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VITERBO, ARSENICO: TRA REGIONE, ATO, TALETE E PROVINCIA TUTTO UNO SCARICABARILE

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Tempo di lettura 4 minuti Meroi ed Equitani: “Sconcertati dall’atteggiamento della Regione che scarica sull’Ato le proprie responsabilità”

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Redazione

Viterbo – “E’ francamente inaccettabile che vengano fatte ricadere sull’Ato 1 Lazio Nord le responsabilità in ordine all’impossibilità di coprire le spese di gestione degli impianti di dearsenificazione con il costo della tariffa idrica. Considerazioni che rispediamo al mittente e che non ci sentiamo di condividere”.

Il presidente della Provincia di Viterbo e dell’Ato (ambito territoriale ottimale) Lazio Nord Marcello Meroi ed il vice presidente della Provincia con delega all’Ambiente Paolo Equitani contestano la lettera inviata dalla Regione Lazio, a firma del direttore regionale dell’Assessorato Ambiente e Infrastrutture Raniero De Filippis e del dirigente dell’Area Giorgio Maggi, alla dirigenza dell’Ato, alla Talete, all’Asl ed ai sindaci dei comuni di Viterbo, Blera, Canino, Capranica, Carbognano, Castel S.Elia, Civita Castellana, Nepi, Vetralla, con la quale si sollecita la rapida cessione alla Talete degli impianti interessati dai lavori di dearsenificazione in fase di ultimazione. Nella lettera è specificato come, non avendo provveduto l’Ato ad uniformare il costo della tariffa, questa all’atto pratico non sia in grado di coprire i costi di gestione degli impianti.

“Respingiamo ogni responsabilità in merito a quella che nella lettera viene definita inadeguatezza tariffaria – rispondono Meroi ed Equitani – e troviamo assurdo che certe accuse possano arrivare dalla Regione Lazio, ossia dal soggetto inadempiente sia per ciò che riguarda la risoluzione dell’emergenza arsenico, che il trasferimento dei servizi idrici al gestore unico integrato, cioè la Talete. Non stiamo accusando la giunta Zingaretti, ma tutte le giunte regionali, di centrodestra e di centrosinistra, che si sono avvicendate negli ultimi dieci, quindici anni. Sull’emergenza arsenico crediamo ci sia poco da dire, se non ricordare che la normativa europea che impone un limite massimo di arsenico non superiore a 10 microgrammi litro nelle acque destinate al consumo umano, è stata recepita dall’Italia nel 2001. Eppure la Regione Lazio, l’ente cioè preposto per legge alla realizzazione dei necessari interventi, si è attivata soltanto in prossimità del 31 dicembre 2012, data di scadenza dell’ultima deroga concessa dall’Europa. I sindaci si sono trovati obbligati per legge ad emettere le ordinanze di non potabilità dell’acqua a partire dal primo gennaio 2013, costringendo i cittadini a fare la fila nelle fontanelle per avere acqua dearsenificata da utilizzare per gli scopi umani. Di fronte al forte disagio che le popolazioni della Tuscia si sono trovate a dover subire a causa delle inadempienze regionali, come avrebbe potuto l’Ato aumentare il costo della tariffa? Oltre al danno dunque anche la beffa?”.

Meroi ed Equitani si spingono anche oltre: “Ricordiamo inoltre che la cessione dei servizi al gestore unico integrato, non è un atto facoltativo ma un obbligo di legge. Le Regioni avrebbero dovuto governare questo processo sul territorio, attuando i poteri sostituitivi nei confronti dei Comuni inadempienti. Invece per oltre dieci anni la Regione Lazio ha trascurato la situazione creando l’anomalia di far ritrovare penalizzati i Comuni rispettosi della legge che hanno trasferito i servizi alla Talete; questi infatti si sono trovati a dover applicare una tariffa superiore a quella in vigore nei Comuni inadempienti. Lo spirito della Legge Galli era anche quello di uniformare i costi di gestione delle risorse idriche evitando sperequazioni fra ambiti. Paradossalmente si è ottenuto l’esatto contrario, con evidenti disparità di trattamento addirittura all’interno dello stesso Ato. Di fronte ad una situazione del genere – proseguono – ci saremmo dovuti assumere anche l’onere di aggravare ulteriormente i costi in carico alle comunità che hanno agito nel rispetto delle normative?”.

Meroi ha avuto questa mattina un incontro con i legali della Talete per discutere della situazione della società. Domani avrà un incontro con l’assessore regionale all’Ambiente Fabio Refrigeri al quale chiederà chiarimenti in merito alla lettera dei funzionari regionali. “Tornerò inoltre a chiedere – riferisce Meroi – la disponibilità dell’assessore a presenziare una prossima assemblea dei sindaci dove poter avere idee chiare e definitive sulle reali intenzioni della Regione per ciò che riguarda la gestione del servizio idrico e l’eventualità di superare gli ambiti territoriali in favore di un unico Ato regionale, come era stato ipotizzato dalla precedente Giunta regionale. Sono certo – conclude – di interpretare anche il comune sentire dei sindaci della Tuscia ”.

Il presidente ha poi firmato per la prossima settimana la convocazione della conferenza dell’Ato (la data sarà definita nelle prossime ore) che dovrà discutere in ordine all’adeguamento tariffario e alla predisposizione del nuovo piano d’ambito.

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Furto d’acqua a Vasanello: denunciato un residente settantenne

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Vasanello – I Carabinieri della locale Stazione, in collaborazione con la società che gestisce il servizio idrico, hanno smascherato un settantenne del paese per furto d’acqua. L’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Viterbo per il reato di furto aggravato, dopo essere stato scoperto mentre prelevava illegalmente acqua potabile dall’acquedotto pubblico tramite un allaccio abusivo.

