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Redazione
Roma – “Sono 196 gli eventi certificati di furti ai danni dell’illuminazione pubblica solo nel 2013, 52 sono i km di rete sottratti sempre nello stesso anno, che ha causato lo spegnimento di oltre 1700 punti luce. Questo è il drammatico panorama delineato da Acea Illuminazione che ha già più volte lanciato un allarme al Sindaco di Roma e all’amministrazione capitolina facendo presente il brusco incremento avvenuto negli ultimi 9 mesi”, così dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e già Presidente della Commissione Sicurezza di Roma Capitale.
“E’ oramai evidente a tutti che i cittadini romani stanno finanziando il mercato illegale del ferro e del rame. Dai cavi telefonici a quelli delle aree industriali, passando per le linee ferroviarie, i tombini delle nostre strade e per i tubi di scolo delle acque piovane nei condomini della nostra città. In particolare i pali dell’illuminazione risultano tutti di proprietà comunale e gli interventi sono gestiti proprio con le risorse del Dipartimento Lavori Pubblici di Roma Capitale. Acea si occupa di garantire il servizio di fornitura ma a quanto pare non poche difficoltà si riscontrano in questo periodo, viste le continue segnalazioni di zone completamente al buio. Intervenga il Prefetto di Roma e l’Osservatorio per i furti di rame istituito presso il Ministero dell’Interno per metter fine a questo fenomeno bloccando un costante commercio illegale che finanzia attività illecite e microcriminalità”, conclude Santori.
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