Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
Che cosa succede agli organi di stampa locali e nazionali, si sono stancati della solita vicenda di una discarica che scoppia e di un inceneritore che ha tutti i passaporti per svettare nel cielo castellano e rimane al chiodo solo perché i fondi necessari non trovano la via per arrivare nelle tasche di un imprenditore di lungo corso, che sa come solcare i mari della burocrazia senza pagare pegno ma al momento non trova forse venti favorevoli?
di Maria Lanciotti
Albano Laziale (RM) – Qualcosa non quadra. Una manifestazione che ha visto scendere in piazza la maggioranza dei Sindaci di bacino, Associazioni e Movimenti di ogni colore politico e diversa religione, intellettuali e studiosi del territorio, bambini dell’asilo e pensionati e cittadini d’ogni età e d’ogni ceto, è quasi passata sotto silenzio come non fosse mai avvenuta. Un silenzio stampa che pesa come la cappa di fetidi miasmi che avvolge e avvelena il territorio dei Castelli Romani, mentre i profumi nebulizzati danno il voltastomaco. Che succede ad Albano Laziale, fra alleanze disparate e incomprensibili, conferenze improntate all’ultimo secondo fra le mura di palazzo e sorrisi rabbonitori, presenze rassicuranti e dichiarazioni disimpegnate? Che cosa succede agli organi di stampa locali e nazionali, si sono stancati della solita vicenda di una discarica che scoppia e di un inceneritore che ha tutti i passaporti per svettare nel cielo castellano e rimane al chiodo solo perché i fondi necessari non trovano la via per arrivare nelle tasche di un imprenditore di lungo corso, che sa come solcare i mari della burocrazia senza pagare pegno ma al momento non trova forse venti favorevoli? Un corteo che è sfilato da piazza Mazzini ad Albano Laziale fino a piazza di Corte ad Ariccia facendo annoiare le forze dell’ordine tanto era tranquilla anche se vivacemente rumorosa la situazione, un corteo composto di oltre un migliaio di rispettabilissimi cittadini interessati alle sorti di un territorio che conta, fra tutti e dieci i Comuni di bacino 180.000 abitanti che in verità non se ne curano tanto della salute propria e altrui ma c’è chi per loro vigila e combatte, forse merita qualche attenzione in più da parte di tutti poiché esprime una volontà popolare che non andrebbe sottovalutata, nel rispetto di uno Stato Democratico per quanto in difficoltà ancora vigente e si spera operante. Se questo è un popolo sovrano.
Correlati