioni del cosmo che alberga nel suo profondo non manca di coinvolgerci e nel contempo stupirci».

L’artista
Aldo Ciabatti, nato ad Arezzo nel 1939, vive da molto tempo ai Castelli Romani. Ha frequentato l’Istituto Professionale Margaritone d’Arezzo. Terminati gli studi, nel 1956  si è spostato a Roma in seguito alla chiamata della Segreteria dello Stato del Vaticano per un incarico professionale. Ha lavorato in via degli Orti d’Alibert presso Bortolotto, che eseguiva ostensori, cibori e sbalzi a tutto tondo, riproduzioni etrusche e romane. Nel 1960 ha iniziato un lungo percorso di imprenditore e di designer industriale. Ma la pittura lo ha sempre seguito ed ogni attimo libero è stato dedicato ad essa.

Dopo aver fondato col fratello Piero la Stilgamma, azienda di poltrone da lui disegnate, ha proseguito, sempre con soci, la sua attività d’imprenditore nell’arredamento di interni (Styling a Padova, 1980) e per esterni (Emu group spa, 1994) e di designer delle relative collezioni, ricevendo diversi riconoscimenti, tra cui nel 1998 il premio presso l’Atheneum di Chicago, conferitogli per la progettazione della poltrona Mouse. Nel 2000 viene realizzata a Denver  l’opera d’arte, utilizzando le sue sedie Ronda. Lasciata l’attività imprenditoriale, nel  2008 ha deciso di dedicarsi completamente alla pittura.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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