Connect with us

Roma

BRACCIANO, RIFIUTI CUPINOROPOLI: FUOCO INCROCIATO TRA CARONE E SALA

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 5 minuti Carone chiederà l’istituzione di un Comitato di partecipazione e trasparenza così come sancisce la convenzione di Århus

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 5 minuti
image_pdfimage_print

Chiara Rai

Elena Rosa Carone Fabiani, consigliere di opposizione per bracciano Bene Comune ha presentato una mozione per il prossimo Consiglio Comunale di martedì 15 ottobre alle ore 17. “Ribadiremo ciò che sosteniamo da sempre – dice Carone – il sindaco ha aperto le porte a 20 mila metri cubi di rifiuti. Si tratta di una situazione paradossale. E’ stato approvato un piano di sviluppo triennale senza che si facesse riferimento al bando per la vendita di parte della discarica a privati. Il direttore generale non è passato per il consiglio comunale sebbene sappiamo tutti che la Bracciano Ambiente è una municipalizzata e quindi è pubblica, è dei cittadini. Di conseguenza dopo queste azioni prese in “autonomia” il commissario Goffredo Sottile ha disposto in via immediata e urgente l'utilizzo dello spazio di conferimento disponibile. Cioè è stata spianata la strada per far sì che a Cupinoro finissero ventimila tonnellate di rifiuti di Roma”.

Carone chiederà l’istituzione di un Comitato di partecipazione e trasparenza così come sancisce la convenzione di Århus (firmata dalla Comunità europea e dai suoi Stati membri nel 1998).

La convenzione, in vigore dal 30 ottobre 2001, parte dall'idea che un maggiore coinvolgimento e una più forte sensibilizzazione dei cittadini nei confronti dei problemi di tipo ambientale conduca ad un miglioramento della protezione dell'ambiente. Essa intende contribuire a salvaguardare il diritto di ogni individuo, delle generazioni attuali e di quelle future, di vivere in un ambiente atto ad assicurare la sua salute e il suo benessere.

Per raggiungere tale obiettivo, la convenzione propone di intervenire in tre settori:

– assicurare l'accesso del pubblico alle informazioni sull'ambiente detenute dalle autorità pubbliche;
– favorire la partecipazione dei cittadini alle attività decisionali aventi effetti sull'ambiente;

– estendere le condizioni per l'accesso alla giustizia in materia ambientale;

Inoltre Carone annuncia: “Faremo i dovuti ricorsi collettivi, stiamo vagliando con i legali di Bracciano Comune la strada da intraprendere”.

D’altro avviso è il sindaco di Bracciano Giuliano Sala, il quale punta l’accento sull’importanza della svolta sui rifiuti che sta accadendo in questo momento: “Da oggi non entra più il rifiuto tal quale”. Infatti come ribadito dal presidente della Bracciano Ambiente Marcello Marchesi, nel consiglio d’amministrazione del 26 settembre scorso è stato deliberato che dal I novembre 2013, non saranno più ammesse le 90.000 tonnellate/anno di rifiuti indifferenziati che (dal 1991) i 25 comuni del bacino sversano a prezzi di saldo, ma saranno ammessi i soli scarti resi inerti dal trattamento meccanico biologico.

“Quello che mi soprende – continua il primo cittadino Sala – è che il consigliere Carone chiede che si adempia alla delibera di consiglio comunale del luglio scorso (avente ad oggetto BRACCIANO AMBIENTE S.P.A. – PROSPETTIVE DI SVILUPPO, PIANO INDUSTRIALE ED ALTRI PROVVEDIMENTI – ULTERIORE ATTO DI INDIRIZZO) alla quale la stessa Carone votò contro.

La delibera di consiglio del 12 luglio 2013 è stata approvata con 11 voti favorevoli e cinque contrati ( Carone Fabiani, Massi, Pezzillo Iacono, Testini, Tondinelli).

E’ stato deliberato di:

Realizzazione e gestione dell’impianto per la FORSU attraverso una partnership e/o accordi di settore con società specializzate in materia secondo le modalità previste dalla normativa vigente con costanza di informazione al Socio Unico sull’evoluzione dei percorsi eventualmente intrapresi dalla partecipata;
Realizzazione e gestione dell’impianto di TMB migliorato rispetto al progetto originario grazie ad innovazioni tecnologiche che permettono di ridurre la spesa prevista ed ottimizzare l’efficienza del trattamento come descritto nel piano pluriennale proposto dal Presidente della BA Spa punto 1.1 “soluzione alternativa”;
Attivazione dell’intervento di recupero volumetrico su lotto transitorio e lotto di completamento attualmente in esercizio costituente variante non essenziale a completamento delle precedenti autorizzazioni per una volumetria di circa 50.000 mc come descritto nell’allegato verbale tecnico;
ESPRIMERE, per le ragioni di cui alle premesse, la volontà di affidare i servizi di igiene urbana ambientale ed i servizi cimiteriali (manutenzione e gestione del cimitero e lampade votive) mediante procedura ad evidenza pubblica demandando alla Giunta Comunale ed ai responsabili dei servizi di competenza l’adozione di tutti gli atti, adempimenti e procedure di cui alla presente deliberazione;
DARE indirizzo al C.d.A. della Bracciano Ambiente S.p.A., affinché proceda con l’attuazione del Comune di Bracciano – Deliberazione n. 27 del 12/07/2013 11
Piano Pluriennale di cui in premessa con particolare riguardo agli interventi proposti sul versante del contenimento dei costi del personale dipendente, raccomandando all’organo amministrativo, nell’attuazione della nuova pianta organica, di ricorrere a tutti gli strumenti previsti dalla legge al fine di contenere l’impatto sociale determinato dalla riduzione del costo complessivo del lavoro.
Comune.

Si allega all'articolo delibera di consiglio Comunale del 12 luglio 2013

LEGGI ANCHE:

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

Continua a leggere

Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

Continua a leggere

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti