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Riceviamo e pubblichiamo dai membri del Centro Antiviolenza Donne per Sicurezza Onlus
Viterbo – In data 29.10, durante la seduta del consiglio comunale, la Consigliera Bizzarri ha presentato al Sindaco, Dr. Michelini, un'interrogazione consiliare volta ad accertare eventuali anomalie nell'assegnazione della sede sociale alla Onlus Donne Per La Sicurezza Centro Antiviolenza piuttosto che all'associazione Erinna, evidenziando la scarsità dei casi di cui si occupa l'associazione Donne Per La Sicurezza, nonché la perenne chiusura del centro.
Orbene, la carenza di informazioni assunte dalla Sig.ra Bizzarri al fine di screditare la Onlus Donne Per La Sicurezza in favore dell'associazione Erinna ha portato la predetta ad affermare circostanze incomplete e non corrispondenti alla realtà.
Ed invero, l'assegnazione dei locali, siti in Viterbo, Via S. Pietro n. 72, in favore dell'Associazione è stata effettuata con regolare procedura amministrativa scevra di qualsiasi vizio e/o irregolarità; il centro, sempre attivo ed operativo, opera esclusivamente su appuntamenti, all'esclusivo scopo di tutelare la dignità, l'incolumità e la privacy delle numerose donne che, a vario titolo e per svariati motivi, a tale centro si rivolgono; relativamente alla gratuita affermazione circa l'esiguo numero delle persone che si sono rivolte al centro, nell'invitare la Bizzarri a voler indicare la fonte di tale erronea affermazione, si precisa che Donne Per La Sicurezza è un centro di prevenzione, ascolto e lotta alla violenza che lavora con minori e donne a rischio, e che la risoluzione dei problemi degli iscritti non sempre avviene nelle aule di Tribunale, al contrario, grazie alla professionalità, sensibilità ed amore per le finalità dell'associazione di tutti coloro che collaborano a vario titolo con la stessa, la gran parte delle persone che sino ad oggi si sono rivolti al centro hanno ottenuto la risoluzione del loro problema in via stragiudiziale.
Per tutti questi motivi la Sig.ra Bizzarri, così come hanno fatto tanti rappresentanti delle istituzioni locali, in una realtà sociale in progressiva crescita mirata alla tutela della dignità morale di tutte le donne, dovrebbe appoggiare simili iniziative piuttosto che screditarle a beneficio di altre.
Tanto si doveva in risposta all'interrogazione della Nostra Consigliera.
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