La vicenda è emersa grazie a una serie di segnalazioni che avevano indicato anomalie nei consumi idrici della zona. I tecnici incaricati di effettuare i controlli hanno individuato il sistema fraudolento durante un’ispezione, a seguito di un danno segnalato all’acquedotto e di un abbassamento anomalo del livello dell’acqua. Scavando più a fondo, è stato scoperto un allaccio abusivo, seminterrato, che portava direttamente all’abitazione del settantenne.

“Non avrei mai immaginato che qualcosa del genere potesse accadere qui. Il furto d’acqua è una cosa molto grave”, ha dichiarato un residente di Vasanello. Un altro abitante ha commentato: “Questi comportamenti sono inaccettabili, soprattutto quando tutti cerchiamo di risparmiare risorse preziose come l’acqua”.

L’intervento dei Carabinieri ha suscitato un misto di sconcerto e preoccupazione tra i residenti, che ora sperano in una risoluzione rapida e giusta della vicenda. Le autorità hanno ribadito l’importanza di segnalare immediatamente eventuali anomalie nei servizi pubblici, garantendo la massima vigilanza per tutelare i beni comuni e prevenire simili episodi.

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Viterbo

Tentata truffa online a Vignanello: due denunce da parte dei Carabinieri

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Vignanello – Due uomini, uno di 60 anni e l’altro di 28, sono stati denunciati dai Carabinieri della Stazione di Vignanello per tentata truffa online. I due individui avevano pubblicato un annuncio falso per la vendita di un’automobile su una piattaforma online, truffando un ignaro acquirente straniero.

L’inganno ha avuto inizio quando i malfattori hanno pubblicato un’offerta allettante per un’auto di cui, in realtà, non avevano la disponibilità. Dopo aver guadagnato la fiducia del potenziale acquirente, i truffatori sono riusciti a farsi versare un acconto di circa 3.000 euro tramite bonifico bancario, senza però mai consegnare il veicolo promesso.

L’indagine è partita dalla denuncia del cittadino truffato. Grazie alla collaborazione dell’acquirente e all’analisi dei dati raccolti, i Carabinieri sono riusciti a risalire all’identità dei responsabili e a denunciarli.

La notizia ha scosso la comunità di Vignanello, suscitando preoccupazione tra i residenti. “È incredibile che possano succedere cose del genere anche qui. Bisogna stare sempre all’erta”, ha commentato un abitante del paese. Un altro cittadino ha aggiunto: “Questi episodi ci ricordano che non possiamo fidarci ciecamente degli annunci online”.

Le forze dell’ordine, attraverso questa operazione, sottolineano l’importanza di prestare massima attenzione quando si effettuano acquisti online e di verificare sempre la veridicità delle offerte prima di effettuare pagamenti.

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Cronaca

Dopo il successo della prima settimana, il DiVino Etrusco torna a Tarquinia dal 29 al 31 agosto

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Il DiVino Etrusco, una delle rassegne enogastronomiche più amate e partecipate della Tuscia, torna a Tarquinia per un secondo fine settimana di eventi dal 29 al 31 agosto. Dopo il grande successo della prima settimana, che ha attirato decine di migliaia di visitatori, la manifestazione riprenderà con un ricco programma di degustazioni, spettacoli, concerti, e attività culturali.
 
Le strade e le piazze del suggestivo centro storico di Tarquinia si animeranno nuovamente dalle 20:30 all’1:00, offrendo al pubblico l’opportunità di scoprire oltre 90 vini provenienti da 46 cantine della dodecapoli etrusca. La rassegna non si limita al vino, ma include anche numerosi appuntamenti che spaziano dalla musica agli spettacoli di artisti di strada, dalle visite guidate ai laboratori di cucina e letteratura.
 
Tra gli eventi da non perdere ci sono le visite guidate “Tramonti DiVini” ed “Etruschi DiVini”, in programma rispettivamente il 30 e 31 agosto, e il 30 agosto. Queste escursioni offrono un’occasione unica per esplorare il ricco patrimonio culturale e naturale di Tarquinia, con prenotazioni disponibili online.
 
Le serate “Degustazioni DiWine”, interamente finanziate dall’Arsial, si terranno nel chiostro di Palazzo Vitelleschi. Tra gli eventi in programma, spiccano gli show cooking del 29 agosto, con chef rinomati come Demj Sartor, Matteo Mengoni, Emanuele Galli, Enrico Maria Lodi e Dennis Ciantia. Il 30 agosto, un’iniziativa imprenditoriale dal titolo “Tarquinia va in rete” sarà seguita dalla preparazione di piatti tradizionali locali abbinati ai vini del territorio. La rassegna si concluderà il 31 agosto con una conferenza sul rapporto tra gli Etruschi e il vino.
 
Il salotto letterario del DiVino Etrusco, previsto per il 30 agosto all’Alberata Dante Alighieri, esplorerà il legame tra poesia, narrativa e provincia, con un focus sugli autori locali e illustri come Vincenzo Cardarelli. Inoltre, il Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia sarà aperto al pubblico durante l’evento, con un biglietto d’ingresso simbolico di 2 euro.
 
Per la prima volta, i biglietti per il DiVino Etrusco possono essere acquistati in prevendita online. Il ritiro del braccialetto, insieme alla sacchetta e al calice, avverrà presso l’InfoPoint della Barriera San Giusto. L’evento, organizzato dal Comune di Tarquinia con il supporto di varie istituzioni, è diretto dall’enogastronomo Carlo Zucchetti e gode del patrocinio di enti locali e regionali. Grazie alla sua combinazione di eccellenze enogastronomiche, cultura e intrattenimento, il DiVino Etrusco si conferma un appuntamento imperdibile nel calendario degli eventi della Tuscia.
Privo di virus.www.avast.com



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