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Roma

BRACCIANO, CUPINORO: "LA QUESTIONE SI FA SERIA"

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Tempo di lettura 3 minuti La Regione Lazio sembra aver autorizzato l'ampliamento di Cupinoro

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Nota del Il Presidente del Comitato Rifiuti Zero Fiumicino

Bracciano (RM) – E così mentre l'attenzione dei più è  inchiodata alle esigue 20.000 t. di rifiuti di Roma che sarebbero arrivate alla discarica di Cupinoro,  il progetto" VAIRA "1 va avanti fino alla sua approvazione ieri pomeriggio da parte dell'area VIA della Regione Lazio.
"VAIRA 1": 450.000 mc di nuovo invaso in ZPS, “solo” 250.000 in più rispetto al fabbisogno presente e futuro dei 25 comuni del bacino di conferimento della discarica di Cupinoro! Perché?
Lo chiediamo da tempo: perché viene richiesta, ed oggi ottenuta, l'approvazione per un invaso tanto sovradimensionato?

Nella Sintesi non tecnica del progetto VAIRA 1 la B.A. dichiara che il nuovo invaso sarà a servizio dell’impianto TMB da 60.000 t/a e del  biogas da 30.000 t/a,(impianti previsti nel Programma Pluriennale 2013-2017 della  B.A.) dimensioni queste congrue al'attuale bacino di 25 comuni e tali da assicurare la continuità dello smaltimento per i comuni conferenti all’invaso di Cupinoro nella loro parte residuale della raccolta differenziata.
I 450.000 mc dell'invaso autorizzato ieri (250.000 in più rispetto alle necessità presenti e future dei 25 comuni) lasciano spazio più che sufficiente ad un allargamento della platea dei conferitori: Roma con tutto il carico di rifiuti che non può più andare a Malagrotta!
Bracciano Ambiente deve non solo pareggiare il bilancio, deve anche collocarsi sul mercato e cosa c'è di meglio di un invaso nuovo, spazio discarica che è merce preziosa sul mercato dei rifiuti del Lazio, preludio di possibili altri VAIRA fino ad esaurire il 1.200.000 mc che sono la volumetria dichiarata disponibile dell'intera area?

Il Sindaco Sala sta salvando la società, salverà i posti di lavoro, probabilmente chiuderà la discarica attuale (sempre che ci siano volontà, progetto e soprattutto soldi), quella che nata nel 1977 e sviluppatasi fra un ampliamento e l'altro in un crescendo di comuni conferitori fino ad arrivare agli attuali 25, sostituendola con una discarica residuale di rifiuti inertizzati (o presunti tali), realizzerà impianti "ecosostenibili" e tutto sarà formalmente a posto. La differenziata arriverà nel tempo, ma non interessa quanto lungo sarà questo tempo, al famigerato 65%, qualcosa verrà recuperato, altro bruciato, altro digerito, gli avanzi di tutti questi processi di trattamento finiranno in uno dei VAIRA. Cambiare tutto, in buona sostanza, per non cambiare niente o poco più di niente.
Un brindisi quindi al Sindaco Sala, ma non solo a lui, brindiamo anche a tutti quei signori che seduti ai vari tavoli istituzionali  hanno voluto prevalentemente  vedere nei rifiuti di Cupinoro non una questione di civiltà, di decoro, di tutela della salute e dell'ambiente, ma uno degli strumenti da usare ed agitare per polemica politica.

Ottimo risultato per il Sindaco Sala e per chi in questi mesi ha preferito non guardare al progetto di ampliamento, pseudo ambientalisti compresi, depositato in Regione da Ottobre 2012 ma già annunciato ad inizio 2012.
Cosa fare adesso? Oltre che mantenere alta la protesta  in tutti i luoghi, istituzionali e non, sarà probabilmente necessario procedere con uno o più ricorsi al TAR, dove vengano messe in fila tutte le anomalie nascoste e manifeste di questa discarica, i vincoli, i danni ambientali procurati negli ultimi trent’anni, quelli che potrebbero derivare dalla definitiva ed irreversibile trasformazione di questa vasta area di campagna in un grande polo industriale dei rifiuti. I Comitati di Bracciano decideranno per il meglio e certamente saremo al loro fianco.

E Bracciano cosa vuole? Cosa vogliono i suoi abitanti, e quelli che, seppur residenti nei comuni limitrofi, in ogni caso subiranno la scelta della Regione Lazio, di Roma, del Comune di Bracciano, della Bracciano Ambiente, oggi controllata dal Comune e domani non si sa considerando che autorizzazioni sono in capo alla Società e non all'Amministrazione di Bracciano? Da Siena guardano con rinnovato interesse.

 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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