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Roma

BRACCIANO, CUPINORO: SUL CONSIGLIO COMUNALE INFUOCATO ARRIVA LA NOTA DELL'AMMINISTRAZIONE

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Tempo di lettura 5 minuti "Consiglio comunale interrotto per motivi di ordine pubblico"

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Redazione

Bracciano (RM) – Il Consiglio comunale di Bracciano del 15 ottobre 2013, convocato su richiesta formale della minoranza, si è svolto in una clima incandescente che ha impedito ogni possibilità di confronto democratico e che, dopo più di due ore di schiamazzi da stadio, è stato sospeso per motivi di ordine pubblico. La materia del contendere riguardava le vicende legate alla gestione della discarica di Cupinoro e della Società pubblica che la gestisce, la Bracciano Ambiente spa.
“Il Consiglio comunale avrebbe dovuto essere l’occasione  giusta per fornire informazioni corrette sul Decreto del Commissario per la gestione dei rifiuti di Roma e Provincia riguardante l’utilizzo della discarica di Cupinoro per 20.000 metri cubi di rifiuti trattati, nonché sul piano di risanamento della Bracciano Ambiente, ma tutto questo non è stato possibile a causa di un’azione sistematica di propaganda e di vergognosa disinformazione messa in atto da diverse parti politiche che hanno creato un’atmosfera di contrapposizione, di intimidazione e di odio tale che è culminata nella sospensione del Consiglio” dichiara il presidente dell’assice comunale Maurizio Capparella.

Il culmine della situazione è stato raggiunto quando, dopo gli interventi di tutti i componenti dell'opposizione, spesso interrotti da applausi o fischi a seconda degli argomenti toccati, ha preso la parola il sindaco Giuliano Sala al quale non è stato permesso di esprimere la propria posizione nel suo ruolo istituzionale.

“Stigmatizzo il comportamento dei facinorosi che pretendono di rappresentare la cosiddetta parte democratica del paese, che declamano la partecipazione alle decisioni e che chiedono risposte ma poi impediscono di esprimere opinioni diverse dalla loro e di intervenire al massimo rappresentante del Comune, eletto democraticamente con voto popolare.” E’ il commento del sindaco Sala che continua affermando: “La cosa certa è che non mi farò intimidire da una minoranza aggressiva ed integralista ma al contrario ascolterò sempre i cittadini e i comitati che vorranno confrontarsi con me e con l’amministrazione in un clima civile e sereno dove ci sia la possibilità di esprimere le reciproche opinioni, approfondire le conoscenze, ricevere risposte e trovare, magari, percorsi comuni, fermi comunque i propri convincimenti”.

La nota caratteristica della bagarre del Consiglio comunale sospeso è stata la totale disomogeneità del pubblico della seduta diviso in due schieramenti opposti tra di loro: da una parte i comitati provenienti da vari territori per la chiusura di tutte le discariche e dall’altra i detrattori del piano di rientro della Bracciano Ambiente che sta affrontando il problema dell’esubero dei ruoli amministrativi del personale dipendente nel proprio organico. La conclusione è stata quindi che nessuno dei due problemi è stato affrontato e la popolazione intervenuta per provare a capire quale futuro avrà il territorio, se ne è andata senza aver ottenuto alcuna notizia utile per farsi una propria idea in merito.

Interpellato, il sindaco Sala ha chiarito che i 20 mila metri cubi requisiti dal Commissario Sottile sono frutto di un recupero volumetrico dell’invaso della discarica esistente e che, trattandosi di rifiuto trattato, non destano particolari preoccupazioni rispetto all’impatto ambientale che viceversa è molto più pesante per i rifiuti conferiti dai 25 Comuni del bacino i quali, dovranno cessare il conferimento in discarica del rifiuto indifferenziato non trattato e quindi altamente inquinante e procedere con sollecitudine all’attivazione di una raccolta differenziata spinta.

Rispetto a questo tema la Bracciano Ambiente ha dato ai Comuni il termine ultimo del 31 ottobre, oltre il quale il rifiuto tal quale  non verrà più accettato, a meno di deroghe.

“Per quanto riguarda il nuovo invaso di 450.000 metri cubi adiacente alla discarica esistente, tuttora in corso di approvazione da parte della Regione Lazio,” aggiunge Sala “voglio chiarire una volta per tutte che questo progetto fa parte di un piano più generale di trasformazione industriale della Bracciano Ambiente che è stato inserito nel programma elettorale premiato dal voto della  cittadinanza ed approvato con delibera di Consiglio comunale n. 27 del 12/07/2013. Pertanto piena e massima trasparenza. La favola che si possa trasformare Cupinoro in una nuova Malagrotta è completamente infondata e figlia di ipotesi e congetture che appartengono al pensiero, ai convincimenti e  alle dichiarazioni di chi vuole strumentalizzare politicamente la questione.

Lo spazio in approvazione sarà esclusivamente una discarica per rifiuti trattati, al servizio degli impianti  che saranno realizzati a Cupinoro e al servizio esclusivo dei 25 Comuni di bacino e non certo per ospitare i rifiuti di Roma Capitale”.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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